Quanto mi dai se mi sparo? Un libro di Sergio Endrigo

Quanto mi dai se mi sparo?” è la domanda che il vecchio (ma neppure tanto) cantante Joe Birillo, protagonista del romanzo, ormai scomodo autore di canzoni in un mondo nel quale non riesce più a stare al passo, rivolge ai suoi discografici. In un mondo – quello musicale – circondato dalla mediocrità, la battuta dai tratti tipici dell’humor nero di Endrigo è una provocazione, nel tentativo del protagonista di adeguarsi  a una società anestetizzata dove tutto si è trasformato in spettacolo, business e fugace sensazionalismo.

Copertina della prima edizione del libro di Sergio Endrigo "Quanto mi dai se mi sparo", Monaflat SA Editrice, settembre 1995.

Copertina della prima edizione del libro di Sergio Endrigo “Quanto mi dai se mi sparo”, Monaflat SA Editrice, settembre 1995.

Un romanzo pubblicato, nella sua prima edizione, nel settembre 1995 e ancora fresco nella sua attualità nel delinerare un mondo, quello dello show-business, descritto dall’autore come “distruttore di anime” e “creatore di comete“.

L’autore, il compianto Sergio Endrigo – nato in Istria nel 1933 e morto a Roma nel 2005 -, è stato uno dei più grandi cantautori italiani. Vincitore nel 1968 del Festival di Sanremo con Canzone per te, nel 1969 arriva secondo con Lontano dagli occhi e terzo, l’anno dopo, con L’arca di Noé. Nella sua lunga carriera, ha collaborato con altri artisti tra i quali Gianni Rodari, Pier Paolo Pasolini, Giuseppe Ungheretti, Toquinho, Luis Bacalov (Ci vuole un fiore e – dopo una lunga causa giudiziaria – il tema del film Il Postino vincitore dell’Oscar alla migliore colonna sonora) e Vinícius de Moraes per comporre la famosa canzone filastrocca per bambini La casa.

Retrocopertina della prima edizione del libro di Sergio Endrigo "Quanto mi dai se mi sparo", Monaflat SA Editrice, settembre 1995.

Retrocopertina della prima edizione del libro di Sergio Endrigo “Quanto mi dai se mi sparo”, Monaflat SA Editrice, settembre 1995.

La prima edizione di questo libro è a stampata a cura della Monaflat SA Editrice, casa editrice con sede a Lugano (mentre una seconda edizione verrà ristampata anni dopo, nel 2004, da Stampa Alternativa).

Dati di stampa della prima edizione.

Dati di stampa della prima edizione.

127 pagine in tutto, compresa l’introduzione scritta dal famoso giornalista Gianni Minà, che però commette un errore descrivendo a pagine 5 Sergio Endrigo come un “veneto malinconico e romantico[…]” quando veneto il noto cantautore istriano non era. Nelle alette, a sinistra una generica e concisa trama del libro e a destra la biografia dell’autore.

Aletta sinistra della prima edizione del libro di Sergio Endrigo "Quanto mi dai se mi sparo", Monaflat SA Editrice, settembre 1995.

Aletta sinistra della prima edizione del libro di Sergio Endrigo “Quanto mi dai se mi sparo”, Monaflat SA Editrice, settembre 1995.

Aletta destra della prima edizione del libro di Sergio Endrigo "Quanto mi dai se mi sparo", Monaflat SA Editrice, settembre 1995.

Aletta destra della prima edizione del libro di Sergio Endrigo “Quanto mi dai se mi sparo”, Monaflat SA Editrice, settembre 1995.

Il volume non è di facile reperibilità. È infatti molto più probabile imbattersi nella seconda edizione di Stampa Alternativa dalle dimensioni del libro più ridotte, più tascabile.

 

 

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L’incipit:
«Il diesel rombava basso sull’autostrada. Un suono falso di tastiera elettronica, un basso continuo noioso, fastidioso. Venivano da Trento e per ore non avevano visto che asfalto umido, cumuli di neve sporca e intorno la campagna nebbiosa.
Joe sentiva il sonno avvolgerlo come una lenta e calda ragnatela.
Non che avesse fatto follie la sera prima, tutt’altro; dopo un’orrida pizza napoletana, all’una era già a letto, in albergo. Ma saranno tutti napoletani i pizzaioli, o parlavano quel dialetto come le puttane parlavano bolognese quando c’erano i casini?»
(Sergio Endrigo)

Anno di pubblicazione: 1995
Casa editrice: Monaflat SA Editrice
Prezzo originale: Lire [dato non disponibile]
Pagine: 127

L’uomo-scatola di Kobo Abe

L’uomo-scatola di Kobo Abe è un tipico esempio di libro considerato un classico in Oriente (soprattutto in Giappone) che in Italia invece viene stampato solo per un breve periodo e poi mai più.

Copertina della prima (e unica) edizione Einaudi de L'uomo-scatola di Kobo Abe, 1992.

Il capolavoro di Kobo Abe (安部 公房 Abe Kōbō), pseudonimo di Kimifusa Abe (安部 公房 Abe Kimifusa) dal titolo L’uomo-scatola (titolo originale giapponese Hako Otoko, 1973), è infatti uscito nel nostro Paese solo nel 1992 per la collana Nuovi Coralli di Einaudi.

L’autore, quasi sconosciuto in Italia ma molto famoso all’estero, nasce a Tokyo nel 1924, dove morirà nel 1993, dopo essere stato, oltre che scrittore, anche drammaturgo, regista poeta e fotografo.

Per scoprire di cosa parla il libro, leggiamo la quarta di copertina:

Un uomo si infila in una scatola di cartone, in cui ha praticato una fessura-spioncino, e se ne va in giro per la città, guardando inosservato… Che cosa vedrà mai da questo rifugio che diventa la sua casa, la sua conchiglia, la sua nuova dimensione? E qual è questa nuova dimensione: la libertà, la solitudine, la sicurezza? L’esistenza innocua dell’uomo-scatola è scombussolata dall’intervento di due personaggi, che ordiscono intorno a lui un intrigo pericoloso in cui la seduzione gioca, però, un ruolo importante. L’uomo-scatola dal suo finestrino osserva, smaschera finzioni e messe in scena, vede al di là delle apparenze la realtà e ne viene coinvolto a un punto tale da rischiare la perdita della propria identità. Ma quale identità? Esiste veramente un uomo-scatola? Ignorato da tutti, fa ancora parte degli esseri umani?
Un clima decisamente surreale domina tutto il romanzo e nel contempo, in modo paradossale, riesce a coniugarsi con un esasperato realismo: situazioni, persone e oggetti sono colti, a tratti, come attraverso una lente d’ingrandimento che dilata a dismisura le proporzioni delle cose, senza alcun ordine gerarchico. Con questo tipo di bizzarra scrittura (non lontana dalle lezioni di Kafka), Kobo Abe costruisce una storia insieme buffonesca e drammatica che va ben al di là della semplice satira di un’alienante società contemporanea per giungere a una profonda meditazione sulla natura dell’uomo.

Piano delle ristampe di Einaudi nelle ultime pagine del volume.

Piano delle ristampe di Einaudi nelle ultime pagine del volume.

Il tema centrale dell’opera di Abe è sostanzialmente l’incomunicabilità dell’essere umano, la claustrofobia dell’uomo moderno, la solitudine e l’alienazione.

Come dicevo, oggi il libro è fuori commercio, poche le copie in circolazione e piuttosto care. Le dimensioni sono quelle di un tascabile, le pagine 212 e in alcune di esse, oltre al testo, sono presenti anche fotografie in bianco e nero.

Pagine interne de L'uomo-scatola di Kobo Abe con testo e fotografie.

Pagine interne de L’uomo-scatola di Kobo Abe con testo e fotografie.

Pagine interne de L'uomo-scatola di Kobo Abe con testo e fotografie.

Pagine interne de L’uomo-scatola di Kobo Abe con testo e fotografie.

È importante sottolineare che la traduzione è affidata ad Antonietta Pastore, scrittrice e traduttrice – tra gli altri autori – di Murakami Haruki, Natsume Sōseki, Inoue Yasushi, Kawakami Hiromi.

Autografo della traduttrice Antonietta Pastore all'interno del libro L'uomo-scatola di Kobo Abe, 1992.

Autografo della traduttrice Antonietta Pastore all’interno del libro L’uomo-scatola di Kobo Abe, 1992.

È questa traduzione, infatti, l’inizio di una lunga collaborazione di Pastore con l’Einaudi, in qualità sia di traduttrice che di scrittrice, pubblicando il saggio Nel Giappone delle donne (2004), la raccolta di racconti Leggero il passo sui tatami (2010) e il romanzo Mia amata Yuriko (2016), oltre alla cura del volume Racconti del Giappone.

La valutazione attuale del libro si aggira tra i 50 e i 100 euro.

 

 

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L’incipit:
«Con l’approssimarsi del freddo e del letargo invernale, la polizia di Ueno a Tokyo, il 23, prima del l’alba, ha effettuato l’arresto simultaneo dei barboni che stazionavano nei paraggi del parco Ueno nel quartiere Daito, vicino alla ferrovia statale, e nei sottopassaggi della stazione di Keisei-Ueno, come misura preventiva contro un susseguirsi di omicidi: il numero delle vittime, uccise a colpi di pistola, ammonta già a centonove. Quelli che sostavano dietro il Centro di Cultura del parco, nelle strade sotterra-nee, e nei dintorni, 180 persone in tutto, sono stati messi agli arresti per violazioni di lieve entità del Codice Penale (reato di vagabondaggio e infrazione del divieto d’ingresso) e del Codice Stradale (infrazione del divieto di transito). Trasferiti in massa allo stesso posto di polizia, si è proceduto a rilevare le impronte digitali e a scattare le fotografie di ciascuno; i quattro che avevano contratto malattie sono stati mandati all’ospedale tramite l’Ufficio di Assistenza Pubblica di Daito, e altri nove all’ospizio per i vecchi.»
(Kobo Abe)

Anno di pubblicazione: 1992
Casa editrice: Einaudi
Prezzo originale: Lire 22.000
Pagine: 212

Un’edizione a fascicoli di M. Il figlio del secolo di Antonio Scurati per Unicoop

È in questi giorni nelle librerie il terzo capitolo della serie incentrata sulla figura di Benito Mussolini e sul Fascismo scritta da Antonio Scurati.

Il nuovo volume, dal titolo M. Gli ultimi giorni dell’Europa, si affianca ai già pubblicati M. L’uomo della provvidenza e  M. Il figlio del secolo, il primo dei tre capitolivincitore del Premio Strega nel 2019, il cui riconoscimento è stato dedicato dall’autore a tutti coloro che il Fascismo l’hanno combattuto.

Indubbiamente la monumentale opera realizzata da Scurati entrerà di diritto nei libri più importanti scritti in questi anni, un nuovo classico che, indipendentemente dalle vendite (più di due anni in classifica), ha ridefinito la categoria del cosiddetto “romanzo documentario”, per via dell’eccezionale raccolta di fonti e documentazioni usate come base di partenza per raccontare la vita di Mussolini attraverso il punto di vista del dittatore.

Chi ha la prima edizione di questo romanzo farebbe bene a tenersela stretta, ma questa volta vorrei proporvi una variante, uscita nel 2020 per le Unicoop di Firenze.

Edizione in cinque fascicoli di M IL FIGLIO DEL SECOLO di Antonio Scurati per Unicoop di Firenze, 2020.

Edizione in cinque fascicoli di M IL FIGLIO DEL SECOLO di Antonio Scurati per Unicoop di Firenze, 2020.

Edizione in cinque fascicoli di M IL FIGLIO DEL SECOLO di Antonio Scurati per Unicoop di Firenze, 2020.

Edizione in cinque fascicoli di M IL FIGLIO DEL SECOLO di Antonio Scurati per Unicoop di Firenze, 2020.

I cinque fascicoli con il cofanetto di M IL FIGLIO DEL SECOLO di Antonio Scurati per Unicoop di Firenze, 2020.

I cinque fascicoli con il cofanetto di M IL FIGLIO DEL SECOLO di Antonio Scurati per Unicoop di Firenze, 2020.

Una variante che presenta il volume di Scurati diviso in cinque parti di circa 200 pagine l’una, uscite “in fascicoli” a partire dal 1° ottobre 2020, di cui il primo distribuito gratuitamente, gli altri venduti a 1,90 l’uno.

L’iniziativa, da quanto si legge online, è il frutto di una collaborazione con la casa editrice di Scurati, la Giunti Editore.

L’obiettivo di tale edizione, secondo quanto spiegato da Unicoop Firenze, è stata di “far conoscere gli eventi che hanno caratterizzato gli anni turbinosi dell’ascesa al potere dei giovani fascisti guidati da Benito Mussolini , attraverso un romanzo storico che lo scorso anno si è aggiudicato uno dei più prestigiosi premi letterari. Per chi ci conosce non sarà una sorpresa trovare la letteratura nei nostri punti vendita e ci auguriamo che l’opera venga apprezzata da un pubblico ampio e diversificato, quale quelli dei soci Coop“.

Ma non solo, “L’operazione – è stato sottolineato –  è stata un’ottima opportunità per sperimentare nuove strade che portino la letteratura di qualità fuori dai luoghi canonici e ovvi”.

Circa 22mila le copie vendute per ogni fascicolo, oltre 76mila quelle distribuite gratuitamente. 1.150 copie arrivate in altrettante Case del Popolo della Toscana. Questi i numeri di questa edizione.

Il primo dei cinque fascicoli di M IL FIGLIO DEL SECOLO di Antonio Scurati riporta la dicitura COPIA OMAGGIO NON DESTINATA ALLA VENDITA sul retro.

Il primo dei cinque fascicoli di M IL FIGLIO DEL SECOLO di Antonio Scurati riporta la dicitura COPIA OMAGGIO NON DESTINATA ALLA VENDITA sul retro.

Nei fascicoli vengono indicati i dati di stampa della prima edizione di M Il figlio del secolo (settembre 2018) e quelli relativi a questo volume (ottobre 2020).

Dati di stampa della prima edizione M IL FIGLIO DEL SECOLO di Antonio Scurati (settembre 2018) e quelli relativi a questo volume (ottobre 2020).

Dati di stampa della prima edizione M IL FIGLIO DEL SECOLO di Antonio Scurati (settembre 2018) e quelli relativi a questo volume (ottobre 2020).

Edizione in cinque fascicoli racchiusi nel cofanetto di M IL FIGLIO DEL SECOLO di Antonio Scurati per Unicoop di Firenze, 2020.

Edizione in cinque fascicoli racchiusi nel cofanetto di M IL FIGLIO DEL SECOLO di Antonio Scurati per Unicoop di Firenze, 2020.

 

 

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L’incipit:
«Affacciamo sulla piazza del Santo Sepolcro. Cento persone scarse, tutti uomini che non contano niente. Siamo pochi e siamo morti. Aspettano che io parli ma io non ho nulla da dire.
La scena è vuota, alluvionata da undici milioni di cadaveri, una marea di corpi – ridotti a poltiglia, liquefatti – montata dalle trincee del Carso, dell’Ortigara, dell’Isonzo. I nostri eroi sono già stati uccisi o lo saranno. Li amiamo fino all’ultimo, senza distinzioni. Sediamo sul mucchio sacro dei morti.»
(Antonio Scurati)

Anno di pubblicazione: settembre 2019
Casa editrice: Bompiani
Prezzo originale: 1° volume omaggio + 1,90 per i successivi 4 volumi
Pagine:

Collezionare Harry Potter e altri libri di J.K. Rowling

Ultimamente, come avrete notato, il blog ha rallentato un po’ la pubblicazione di nuovi articoli e ciò è dovuto principalmente a una ragione: le energie profuse nella ricerca di volumi rari, la loro descrizione, la ricerca della loro storia editoriale è stata convogliata in un altro posto. Diciamo in un’altra stanza. E questa stanza è ora accessibile a tutti.

È quindi con molto orgoglio che vi presento una nuova pubblicazione, edita dalla casa editrice Salani (che quest’anno festeggia i suoi 160 anni dalla fondazione), che raccoglie i miei sforzi di una catalogazione durata diversi anni.

Signore e signori ecco, finalmente, a voi: Collezionare Harry Potter e altri libri di J.K. Rowling!
ovvero “La prima bibliografia completa di tutte le opere di J.K. Rowling“.

Copertina del libro "Collezionare Harry Potter" di Massimo Battista, Salani 2022.

Copertina del libro “Collezionare Harry Potter” di Massimo Battista, Salani 2022.

Di cosa si tratta? Presto detto:

Harry Potter è stato un fenomeno editoriale e letterario su scala internazionale. E in Italia, come nel resto del mondo, ha fatto nascere schiere di fan per i quali questi testi sono ‘sacri’, preziosi non solo per il contenuto ma anche per l’oggetto-libro, creando un fenomeno di collezionismo diffuso senza precedenti.

Questa è la prima bibliografia completa di tutte le opere di J.K. Rowling pubblicate in Italia da Salani, dal 1998 a oggi (la saga di HP e tutti gli altri romanzi, compresi quelli a firma Robert Galbraith).

Un volume corredato di immagini, strutturato sui dettami della più rigorosa bibliologia, che nasce da una ricerca durata anni e che riporta una scheda per ogni libro pubblicato, di cui vengono descritti tutti i dettagli, grafici e editoriali, con note sulla traduzione, il pregio collezionistico, la quantità di ristampe. Un libro imperdibile non solo per i collezionisti, ma anche per tutti i curiosi e gli appassionati del magico mondo di J.K. Rowling.

Il libro, con le sue 528 pagine, vuole essere un punto di partenza per la ricerca delle edizioni più rare dei libri di J.K. Rowling usciti nel nostro Paese negli ultimi 24 anni e un punto fermo nella bibliografia italiana della scrittrice inglese.

La scheda della prima edizione assoluta di Harry Potter e la pietra filosofale. "Collezionare Harry Potter" di Massimo Battista, Salani 2022.

La scheda della prima edizione assoluta di Harry Potter e la pietra filosofale. “Collezionare Harry Potter” di Massimo Battista, Salani 2022.

Pagine interne del volume "Collezionare Harry Potter" di Massimo Battista, Salani 2022.

Pagine interne del volume “Collezionare Harry Potter” di Massimo Battista, Salani 2022.

Pagine interne del volume: per ogni libro, l'elenco delle ristampe. "Collezionare Harry Potter" di Massimo Battista, Salani 2022.

Pagine interne del volume: per ogni libro, l’elenco delle ristampe. “Collezionare Harry Potter” di Massimo Battista, Salani 2022.

Particolare di una delle centinaia di schede presenti nel libro "Collezionare Harry Potter" di Massimo Battista, Salani 2022.

Particolare di una delle centinaia di schede presenti nel libro “Collezionare Harry Potter” di Massimo Battista, Salani 2022.

Elenco delle traduzioni di Harry Potter fatte dal 1998 a oggi. Per ogni libro è indicata la traduzione utilizzata.

Elenco delle traduzioni di Harry Potter fatte dal 1998 a oggi. Per ogni libro è indicata la traduzione utilizzata.

Qui il link al sito Salani: Collezionare Harry Potter – Massimo Battista
mentre nelle prossime settimane verranno rese note alcune date di presentazione del libro.

La data di uscita nelle librerie è il 20 settembre prossimo.

Un link per acquistarlo:
IBS.it

 

 

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L’incipit:
«INTRODUZIONE
Più o meno tutti, in qualche fase della nostra vita, abbiamo collezionato qualcosa: figurine, cartoline, francobolli, monete, fumetti, tessere telefoniche, conchiglie, ecc…
Collezionare fa parte dell’essere umano. Lo si fa per i più svariati motivi: per mettere in ordine o, meglio, per dare un ordine dove non c’era, per creare una catalogazione, per curiosità, per nostalgia, per studio, per investimento, per ossessione o semplicemente per passione.
Questo libro è dedicato ai collezionisti, ma non solo.»
(Massimo Battista)

Anno di pubblicazione: 20 settembre 2022
Casa editrice: Salani
Prezzo originale: 38 euro
Pagine: 528

STREGA vs WICKED di Gregory Maguire

È recentemente uscita nelle librerie una nuova (e davvero ben curata) edizione di Wicked di Gregory Maguire. Un libro divenuto cult per il genere fantasy.

Le copertine di Strega vs Wicked di Gregory Maguire. A sinistra l'edizione 2006 Sonzogno, a destra 2022 Mondadori.

Le copertine di Strega vs Wicked di Gregory Maguire. A sinistra l’edizione 2006 Sonzogno, a destra 2022 Mondadori.

Sicuramente avete già sentito parlare di questo romanzo se siete appassionati del genere fantasy o anche di musical: con il suo esordio nel 2003, Wicked è  diventato il quinto musical che più a lungo è stato rappresentato a Broadway e il ventottesimo più a lungo rappresentato nella storia del teatro. [fonte: Wikipedia]

La trama del libro si ispira ovviamente al mondo di Oz creato da L. Frank Baum, ma con differenze sostanziali:
la storia infatti non è narrata da Dorothy – che qui risulta quasi l’antagonista – ma da Elfaba che racconterà la sua esistenza dalla nascita fino a diventare la “terribile strega dell’Ovest” spiegando il perché della sua cattiveria e raccontando dell’amicizia tenuta segreta con Glinda, la strega buona del Nord.

L’idea applicata alla trama è quella che verrà negli anni successivi sfruttata da Hollywood per raccontare il passato di molti villains (i malvagi) della letteratura o del fumetto, vedi per esempio l’eccezionale Joker interpretato da Joaquin Phoenix.

Ancora le due edizioni (2006 e 2022) a confronto.

Ancora le due edizioni (2006 e 2022) a confronto.

Ma torniamo alla prima edizione italiana del libro, uscita nel novembre 2006 per la casa editrice Sonzogno (con il titolo tradotto in italiano: Strega e il sottititolo Cronache dal Regno di Oz in rivolta), quindi ben undici anni dopo l’uscita negli Stati Uniti e tre anni dopo la sua prima rappresentazione teatrale come musical.

Il volume si presenta al pubblico italiano con una copertina molto simile a quella inglese e con una sopraccoperta fustellata dal cui cerchio si intravede l’illustrazione di Elfaba presente nella copertina. Lo stesso stile è stato mantenuto nella nuova edizione Mondadori, ma in maniera più elegante, con un utilizzo di materiali di qualità più alta quali carta ruvida sul fronte della sovraccopertina e plastificata all’interno con scritte concentriche che nella prima edizione non erano presenti.

L'interno della sovraccopertina nella nuova edizione di Strega (Wicked) pubblicata da Mondadori nel 2022.

L’interno della sovraccopertina nella nuova edizione di Strega (Wicked) pubblicata da Mondadori nel 2022.

Altre evidenti differenze tra l’edizione Sonzogno e quella Mondadori sono le dimensioni, maggiori per quest’ultima, e l’idea di ricoprire il taglio delle pagine di un bellissimo verde acceso che ricorda appunto la pelle della Strega dell’Ovest.
Inoltre, trattandosi di un’edizione celebrativa, in copertina appare la frase “EDIZIONE CELEBRATIVA ILLUSTRATA”, anche se le illustrazioni raccolte (a cura di Douglas Smith) facevano già parte della prima edizione italiana curata dalla Sonzogno e il sottotitolo cambiato in “VITA e OPERE  della PERFIDA STREGA dell’OVEST”.
Infine, la nuova edizione Mondadori propone un’interessante inedita postfazione dell’autore dal titolo Questo Mondo, il Mondo Accanto mai apparsa in Italia.

I dorsi a confronto. Nella nuova edizione il taglio delle pagine è stato colorato di verde come la pelle della Strega dell'Ovest.

I dorsi a confronto. Nella nuova edizione il taglio delle pagine è stato colorato di verde come la pelle della Strega dell’Ovest.

Indubbiamente per un collezionista la prima edizione è la più preziosa ma la nuova edizione è così ben realizzata che andrebbero conservate l’una accanto all’altra per poterle apprezzare entrambe.

Se cercate l’edizione Sonzogno, l’unica possibilità è quella dell’usato, dove le copie disponibili sono davvero esigue e sempre ricercate dai collezionisti.

Una delle nuove illustrazioni presenti nel libro: la mappa di Oz.

Una delle nuove illustrazioni presenti nel libro: la mappa di Oz.

Illustrazioni a confronto. A sinistra l'edizione Sonzogno 2006, a destra l'edizione Mondadori 2022.

Illustrazioni a confronto. A sinistra l’edizione Sonzogno 2006, a destra l’edizione Mondadori 2022.

Dettaglio delle pagine interne del volume Strega/Wicked scritto da Gregory Maguire.

Dettaglio delle pagine interne del volume Strega/Wicked scritto da Gregory Maguire.

Dati relativi alla prima edizione di Strega pubblicato da Sonzogno nel 2006.

Dati relativi alla prima edizione di Strega pubblicato da Sonzogno nel 2006.

Dati relativi alla nuova edizione di Strega pubblicato da Mondadori nel 2022.

Dati relativi alla nuova edizione di Strega pubblicato da Mondadori nel 2022.

I retro della sovraccoperte di Strega e Wicked di Gregory Maguire. A sinistra l'edizione 2006 Sonzogno, a destra 2022 Mondadori.

I retro della sovraccoperte di Strega e Wicked di Gregory Maguire. A sinistra l’edizione 2006 Sonzogno, a destra 2022 Mondadori.

Un’ultima curiosità: il nome di Elphaba deriva dalle prime lettere di quello di L. Frank Baum (L. Frank Baum).

 

 

 

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L’incipit:
«Un miglio sopra Oz, la Strega si librava sulla cresta del vento, quasi fosse un granello di terra sollevato e travolto dai mulinelli d’aria. Lampi bianchi e porpora le si addensavano intorno. Sotto di lei, la Strada di Mattoni Gialli descriveva un anello, come un cappio allentato. Malgrado i temporali estivi e i palanchini dei ribelli l’avessero distrutta, conduceva ancora, inesorabile, alla Città degli Smeraldi. La Strega vedeva i quattro amici che arrancavano, aggiravano i tratti dissestati, rasentavano le crepe nel terreno e correvano avanti quando la via era libera. Sembravano ignari del loro destino, ma non era compito della Strega metterli in guardia.»
(Gregory Maguire)

Anno di pubblicazione: novembre 2006
Casa editrice: Sonzogno
Prezzo originale: n.d.
Pagine: 430

USYLESSLY lo strepitoso omaggio all’estetica dell’ULYSSES di James Joyce

Capita di adocchiare un libro, ma di non comprarlo subito. Però poi ci torna in mente e pensiamo forse valeva la pena fare quel piccolo investimento. E, qualche tempo dopo, si fa di tutto per rimediare a quell’errata prima valutazione.

A me è successo recentemente, più precisamente durante un breve soggiorno a Londra, visitando un quartiere che ospita stupende librerie antiquarie. Entrando in una di queste, ho visto su un tavolo, al centro della stanza, diverse copie di quello che sembrava un libro piuttosto celebre ma che – per diverse ragioni – non avrebbe potuto essere lì. Poco importava: il confezionamento, la qualità del volume mi hanno talmente colpito che ho chiesto subito informazioni.

Come si presenta la confezione dell'edizione numerata del USYLESSLY di John Morgan, 2021.

Come si presenta la confezione dell’edizione numerata del USYLESSLY di John Morgan, 2021.

E così, ho scoperto l’USYLESSLY*: una sorta di copia (ma non è proprio una copia) del più famoso ULYSSES di James Joyce.
*gioco di parole che ricorda la parola inglese uselessly che significa inutilmente.

L’autore di questo omaggio, dell’Usylessly, è John Morgan (fondatore dello studio John Morgan e professore di design, tipografia e arte del libro alla Kunstakademie Düsseldorf) e i libro è il risultato di un’attenta osservazione dell’iconica copertina blu e della forma della prima edizione dell’Ulisse di James Joyce. Il libro riproduce le dimensioni, la massa e l’aspetto della celebre edizione della Shakespeare and Co. del 1922.

È una copia pressoché perfetta, tranne per un dettaglio: il testo.

All’interno infatti non c’è traccia del racconto di Joyce: è per lo più vuoto, a eccezione delle 64 pagine contenenti due saggi scritti a ventisette anni di distanza da Edward L. Bishop e Ted Bishop.

La copertina dell'USYLESSLY di John Morgan, 2021, è la riproduzione fedele dell'ULYSSES di Joyce, con l'eccezione del nome dell'autore irlandese.

La copertina dell’USYLESSLY di John Morgan, 2021, riproduzione fedele dell’ULYSSES di Joyce, con l’eccezione del nome dell’autore irlandese.

Pagine interne bianche del volume USYLESSLY realizzato dallo studio grafico John Morgan, 2021.

Pagine interne bianche del volume USYLESSLY realizzato dallo studio grafico John Morgan, 2021.

I saggi di Edward L. Bishop e Ted Bishop.

Il primo saggio, Re-Covering Ulysses, è stato inizialmente pubblicato sul Joyce Studies Annual nel 1994 ed esplora gli aspetti “non letterari” del libro, tracciando, come spiega Bishop, il percorso di ULYSSES il libro – l’oggetto fisico con la sua varie vesti grafiche – dalla sua nascita come romanzo moderno fino a diventare puro oggetto di culto nel mercato moderno.

Il secondo saggio, Ulysses Blue, è invece qui pubblicato per la prima volta. Nasce nell’archivio dell’Harry Ransom Center di Austin, in Texas, che conserva oltre quaranta copie della rara edizione del 1922 che permettono a Morgan e Bishop la ricerca della copertina blu, quel blu che lo stesso Joyce ha ideato per la prima edizione di Ulisse, con caratteri bianchi per indicare i colori del mare, del cielo e della Grecia.

ULYSSES ha visto la luce in una fragile ma bella brossura dalle cure della  libreria Shakespeare and Company di Sylvia Beach a Parigi il 2 febbraio 1922, il giorno del quarantesimo compleanno dell’autore.
Arrivare all’esatta tonalità di blu desiderata da Joyce è stato un processo lungo e arduo per Maurice Darantière, uno stampatore affermato a Digione. La sua ricerca lo ha portato in Germania dove ha scoperto il giusto blu ma sulla carta sbagliata. Il problema è stato risolto litografando il colore su cartoncino bianco, lasciando un bordo bianco sottile e il retro della sovraccoperta non stampato. Un blu diventato mitico, da cui emergono lettere bianche come una catena di isole su un mare greco.

Uno dei due saggi presenti all'interno del volume USYLESSLY.

Uno dei due saggi presenti all’interno del volume USYLESSLY.

Uno dei due saggi presenti all'interno del volume USYLESSLY con il riferimento alla prima edizione delle 1922 dell'ULYSSES di Joyce.

Uno dei due saggi presenti all’interno del volume USYLESSLY con il riferimento alla prima edizione delle 1922 dell’ULYSSES di Joyce.

Pagine interne del volume USYLESSLY realizzato dallo studio grafico John Morgan, 2021.

Pagine interne del volume USYLESSLY realizzato dallo studio grafico John Morgan, 2021.

Tornando ai saggi, al loro interno ci sono anche diverse fotografie di alcuni edizioni dell’ULYSSES di Joyce, tra cui le copie numerate 17 e 600, che hanno una storia nota:
il commesso della Shakespeare and Company Maurice Saillet, come ringraziamento per aver contribuito a nascondere i libri della libreria ai nazisti, ricevette la copia numero 17 dell’ULYSSES che risulta essere ancora oggi una di quelle immacolate arrivate fino a noi.
Tutto il contrario per la copia numero 600 (appartenuta alla pittrice Jessica Dismorr): con i suoi bordi della copertina irregolari, il blu e il bianco ormai scuriti entrambi verso il marrone e il dorso riparato con nastro adesivo. Laddove la copia numero 17 è stata conservata con riverenza, questa è stata utilizzata per la sua funzione basilare, ovvero per essere letta e non per essere considerata un oggetto sacro.

Foto interne al volume: l'immacolata copia numero 17 dell'ULYSSES di Joyce.

Foto interne al volume: l’immacolata copia numero 17 dell’ULYSSES di Joyce.

L’USYLESSLY di John Morgan è stato pubblicato a dicembre 2021 e a metà febbraio le 500 copie numerate erano già soldout.
Le copie venivano vendute avvolte in una sottile carta marrone da imballaggi dove veniva applicata un’etichetta con alcuni dati di stampa tra cui la numerazione del volume.

Etichetta riportante i dettagli dell'edizione numerata dell'USYLESSLY di John Morgan, 2021.

Etichetta riportante i dettagli dell’edizione numerata dell’USYLESSLY di John Morgan, 2021.

Come spiegato nelle note di vendita, la rilegatura è delicata e il blu della copertina può essere volutamente imperfetto nello spirito della prima edizione del 1922. Infine, sempre le note, sottolineano alcuni aspetti: che il libro ha per lo più pagine bianche e che non contiene il testo dell’Ulisse di James Joyce e che la carta si piegherà e si ammaccherà sul dorso e altrove e mostrerà segni di utilizzo deteriorandosi nel tempo come farà un grande libro tascabile.
Precisazioni decisamente innocue e divertenti.

Il valore del libro, stampato in soli 500 esemplari numerati, essendo a tutti gli effetti un libro d’artista, dovrebbe accrescere negli anni vista la rarità del volume e i tanti appassionati di Joyce.

Ultima nota interessante: il libro risulta stampato in Italia da VeronaLibri! Realtà italiana ben conosciuta all’estero per la qualità dei volumi pubblicati.

Dati di stampa del volume e la timbratura con il numero dell'esemplare.

Dati di stampa del volume e la timbratura con il numero dell’esemplare.

Altri dettagli della copertina dell'USYLESSLY di John Morgan, 2021.

Altri dettagli della copertina dell’USYLESSLY di John Morgan, 2021.

Pagine interne del volume USYLESSLY realizzato dallo studio grafico John Morgan, 2021.

Pagine interne del volume USYLESSLY realizzato dallo studio grafico John Morgan, 2021.

Pagine interne del volume USYLESSLY realizzato dallo studio grafico John Morgan, 2021.

Pagine interne del volume USYLESSLY realizzato dallo studio grafico John Morgan, 2021.

A special thank to Heywood Hill for introducing me to this amazing book!

 

 

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Anno di pubblicazione: dicembre 2021
Casa editrice: John Morgan studio
Prezzo originale: £55.00
Pagine: 64 pagine stampate, 672 pagine bianche

Sua Altezza Reale il Principe Codarello, la prima apparizione di Topolino

Dei primi avvistamenti di Topolino in Italia abbiamo parlato in due occasioni: la prima, a febbraio 2020, con i due volumi tradotti da Cesare Pavese, Le avventure di Topolino, la seconda, ad aprile 2021, presentandovi il volume L’amico di Topolino di Consuelo.

Oggi finalmente possiamo chiudere il cerchio con quello che è forse il volume più ricercato, ovvero Sua Altezza Reale il Principe Codarello di un’autrice dimenticata: Annemar Togett.

La copertina, in brossura rigida, del raro volume SUA ALTEZZA REALE IL PRINCIPE CODARELLO del 1932. È la prima apparizione di Topolino in un libro italiano.

La copertina, in brossura rigida, del raro volume SUA ALTEZZA REALE IL PRINCIPE CODARELLO del 1932. È la prima apparizione di Topolino in un libro italiano.

Anno 1932, in brossura, esce per l’editore Cappelli un libro, non propriamente un volume disneyano, dal titolo appunto Sua Altezza Reale il Principe Codarello, il quale – alla fine di alcuni capitoli – riporta delle piccole immagini, puramente decorative, di quello che conosciamo oggi come Mickey Mouse. Questi disegni sono gli stessi che un anno prima erano usciti in America nella rivista The American Magazine, a loro volta copiati dai modelli di Les Clark per i disegni e Win Smith per quanto riguarda gli inchiostri. Questi, almeno, i crediti riconosciuti come credibili e quindi ufficiali.

Il dorso, ben conservato, di SUA ALTEZZA REALE IL PRINCIPE CODARELLO. L. Cappelli Editore, 1932.

Il dorso, ben conservato, di SUA ALTEZZA REALE IL PRINCIPE CODARELLO. L. Cappelli Editore, 1932.

Retro del volume SUA ALTEZZA REALE IL PRINCIPE CODARELLO del 1932. L. Cappelli Editore.

Retro del volume SUA ALTEZZA REALE IL PRINCIPE CODARELLO del 1932. L. Cappelli Editore.

Topolino appare in Italia per la prima volta in assoluto il 30 marzo 1930 (due anni prima di questa pubblicazione) sulla rivista L’ILLUSTRAZIONE DEL POPOLO che ospita per la prima volta in Italia le strisce di un nuovo fumetto americano firmato da un giovane Walter Elias Disney, detto Walt  (Chicago, 5 dicembre 1901 – Burbank, 15 dicembre 1966). La prima striscia pubblicata fu disegnata da Ub Iwerks e intitolata Le avventure di Topolino nella giungla. La caratteristica però che rende prezioso e molto ricercato invece Sua Altezza Reale il Principe Codarello è che, seppur come decorazione, si tratta della prima apparizione di Topolino in un formato libro e non come striscia su rivista/quotidiano.

Frontespizio del volume SUA ALTEZZA REALE IL PRINCIPE CODARELLO. L. Cappelli Editore, 1932.

Frontespizio del volume SUA ALTEZZA REALE IL PRINCIPE CODARELLO. L. Cappelli Editore, 1932.

I pochi e unici dati di stampa del volume SUA ALTEZZA REALE IL PRINCIPE CODARELLO. L. Cappelli Editore, 1932.

I pochi e unici dati di stampa del volume SUA ALTEZZA REALE IL PRINCIPE CODARELLO. L. Cappelli Editore, 1932.

Oltre a Mickey Mouse, presente come pura decorazione, il volume presente diverse illustrazioni che fanno riferimento alla storia raccontata di SUA ALTEZZA REALE IL PRINCIPE CODARELLO.

Oltre a Mickey Mouse, presente come pura decorazione, il volume presente diverse illustrazioni che fanno riferimento alla storia raccontata di SUA ALTEZZA REALE IL PRINCIPE CODARELLO.

Questa un po’ la storia del volume, informazioni scarse lo ammetto, ma al momento le uniche che si possono trovare per ora su questa rarità.

Dell’autrice Annemar Togett non si sa praticamente niente. Potrebbe anche essere uno pseudonimo, tanto in voga all’epoca per autori che cercavano incassi facili ma non volevano apparire in testi destinati a ragazzi.
Oltre a questo libro, ne esistono altri due della stessa autrice, scritti precedentemente:
I misteri del mondo fatato: novelle, con dieci tavoli a colori di Roberto Sgrilli (1926, Firenze, R. Bemporad) e Le perle meravigliose con illustrazioni di D. Betti. Nulla di più.

Però, avendo una copia cartacea sotto mano, posso fornirvi qualche dettaglio aggiuntivo:
– le dimensioni del volume sono 16,5 x 23 cm
– le pagine sono 226
– il prezzo di copertina, stampato sul retro, è di 12 Lire (che a oggi corrisponderebbero a circa 12,50 euro)
– il volume è diviso in due parti: la prima dal titolo Alla corte di Topimpopoli, la seconda Le avventure di S. A. R. Il Principe Codarello in Italia. Entrambe le parti  sono composte da 7 capitoli ciascuna
Topolino appare dieci volte, più precisamene a pagina: 19, 59, 77, 93, 110, 143, 172, 187, 203 e 218

E ora ecco qualche foto:

La prima apparizione di Mickey Mouse (Topolino) su un libro in Italia! Presente a pagina 19 del volume SUA ALTEZZA REALE IL PRINCIPE CODARELLO. L. Cappelli Editore, 1932.

La prima apparizione di Mickey Mouse (Topolino) su un libro in Italia! Presente a pagina 19 del volume SUA ALTEZZA REALE IL PRINCIPE CODARELLO. L. Cappelli Editore, 1932.

Ancora un'illustrazione di Topolino disegnato e inchiostrato da Les Clark e Win Smith.

Ancora un’illustrazione di Topolino disegnato e inchiostrato da Les Clark e Win Smith.

Ancora un'illustrazione di Topolino disegnato e inchiostrato da Les Clark e Win Smith.

Ancora un’illustrazione di Topolino disegnato e inchiostrato da Les Clark e Win Smith.

Ancora un'illustrazione di Topolino disegnato e inchiostrato da Les Clark e Win Smith.

Ancora un’illustrazione di Topolino disegnato e inchiostrato da Les Clark e Win Smith.

 

 

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L’incipit:
«CAPITOLO I
Il Regno dei Topi e la sua origine.
I topi sono ritenuti dal genere umano bestie prive d’intelligenza e di riflessione e l’uomo non li tiene in nessun conto, appunto per questo pregiudizio tramandato
di generazione in generazione fino ai giorni nostri. Tutti i pregiudizi sono generalmente degli sbagli madornali e questo di cui io sto parlando è uno dei più gravi : voi ve ne accorgerete, miei piccoli amici, man mano che leggerete questa storia, la quale, credetelo, è vera dalla prima all’altima parola.»
(Annemar Togett)

Anno di pubblicazione: 1932
Casa editrice: L. Cappelli Editore
Prezzo originale: 12 Lire
Pagine: 226

Il diario perduto di Indiana Jones

Nel 2008 in Italia esce per la casa editrice White Star di Vercelli, la traduzione italiana di un libro molto particolare, sia per il titolo che per la veste grafica: Il diario perduto di Indiana Jones, progettato da Joanna Price.

"Il diario perduto di Indiana Jones", edizione italiana curata dalla White Star di Vercelli, 2008.

“Il diario perduto di Indiana Jones”, edizione italiana curata dalla White Star di Vercelli, 2008.

L’edizione italiana – che aveva i suoi fratelli internazionali tutti approvati da Lucas Film Books –  è un volume che riproduce il fantomatico taccuino del dott. Jones protagonista dei film creati da George Lucas e diretti da Steven Spielberg.

È un libro di fantasia, che gioca tra verità e finzione, dove si afferma che la sua divulgazione sia merito del Servizio di Sicurezza della Federazione Russa, poiché il diario di “Indiana”, che si riteneva “perduto”, era stato in realtà conservato per anni negli archivi del KGB.

Finta scheda di ritrovamento del diario da parte dei servizi segreti Russi ne "Il diario perduto di Indiana Jones".

Finta scheda di ritrovamento del diario da parte dei servizi segreti Russi ne “Il diario perduto di Indiana Jones”.

Un diario che copre quasi cinquanta anni di vita (dal 1908 al 1957) dell’archeologo più famoso del mondo, vestito all’occorrenza della sua famosa giacca di pelle e dell’inconfondibile cappello in testa, con la barba incolta e una frusta come arma, sempre pronto a vagare per il mondo alla ricerca di antichi reperti e civiltà perdute.

Nel facsimile di questo diario sono raccolti disegni, ritagli di giornale, appunti, fotografie, documenti top-secret che arricchiscono l’esperienza di lettura.

Si parte dalle avventure del giovane Indiana, ancora bambino, in giro per il mondo con il padre per passare ai suoi appunti sullo studio dei rettili (tema che tornerà più volte anche nei film) per poi far trovare al lettore gli appunti più importanti narrati nei quattro film della serie (sì, pure il quarto che in molti vorrebbero dimenticare). Troverete quindi tutti i riferimenti di Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta, Indiana Jones e il tempio maledetto, Indiana Jones e l’ultima crociata e infine Indiana Jones e il teschio di cristallo.

Pagine interne de "Il diario perduto di Indiana Jones" che fanno riferimento al secondo film della serie. White Star, 2008.

Pagine interne de “Il diario perduto di Indiana Jones” che fanno riferimento al secondo film della serie. White Star, 2008.

Appunti di Indiana Jones sull'avventura in India (vedi Indiana Jones e il tempio maledetto).

Appunti di Indiana Jones sull’avventura in India (vedi Indiana Jones e il tempio maledetto).

Appunti di Indiana Jones (vedi Indiana Jones e l'ultima crociata).

Appunti di Indiana Jones (vedi Indiana Jones e l’ultima crociata).

Appunti di Indiana Jones, riproduzione di uno degli elementi utili per la ricerca del Santo Graal (vedi Indiana Jones e l'ultima crociata).

Appunti di Indiana Jones, riproduzione di uno degli elementi utili per la ricerca del Santo Graal (vedi Indiana Jones e l’ultima crociata).

Un libro, o un gadget se volete, rivolto ai fan delle avventure di Indiana Jones. Un reperto spesso citato nei film, ma mai inquadrato in maniera chiara diventando così quasi mitico.

La copertina con chiusura a elastico è in simil pelle marrone, con un cartoncino verticale che la avvolge con le informazioni del “fascicolo secretato”. Sul retro invece è presente un adesivo lungo quasi tutta la pagina con la pubblicità, la sinossi, i dati della casa editrice, il prezzo e il codice ISBN.

Retro de "Il diario perduto di Indiana Jones", edizione italiana curata dalla White Star di Vercelli, 2008.

Retro de “Il diario perduto di Indiana Jones”, edizione italiana curata dalla White Star di Vercelli, 2008.

Nella tasca in fondo al libro è presente anche un libretto di sole sei pagine che contiene le traduzioni non effettuate nel diario come per esempio la traduzione di ritagli di giornale, menù, biglietti aerei, ecc…

Nella tasca alla fine del libro, è presente un fascicoletto di sei pagine con le traduzioni in italiano di immagini, documenti, ecc... presenti nel volume e non tradotte.

Nella tasca alla fine del libro, è presente un fascicoletto di sei pagine con le traduzioni in italiano di immagini, documenti, ecc… presenti nel volume e non tradotte.

La reperibilità del volume non è facilissima, al momento su eBay c’è solo una copia in vendita a 80 euro. Consiglio di fare attenzione per chi volesse comprare una copia in futuro: controllate bene che il libro proposto in vendita sia in italiano. A una prima veloce osservazione infatti le diverse edizioni internazionali si assomigliano tutte nella copertina.

Pagine (volutamente) strappate del diario per renderlo più realistico.

Pagine (volutamente) strappate del diario per renderlo più realistico.

 

 

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L’incipit:
«Junior,
usa questo diario per prendere nota di ciò che vedi e impari.
Saluti.
Tuo padre
Aprile 1908»

Anno di pubblicazione:2008
Casa editrice: White Star
Prezzo originale:19,90 Euro
Pagine: non numerate

Gli indifferenti di Moravia (e l’importanza di un restauro fatto da professionisti)

Gli indifferenti è il romanzo di esordio di Albero Moravia, pseudonimo di Alberto Pincherle (1907-1990).

Prima e rara edizione del romanzo d'esordio di Moravia "Gli indifferenti", Alpes, 1929.

Prima e rara edizione del romanzo d’esordio di Moravia “Gli indifferenti”, Alpes, 1929.

Considerato dalla critica come uno dei libri più importanti del ‘900, il romanzo tratta il tema presente in molte opere di Moravia dell’incapacità di raggiungere la felicità da parte degli uomini, in quanto ipocriti e aridi, spesso inetti e incapaci ci provare reali passioni.

Uscito nella sua prima edizione nel 1929, grazie al finanziamento del padre di 5000 lire, per la casa editrice milanese Alpes e stampato presso le officine della Federazione Italiana Biblioteche Popolari di Milano il 2 maggio, presenta una copertina a tre colori con un disegno a carboncino di Ubaldo Cosimo Veneziani che rappresenta una delle prime scene del romanzo.

Il libro verrà poi ristampato dalla casa editrice altre tre volte: la seconda conterrà alcuni errori, la terza e la quarta nel 1930, per un totale di ventimila copie [dato incerto].

Della prima edizione sono state stampate circa mille copie non numerate. E, ovviamente, è l’edizione più rara e ricercata, forse anche per alcuni errori: la numerazione di alcuni capitoli è ripetuta due volte, presentando due capitoli VI e due capitoli XIV.

Un’altra delle caratteristiche del volume è la copertina non rigida, non proprio di qualità, che ha fatto sì che quasi tutte le copie in circolazione, con il passare degli anni, subissero diversi danni tra strappi e macchie. Difficile, anzi diciamo praticamente impossibile, trovarne una copia intonsa. Pure la copia presente presso il museo dedicato allo scrittore è in condizioni pessime.

Quando mi capitò l’occasione di trovarne una copia, le condizioni in cui versava erano davvero davvero pessime. Però per fortuna, in questo Paese, esistono fior fiori di restauratori che sanno fare il loro mestiere (io mi sono rivolto al Centro Studi e Restauro di Gorizia) e il risultato potete vederlo voi stessi nelle foto che seguono.

Prima pagina del volume. Copertina con strappo centrale e quasi totalmente staccata dal volume.

Prima pagina del volume. Copertina con strappo centrale e quasi totalmente staccata dal volume.

L’operazione di restauro è stata complessa, ma il risultato è strepitoso.
Il mio consiglio, seppur banale, è davvero di non inventarsi soluzioni casalinghe per rattoppare libri in pessime condizioni. Cercate sempre un restauratore vicino a voi che capisca le vostre esigenze e la vostra passione e affidategli il lavoro.

Se sono professionisti, si prenderanno cura del vostro libro come se fosse loro. Fidatevi.

Prima e rara edizione del romanzo d'esordio di Moravia "Gli indifferenti", Alpes, 1929.

Prima e rara edizione del romanzo d’esordio di Moravia “Gli indifferenti”, Alpes, 1929.

Dopo il restauro. Prima e rara edizione del romanzo d'esordio di Moravia "Gli indifferenti", Alpes, 1929.

Dopo il restauro a cura di Centro Studi e Restauro di Gorizia. Prima e rara edizione del romanzo d’esordio di Moravia “Gli indifferenti”, Alpes, 1929.

Particolare del dorso prima del restauro. Moravia, "Gli indifferenti", Alpes, 1929.

Particolare del dorso prima del restauro. Moravia, “Gli indifferenti”, Alpes, 1929.

Particolare del dorso dopo il restauro. Moravia, "Gli indifferenti", Alpes, 1929.

Particolare del dorso dopo il restauro. Moravia, “Gli indifferenti”, Alpes, 1929.

Retro prima del restauro della prima edizione del romanzo d'esordio di Moravia "Gli indifferenti", Alpes, 1929.

Retro prima del restauro della prima edizione del romanzo d’esordio di Moravia “Gli indifferenti”, Alpes, 1929.

Dopo il restauro, il retro della prima edizione del romanzo d'esordio di Moravia "Gli indifferenti", Alpes, 1929.

Dopo il restauro, il retro della prima edizione del romanzo d’esordio di Moravia “Gli indifferenti”, Alpes, 1929.

Particolare del retro prima del restauro. Moravia, "Gli indifferenti", Alpes, 1929.

Particolare del retro prima del restauro. Moravia, “Gli indifferenti”, Alpes, 1929.

Particolare del retro dopo il restauro. Moravia, "Gli indifferenti", Alpes, 1929.

Particolare del retro dopo il restauro. Moravia, “Gli indifferenti”, Alpes, 1929.

Particolare del retro prima del restauro. Moravia, "Gli indifferenti", Alpes, 1929.

Particolare del retro prima del restauro. Moravia, “Gli indifferenti”, Alpes, 1929.

Particolare del retro restaurato. Moravia, "Gli indifferenti", Alpes, 1929.

Particolare del retro restaurato. Moravia, “Gli indifferenti”, Alpes, 1929.

 

 

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L’incipit:
«Entrò Carla; aveva indossato un vestitino di lanetta marrone con la gonna così corta, che bastò quel movimento di chiudere l’uscio per fargliela salire di un buon palmo sopra le pieghe lente che le facevano le calze intorno alle gambe; ma ella non se ne accorse e si avanzò con precauzione guardando misteriosamente davanti a sé, dinoccolata e malsicura; una sola lampada era accesa e illuminava le ginocchia di Leo seduto sul divano; un’oscurità grigia avvolgeva il resto del salotto.»
(Alberto Moravia)

Anno di pubblicazione: maggio 1929
Casa editrice: Alpes
Prezzo originale: 12 lire
Pagine: 358

Il mangianomi di Giovanni De Feo: un gioiello della narrativa fantastica italiana

Partiamo dall’inizio, ovvero dal fatto che quando si cerca su Google Il mangianomi di Giovanni De Feo, dai risultati appaiono chiari due punti fermi:
– il primo è che il romanzo è di difficilissima reperibilità nella sua prima edizione del 2002 (un po’ più facile – ma a patto di spendere almeno il doppio del prezzo di copertina – l’edizione del 2010 pubblicata da Salani) e la seconda che è unanimemente riconosciuto da chi l’ha letto come “uno dei migliori libri fantasy italiani”.

Copertina della prima edizione del libro di Giovanni De Feo "il mangianomi", edizioni e/o 2002.

Copertina della prima edizione del libro di Giovanni De Feo “il mangianomi”, edizioni e/o 2002.

È ormai certo che la fortuna o l’oblio a cui è destinato un qualsiasi libro è una catena di eventi e contingenze imponderabili e spesso irripetibili. Ed è così che un libro come quello di De Feo passa – ahinoi –  quasi del tutto inosservato al grande pubblico al momento della sua prima e seconda uscita. Sopratutto in un Paese dove, secondo i dati Istat, vengono stampati tra i 70 e gli 80mila libri all’anno.

Definito in modo semplicistico un “horror fiabesco” la sua trama è la seguente:

Una terribile minaccia insidia il Ducato di Acquaviva: è il Mangianomi, una creatura misteriosa e inafferrabile che si aggira nel buio rubando a qualunque cosa il proprio nome. In breve tempo uomini, donne, bambini, animali, ma anche torri, foreste e paesi interi vengono ridotti a vuoti gusci irriconoscibili. L’unica speranza per gli abitanti del Ducato è rivolgersi a Magubalik, un giovane e solitario cacciatore dall’abilità leggendaria, perché sconfigga il temibile mostro. Ma il compito si rivelerà arduo persino per lui, e la caccia al Mangianomi si trasformerà da una pericolosa avventura a una discesa agli inferi, in un’odissea alla ricerca di se stesso.

Mappa disegnata da Carmine di Giandomenico presente all'interno del volume "il mangianomi" di Giovanni De Feo.

Mappa disegnata da Carmine di Giandomenico presente all’interno del volume “il mangianomi” di Giovanni De Feo.

In un’intervista disponibile sul web, De Feo – oggi anche sceneggiatore e insegnante oltre che scrittore – parla così del suo romanzo:

Tuttavia se avevo un libro in mente  quando ho scritto Il Mangianomi questo era Il Cavaliere Svedese di Leo Perutz […] Il Mangianomi si svolge infatti all’interno di una ambientazione pseudo-storica che assomiglia casomai agli sfondi dei romanzi di Buzzati o di Calvino, o se vogliamo alle illustrazioni Don Chisciottesche di Dorè. Soprattutto, manca completamente quella coralità  che è tipica dell’epica e della letteratura cavalleresca da cui viene il fantasy classico […]. Al contrario la vicenda di Magubalik narra della caduta di un singolo, un antieroe che per raggiungere ciò che più desidera baratta quello che di sè è più autentico, rischiando letteralmente di perdere la sua anima. Insomma si tratta di una sorta di patto faustiano, la leggenda di un santo brigante che man mano si tinge di implicazioni metafisiche, come nel racconto di Perutz.

All’interno del volume, sono presenti anche diverse illustrazioni in bianco e nero a cura di Carmine di Giandomenico, fumettista eclettico con una carriera che passa per produzioni targate prima Marvel Comics e poi DC Comics passando per la Sergio Bonelli con Dylan Dog.

Di di Giandomenico sono anche le illustrazioni a colori in copertina e sul retro.

Una delle illustrazioni di Carmine di Giandomenico presenti all'interno de "il mangianomi" di Giovanni De Feo.

Una delle illustrazioni di Carmine di Giandomenico presenti all’interno de “il mangianomi” di Giovanni De Feo.

Una delle illustrazioni di Carmine di Giandomenico presenti all'interno de "il mangianomi" di Giovanni De Feo.

Una delle illustrazioni di Carmine di Giandomenico presenti all’interno de “il mangianomi” di Giovanni De Feo.

Retro della prima edizione del libro di Giovanni De Feo "il mangianomi", edizioni e/o 2002.

Retro della prima edizione del libro di Giovanni De Feo “il mangianomi”, edizioni e/o 2002.

Come dicevo all’inizio, di questo libro esiste la prima edizione (edizioni e/o, 2002) e una successiva ristampa (Salani, 2010). Entrambe ricercate dagli appassionati perché non più ristampate ma il valore più alto, ovviamente, spetta all’edizione e/o in brossura, quindi con copertina morbida e più fragile, il cui prezzo dell’unica copia online al momento è di 99 euro.

Dati di stampa del volume della prima edizione del libro di Giovanni De Feo "il mangianomi", edizioni e/o 2002.

Dati di stampa del volume della prima edizione del libro di Giovanni De Feo “il mangianomi”, edizioni e/o 2002.

Prima edizione del libro di Giovanni De Feo "il mangianomi", edizioni e/o 2002.

Prima edizione del libro di Giovanni De Feo “il mangianomi”, edizioni e/o 2002.

 

 

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L’incipit:
«Il Mangianomi arrivò nel Ducato di Acquaviva una notte d’autunno: il primo ad accorgersene fu il Barone di Spargifiume.
Il Barone Turciuto di Spargifiume era un omone grosso la cui pappagorgia sormontata da baffi neri gli dava qualcosa del tricheco e qualcosa dell’orango. Il nobile vestiva di fustagno nero, un cappello piumato, al cinturone un paio di moschetti: più che un nobiluomo pareva un bandito, che a incontrarlo di notte un contadino sarebbe morto di spavento.
Quella notte, come di consueto, era andato per cantine e taverne fino a tardi e solo adesso se ne rincasava in groppa a Urri, il suo cavallo bianco.»
(Giovanni De Feo)

Anno di pubblicazione: ottobre 2002
Casa editrice: edizioni e/o
Prezzo originale: 12 euro
Pagine: 207

Il sole nella voce, il libro definitivo su Luciano Pavarotti

Penso che una vita per la musica sia una vita spesa bene ed è a questo che mi sono dedicato.”
Luciano Pavarotti.

Copertina del libro su Luciano Pavarotti "Il sole nella voce" prodotta in una tiratura limitata di 1000 esemplari.

Copertina del libro su Luciano Pavarotti “Il sole nella voce” prodotta in una tiratura limitata di 1000 esemplari.

Dettaglio della rilegatura del volume su Pavarotti "Il sole nella voce". Fondazione Pavarotti, 2021.

Dettaglio della rilegatura del volume su Pavarotti “Il sole nella voce”. Fondazione Pavarotti, 2021.

Il tenore modenese non ha certamente bisogno di presentazioni e forse Pavarotti è stato l’ultimo grande italiano conosciuto davvero in tutto il mondo.

Ci ha lasciato, per nostra fortuna, la possibilità di riascoltare il suo talento tramite centinaia di registrazioni audio e video e se il ricordo del Maestro è ancora cosa viva è anche per merito della Fondazione, creata dopo la sua scomparsa, nata con lo scopo di perpetuare la sua memoria.

È la Fondazione Pavarotti oggi a occuparsi anche della casa-museo, la casa dove il Maestro ha vissuto negli ultimi anni della sua vita, dove accoglieva gli amici, dove insegnava ai giovani cantanti e si godeva la famiglia. Il museo raccoglie la sua collezione privata di cimeli, costumi e premi raccolti durante la sua lunga carriera.

Ma perché vi parlo di Pavarotti? Semplice: nello shop della casa museo c’è in vendita uno splendido volume, realizzato dalla Fondazione, dal titolo “Il sole nella voce“, che è stato stampato in sole 1.000 copie.

Dati di stampa della prima edizione del libro su Luciano Pavarotti "Il sole nella voce" prodotta in una tiratura limitata di 1000 esemplari.

Dati di stampa della prima edizione del libro su Luciano Pavarotti “Il sole nella voce” prodotta in una tiratura limitata di 1000 esemplari.

Si tratta di un racconto tramite testo e immagini della lunga carriera che ha reso Pavarotti uno degli artisti più conosciuti e amati al mondo. Si parte, ovviamente, dal debutto nell’opera ai grandi concerti all’aperto, nell’intento di rendere la lirica nuovamente “patrimonio di tutti”.
Vengono illustrati tutti i ruoli interpretati dal Maestro sul palcoscenico (ben 29) per poi passare all’apertura della sua arte alle “masse”, facendo conoscere Pavarotti anche a chi di Opera capiva ben poco.

La caratteristica di questo volume – di 260 pagine e di dimensioni 22 cm per 31 con uno spessore 3 cm – è la grande quantità di splendide fotografie che riproducono, oltre a Pavarotti, gli oggetti a lui appartenuti: i primi articoli di giornale che parlavano di lui, i suoi appunti sulle esibizioni, i libretti d’opera, le lettere scritte da tutti i grandi del mondo, da Sting e Trudie alla principessa Diana, da Gianni Versace a Celine Dion, da Bono a Frank Sinatra. Caratteristica che rende il volume davvero interessante, poi, è la presenza di moltissime riproduzioni a grandezza naturale di questi contenuti inseriti nel volume in apposite buste come allegati.

Dettagli interni: uno degli inserti presenti nel volume relativo alle prime esibizioni di Pavarotti.

Dettagli interni: uno degli inserti presenti nel volume relativo alle prime esibizioni di Pavarotti.

Dettagli interni: uno degli inserti presenti nel volume come facsimile di spartiti del Tenore.

Dettagli interni: uno degli inserti presenti nel volume come facsimile di spartiti del Tenore.

Dettagli interni: uno degli inserti presenti nel libro relativi alle prime esibizioni di Pavarotti.

Dettagli interni: uno degli inserti presenti nel libro relativi alle prime esibizioni di Pavarotti.

Dettagli interni: facsimile del badge d'ingresso allo spettacolo "The 3 Tenors".

Dettagli interni: facsimile del badge d’ingresso allo spettacolo “The 3 Tenors”.

Un libro curato nei minimi dettagli, che appunto vede nella sua prima edizione a tiratura limitata di soli 1.000 esemplari un vero e proprio oggetto da collezione che in futuro potrebbe davvero accrescere il suo valore.
Il prezzo? 100 euro. Un prezzo non alla portata di tutti ma decisamente in linea con la qualità del prodotto.
Per il momento, il libro non viene venduto online nello shop della casa-museo, ma potrebbe apparire prossimamente.
Una nota curiosa è che l’unico sito che al momento vende questo volume su Internet è il sito della Scala di Milano a un prezzo però più alto: 150 euro.

Dettagli interni: inserti presenti nel volume come facsimile di spartiti del Tenore e articoli su di lui.

Dettagli interni: inserti presenti nel volume come facsimile di spartiti del Tenore e articoli su di lui.

Pagine interne del libro su Luciano Pavarotti "Il sole nella voce" prodotta in una tiratura limitata di 1000 esemplari.

Pagine interne del libro su Luciano Pavarotti “Il sole nella voce” prodotta in una tiratura limitata di 1000 esemplari.

Fotografia della lettera di Lady Diana a Luciano Pavarotti presente nel libro della Fondazione Pavarotti.

Fotografia della lettera di Lady Diana a Luciano Pavarotti presente nel libro della Fondazione Pavarotti.

In allegato il facsimile della lettera di Frank Sinatra a Pavarotti presente nel libro della Fondazione Pavarotti.

In allegato il facsimile della lettera di Frank Sinatra a Pavarotti presente nel libro della Fondazione Pavarotti.

 

 

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L’incipit:
«Produrre un libro su Luciano Pavarotti è un’impresa molto ambiziosa e si sa, già in partenza, vagamente disperata.
E impossibile racchiudere compiutamente, in poche centinaia di pagine, gli elementi essenziali che hanno scandito le tappe di una delle carriere più straordinarie del XX secolo – lunga più di quarant’anni – una carriera costruita calcando i palcoscenici più importanti dei quattro angoli del globo.
Occorre, forzatamente, ricorrere a grandi sintesi ed estreme semplificazioni, tralasciando tanti avvenimenti, esperienze, conquiste.»
(Fondazione Luciano Pavarotti)

Anno di pubblicazione: 2021
Casa editrice: Fondazione Pavarotti
Prezzo originale: 100 Euro
Pagine: 260