Autobiografia di uno yogi, la prima edizione italiana.

A volte si arriva a un libro passando per strade davvero particolari.

Copertina della prima edizione italiana di "Autobiografia di uno yogi", Roma Astrolabio, 1951.

Copertina della prima edizione italiana di “Autobiografia di uno yogi”, Roma Astrolabio, 1951.

In questo caso, tutto ha preso il via cercando su internet una frase in particolare che avevo letto qualche anno fa. La frase, secondo molti, era l’ultima pronunciata da George Harrison, il chitarrista dei Beatles, in punto di morte, ovvero:

Everything else can wait, but the search for God cannot wait.”
“Tutto può attendere, ma non la ricerca di Dio.”

Potrebbe sembrare una frase particolare per un chitarrista rock di fama mondiale, ma è giusto – e forse banale – ricordare che Harrison fu anche il più spirituale dei Beatles: affascinato dalla cultura indiana, per tutta la vita si dedicò alla meditazione e fu lui, nel 1968, a trascinare tutto il gruppo per un periodo in India influenzando notevolmente la musica del gruppo in quegli anni (soprattutto quella del The White AlbumOb-la-di Ob-la-da, Back in the U.S.S.R., Dear Prudence, Blackbird sono alcuni tra i brani scritti in India dai quattro di Liverpool).

Sfogliando però i risultati della ricerca, scopro che questa celebre frase in verità non è stata pronunciata per la prima volta da Harrison, risultando quindi una citazione, ma da Paramahansa Yogananda.

Il nome forse per la pronuncia non immediata, vi dirà poco ma il suo libro più famoso probabilmente vi sarà capitato più volte davanti gli occhi nelle librerie: Autobiografia di uno yogi.

Pagina interna con i ringraziamenti di Paramhansa Yogananda nella prima edizione italiana di "Autobiografia di uno yogi", Roma Astrolabio, 1951.

Pagina interna con i ringraziamenti di Paramhansa Yogananda nella prima edizione italiana di “Autobiografia di uno yogi”, Roma Astrolabio, 1951.

L’autobiografia di questo yogi e guru nato in India ma trasferitosi successivamente negli Stati Uniti uscì sul mercato statunitense  nel 1946 e divenne in poco tempo un best-seller internazionale tradotto in più di 35 lingue. Il suo merito è di essere una delle prime opere a far conoscere al pubblico occidentale la filosofia vedica.
Il libro influenzò molto anche la cultura giovanile degli anni Sessanta e Settanta, compresa la musica pop e rock dell’epoca, basti pensare che il Maestro di Yogananda, Sri Yukteswar, fu inserito nella copertina dell’album dei Beatles “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” (probabilmente grazie a Harrison) e gli Yes realizzano addirittura un concept album ispirato a questa biografia.

Il libro narra la vita materiale e spirituale di Yogananda, ma è anche ricchissimo di elementi di culture di altre religioni come quella ebraica e cristiana, visti attraverso un’interpretazione vedica.

In Italia, la prima edizione completa (cioè con tutti gli scritti inseriti successivamente alla prima edizione americana del 1946) è stata pubblicata nel febbraio 1951 dalla casa editrice romana Astrolabio, nata nel 1944.

La traduzione delle quasi 500 pagine fu affidata a Maria De Sanna, nome presente nella pagina dei crediti, dove viene anche riportato anche un interessante elenco delle otto edizioni precedenti dell’opera stampate all’estero tra il 1949 e il 1950 (Londra, Parigi, Deventer, Praga, Dakshineswar, Copenhagen, Monaco e Buenos Aires).

Frontespizio e pagina dei crediti della prima edizione italiana di "Autobiografia di uno yogi", Roma Astrolabio, 1951.

Frontespizio e pagina dei crediti della prima edizione italiana di “Autobiografia di uno yogi”, Roma Astrolabio, 1951.

Il libro riporta anche un ringraziamento da parte dell’autore, risalente al 1945, e una prefazione di W.Y. Evans-Wentz (antropologo e scrittore americano, pioniere nello studio del buddismo tibetano e noto soprattutto per la pubblicazione della prima traduzione inglese del Libro tibetano dei morti nel 1927).

La prima edizione italiana – che non presenta sopraccoperte, ma solo una copertina in cartoncino marrone chiaro – è piuttosto ricercata e ha un valore, al momento, di circa 100 euro.

Parte dell'indice del volume "Autobiografia di uno yogi", Roma Astrolabio, 1951.

Parte dell’indice del volume “Autobiografia di uno yogi”, Roma Astrolabio, 1951.

Dati di stampa del volume "Autobiografia di uno yogi", Roma Astrolabio, 1951.

Dati di stampa del volume “Autobiografia di uno yogi”, Roma Astrolabio, 1951.

Retrocopertina della prima edizione italiana di "Autobiografia di uno yogi", Roma Astrolabio, 1951.

Retrocopertina della prima edizione italiana di “Autobiografia di uno yogi”, Roma Astrolabio, 1951.

 

 

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L’incipit:
«L’aspetto caratteristico della cultura indiana è sempre stato la ricerca delle verità supreme ed il conseguente rapporto discepolo-guru. La mia via mi condusse verso un saggio che rassomigliava a Cristo, la cui bellissima vita fu scolpita per i secoli a venire. Egli era uno di quei grandi maestri che sono l’unica ricchezza rimasta all’India. Poiché ne sorgono in seno ad ogni generazione, essi hanno salvato il loro paese dal destino di Babilonia e dell’Egitto.»
(Paramahansa Yogananda)

Anno di pubblicazione: 1951
Casa editrice: Astrolabio
Prezzo originale: Lire 2.000
Pagine: 467

La pace come un fiume. Un capolavoro scomparso dal mercato.

“Salutato dalla critica americana come il primo grande classico del nuovo millennio, La pace come un fiume è stato scelto da Amazon come migliore libro in assoluto pubblicato in America nel 2001 ed è già stato tradotto in 12 Paesi.”

Con queste parole la casa editrice Fazi annunciava l’uscita del libro in Italia nel settembre del 2002.

Copertina del libro "La pace come un fiume" di Leif Enger, Fazi Editore, 2002. Prima edizione.

Copertina del libro “La pace come un fiume” di Leif Enger, Fazi Editore, 2002. Prima edizione.

Con la traduzione di Laura Pugno e le sue 359 pagine, il libro sembrava destinato a una folgorante ascesa e permanenza nelle classifiche di vendita italiane, ma – come spesso succede – la qualità non sempre coincide con un alto numero di vendite e con la notorietà (anche se Hollywood ha subito acquisito i diritti cinematografici del romanzo per realizzare un film).

Dati di stampa della prima edizione di "La pace come un fiume" di Leif Enger, Fazi Editore, 2002.

Dati di stampa della prima edizione di “La pace come un fiume” di Leif Enger, Fazi Editore, 2002.

L’autore Leif Enger, qui alla sua prima prova letteraria,

“(…) racconta con commovente maestria le avventure di una famiglia molto speciale nel Minnesota degli anni ’60. Reuben Land ha undici anni e vive con il padre Jeremy e i suoi due fratelli, Davy, più grande, e Swede, più piccola. Reuben è l’unico a credere che il padre, considerato dagli abitanti del posto soltanto un sognatore fallito abbandonato dalla moglie, sia in grado di sovvertire le leggi della natura e compiere dei miracoli. La pacifica vita della famiglia Land un giorno viene improvvisamente spezzata: Davy, il fratello maggiore, per difendere la sorellina Swede uccide due teppisti. Imprigionato in attesa della sentenza, Davy riesce a scappare e diventa così oggetto di una caccia all’uomo. Anche Jeremy, insieme a Reuben e Swede, parte alla ricerca di Davy nel tentativo di arrivare a lui prima della polizia. Nel corso del viaggio attraverso il cuore delle foreste del Minnesota e del Nord Dakota la famiglia Land incontrerà strani personaggi che la aiuteranno nella ricerca e Jeremy mostrerà tutta la forza del proprio amore verso i suoi figli compiendo quelli che agli occhi di Reuben non sono altro che miracoli.”

Retro della copertina del libro "La pace come un fiume" di Leif Enger, Fazi Editore, 2002. Prima edizione.

Retro della copertina del libro “La pace come un fiume” di Leif Enger, Fazi Editore, 2002. Prima edizione.

Anche i maggiori media italiani indicano Enger come uno degli autori esordienti da tenere d’occhio con recensioni del tipo: “La pace come un fiume è uno di quei rari libri che ci fanno capire davvero perché si scrivono e si leggono dei romanzi”.

Come dicevamo, a volte quindi capita che un libro del genere esca nel momento sbagliato o che non riesca ad attivare quel passaparola che lo porta in cresta all’onda dei bestseller (in Italia ovviamente, perché negli Stati Uniti il romanzo ha avuto una sorte decisamente più benevola). Non è affatto da escludere che una ripubblicazione di questo volume non riaccenda l’interesse tra i lettori nostrani.

Recuperare una copia al momento è comunque piuttosto difficile: esaurito praticamente ovunque, è diventato un libro da scovare, da leggere e da conservare gelosamente. Le poche copie sul mercato sono già ricercate da diversi collezionisti e il valore dei volumi sta aumentando.

Prima pagina del libro di Leif Enger "La pace come un fiume", Fazi Editore, settembre 2002.

Prima pagina del libro di Leif Enger “La pace come un fiume”, Fazi Editore, settembre 2002.

Dati della stampa della prima edizione del libro "La pace come un fiume" di Leif Enger, Fazi Editore, 2002.

Dati della stampa della prima edizione del libro “La pace come un fiume” di Leif Enger, Fazi Editore, 2002.

 

 

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L’incipit:
«Sin dal mio primo respiro in questo mondo, tutto ciò che ho sempre voluto sono un buon paio di polmoni e l’aria per riempirli – qualcosa di scontato, potreste ritenere, per un neonato americano del ventesimo secolo. Pensate al vostro primo respiro: un vento sconvolgente che con estrema facilità vi si infila giù per i polmoni, mentre voi siete ancora lì che vi rigirate nelle mani di un medico. Che urlo avete fatto! Non avevate in mente altro che la colazione, e stava per arrivare.
Quando nacqui io da Helen e Jeremiah Land, nel 1951, i miei polmoni rifiutarono di dare il calcio d’avvio.»
(Leif Enger)

Anno di pubblicazione: 2002
Casa editrice: Fazi Editore
Prezzo originale: 16,50 euro
Pagine: 359

Guns di Stephen King made in Scampia

L’11 gennaio scorso, una notizia curiosa e che poteva assomigliare a una fake news inizia a circolare sui social degli appassionati di libri.

Una piccola casa editrice napoletana pubblica un post su Facebook con la foto di un uomo sorridente, dagli occhi chiari, che regge una piccola lavagna sulla quale è stato scritto con un pennarello rosso “PUBBLICHIAMO STEPHEN KING“. Sembra uno scherzo, ma non lo è.

L'edizione limitata in 1000 esemplari numerati di GUNS di Stephen King pubblicata da Marotta&Cafiero Editori, Scampia 2021.

L’edizione limitata in 1000 esemplari numerati di GUNS di Stephen King pubblicata da Marotta&Cafiero Editori, Scampia 2021.

La piccola casa editrice indipendente che fino a poco fa conoscevano in pochi, ovvero la Marotta&Cafiero,  è riuscita ad accalappiarsi i diritti per pubblicare un libro di uno scrittore di fama mondiale da oltre 350 milioni di copie vendute!

La casa editrice, dedicata ad Antonio Landieri, vittima innocente di camorra, disabile di 25 anni ucciso per errore a Scampia nel 2004 durante un conflitto a fuoco tra clan, ha già una piccola ma importante storia alle spalle: nata già nel 1959, nel 2010 viene letteralmente donata da Tommaso Marotta e Anna Cafiiero a due ragazzi di 20 anni Rosario Esposito La Rossa e Maddalena Stornaiuolo che da Posillipo la trasferiscono a Scampia.

Copertina dell'edizione limitata in 1000 esemplari numerati di GUNS di Stephen King, Marotta&Cafiero Editori, Scampia 2021.

Copertina dell’edizione limitata in 1000 esemplari numerati di GUNS di Stephen King, Marotta&Cafiero Editori, Scampia 2021.

Le loro pubblicazioni si concentrano prevalentemente sull’impegno sociale, politico e ambientale. L’aspetto ecologico è rispettato anche nell’utilizzo di carta riciclata al 100% con un processo di sbiancamento della stessa, senza l’utilizzo del cloro. Anche gli inchiostri per la stampa sono senza piombo a base vegetale e acquosa. Infine, le colle sono senza plastificanti. Il risultato sono libri biodegradabili e che rispettano totalmente il protocollo di Kyoto. Le stamperie sono situate tutte nel territorio vicino Napoli per una stampa a km zero.

Un’ulteriore caratteristica dei volumi pubblicati dalla Marotta&Cafiero è il taglio fisico dei libri: infatti hanno 5 lati realizzati tagliando un angolo perché “per completare un libro c’è bisogno che qualcuno immagini quello che non c’è”.

Pagine interne: infografiche alternate al testo di GUNS di Stephen King.

Pagine interne: infografiche alternate al testo di GUNS di Stephen King.

Tutto questa filosofia ha portato anche a una comunicazione decisamente originale, infatti i libri vengono spediti in una busta di carta con la scritta bene in evidenza: “SPACCIATORI DI LIBRI dove prima si vendeva la droga ora si spacciano libri” e la chiusura, davvero ironica e orgogliosa “editoria terrona Made in Scampia”.

Tornado al volume di Stephen King, l’edizione italiana è la traduzione di un saggio uscito negli Stati Uniti nel 2012 dove il più grande scrittore di thriller e horror al mondo si schiera apertamente contro la violenza armata e l’utilizzo smodato delle armi da fuoco.

Scritto subito dopo la strage alla Sandy Hook Elementary School, in cui morirono 20 bambini, Stephen King discute sull’attuale legislazione americana riguardo il possesso e la vendita di armi da fuoco e tenta di suggerire possibili e necessarie soluzioni.

Pagine dei crediti di GUNS di Stephen King, Marotta&Cafiero Editori, Scampia 2021.

Pagine dei crediti di GUNS di Stephen King, Marotta&Cafiero Editori, Scampia 2021.

Di particolare interesse per i collezionisti italiani, non solo fan dello scrittore americano, è la prima tiratura del libro, consegnata ai primi mille lettori che lo avessero comprato in prevendita. L’edizione numerata presenta una copertina in tonalità di grigio, con una bandiera americana a brandelli mossa dal vento (l’edizione in vendita nelle librerie riporta invece la fotografia di un proiettile in copertina) e nell’ultima pagina il numero della copia (su 1000) eseguita a mano.

È presto per parlare per un’edizione già ricercata? Non proprio, le copie numerate già apparse su eBay sono state vendute a un prezzo medio di 60 euro.

L'ultima pagina di GUNS di Stephen King con la numerazione fata a mano delle 1000 copie.

L’ultima pagina di GUNS di Stephen King con la numerazione fata a mano delle 1000 copie.

 

 

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L’incipit:
«Ecco come vanno le cose.
Uno, la sparatoria. Pochi di mezza età fra chi preme il grilletto, e praticamente nessun anziano. Qualcuno è giovane; molti sono solo ragazzi. Gli assassini della scuola di Jonesboro, Arkansas, avevano tredici e undici anni.
Due, i primi servizi al telegiornale, accompagnati da infiorettature di musica e drammatiche scritte “ultimʼora” in basso sullo schermo. Nessuno sa realmente che cazzo stia succedendo, ma è eccitante. C’è la foto del luogo; c’è la cartina presa da Google o Bing. La redazione del telegiornale si sta facendo il culo nel tentativo di mettersi in contatto con qualche giornalista locale.»
(Stephen King)

Anno di pubblicazione: 2021
Casa editrice: Marotta&Cafiero
Prezzo originale: 15 euro
Pagine: 109

L’amico di Topolino, quello apocrifo, di Consuelo

Partiamo dall’inizio con una breve cronistoria della prima comparsa di Topolino in Italia.

1930: l’Italia incontra per la prima volta la creatura di Walt Disney grazie alla sua apparizione sul settimanale Torinese L’illustrazione del PopoloLe sue avventure iniziano con il numero 13 del settimanale e si concludono sul numero 51. Inutile dire che questi numeri sono molto ricercati e rappresentano vere rarità per i collezionisti.

1932: l’editore Cappelli pubblica il libro di Annemar Togett “Sua altezza reale il principe Codarello“ che non racconta le avventure di Topolino, ma nel quale – alla conclusione di ogni capitolo – appare una sua immagine. Il volume, oggi, è praticamente introvabile e il suo valore viaggia intorno ai 900-1000 euro, a detta degli esperti.

1933: è la volta della Frassinelli che pubblica due volumi intitolati “Le avventure di Topolino (vol.1)” e “Le avventure di Topolino (vol.2)” con le ormai celebri traduzioni di Cesare Pavese.
Maggiori informazioni su questi due rari volumi, le potete leggere in un nostro post di qualche tempo fa dal titolo: Le avventure di Topolino firmate da Cesare Pavese.

Ma veniamo al libro di cui voglio parlarvi oggi:

1934: esce, nuovamente per l’editore Cappelli, L’amico di Topolino di Consuelo. Consuelo potrebbe essere il vero nome dell’autrice, ma non è dato di saperlo.
Anche in questo caso si ripete lo schema – tanto caro all’editore Cappelli –  del volume precedente Sua altezza reale il principe Codarello, dove illustrazioni di Topolino si trovano alla fine di ogni capitolo di un storia, decisamente non disneyana. Le avventure qui raccontate, infatti, non sono quelle del famoso topo americano, ma di un Topolino apocrifo, tutto italiano, e di un suo amico moscone.

L'amico di Topolino di Consuelo, 1934, Cappelli.

L’amico di Topolino di Consuelo, 1934, Cappelli.

Il volume, molto ricercato, con le sue 70 pagine con 9 illustrazioni fuori testo a due colori, rappresenta assieme ai precedenti tentativi lo sbarco di Mickey Mouse in Italia.

In un’epoca in cui il nazionalismo iniziava a far sentire la sua voce, portare al pubblico italiano un personaggio con il nome anglosassone era un problema. E allora tanto valeva inventarsene uno, con più o meno le stesse fattezze seppur con qualche dettaglio differente, come le mani inguantate a cinque dita e non quattro, come l’originale Disney. In questo modo anche i diritti d’autore sono elusi.

L’anno successivo invece, chiariti i diritti di pubblicazione in Italia, inizierà l’avventura di Topolino come lo conosciamo da decenni.

Frontespizio del libro L'amico di Topolino di Consuelo, 1934, Cappelli.

Frontespizio del libro L’amico di Topolino di Consuelo, 1934, Cappelli.

Prima pagina interna del volume L'amico di Topolino di Consuelo, 1934, Cappelli.

Prima pagina interna del volume L’amico di Topolino di Consuelo, 1934, Cappelli.

Una versione nostrana di Topolino, non ufficiale, con cinque dita.

Una versione nostrana di Topolino, non ufficiale, con cinque dita.

Una versione nostrana di Topolino, non ufficiale, con cinque dita.

Una versione nostrana di Topolino, non ufficiale, con cinque dita.

Una delle immagini di Micky Mouse (Topolino) presenti alla fine dei capitoli di questo volume apocrifo. L'amico di Topolino di Consuelo, 1934 Cappelli.

Una delle immagini di Micky Mouse (Topolino) presenti alla fine dei capitoli di questo volume apocrifo. L’amico di Topolino di Consuelo, 1934 Cappelli.

Una delle immagini di Micky Mouse (Topolino) presenti alla fine dei capitoli di questo volume apocrifo. L'amico di Topolino di Consuelo, 1934 Cappelli.

Una delle immagini di Micky Mouse (Topolino) presenti alla fine dei capitoli di questo volume apocrifo. L’amico di Topolino di Consuelo, 1934 Cappelli.

Una delle immagini di Micky Mouse (Topolino) presenti alla fine dei capitoli di questo volume apocrifo. L'amico di Topolino di Consuelo, 1934 Cappelli.

Una delle immagini di Micky Mouse (Topolino) presenti alla fine dei capitoli di questo volume apocrifo. L’amico di Topolino di Consuelo, 1934 Cappelli.

Retro del volume L'amico di Topolino di Consuelo, 1934, Cappelli.

Retro del volume L’amico di Topolino di Consuelo, 1934, Cappelli.

Questi volumi (pre 1935) quindi rappresentano delle rarità non solo per il loro valore collezionistico ma soprattutto per quello che rappresentano oggi nella storia del fumetto italiano.

Al momento il volume è di difficilissima reperibilità.

 

 

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L’incipit:

«Il moscone si presenta e fa la mia conoscenza.
– Zzzzz…. Zzzzz…. Zzzzz…. Io sono un vecchio moscone nero….
– Nero? Toh, come se ce ne fossero dei bianchi!
– …. Silenzio, non m’interrompere: sono un vecchio moscone nero molto rispettabile. Ho dei leggeri riflessi azzurri sulle ali e mi chiamo Zuzuzui.
– Zuzuzui?!
– Sicuro, Zuzuzui mi chiamo; proprio Zuzuzui: ti par tanto strano il mo nome?»
(Consuelo)

Anno di pubblicazione: 1934
Casa editrice: Tipografia Cappelli
Prezzo originale:  Lire 2
Pagine: 70

Ineffabile perfezione. La fotografia del Giappone 1860-1910

A Lugano, dal 23 ottobre 2010 al 27 febbraio 2011, si svolse una delle più belle mostre sulla fotografia giapponese realizzate tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.

Il titolo era “Ineffabile perfezione” e il successo di quella mostra produsse un catalogo di rara bellezza oggi molto ricercato dal titolo: Ineffabile perfezione. La fotografia del Giappone. 1860-1910.

Il catalogo della mostra "Ineffabile Perfezione. La fotografia del Giappone 1960-1910". Prima edizione, 2010, Giunti.

Il catalogo della mostra “Ineffabile Perfezione. La fotografia del Giappone 1960-1910”. Prima edizione, 2010, Giunti.

Dettaglio della copertina con specifica dell'edizione "Giunti Arte Mostre Musei".

Dettaglio della copertina con specifica dell’edizione “Giunti Arte Mostre Musei”.

Il volume, con le sue 320 pagine a colori, raccogliere i capolavori della cosiddetta scuola di Yokohama, la cui caratteristica principale consisteva nell’unire sapientemente la stampa della fotografia su carta albumina con la colorazione ad acquerello realizzata a mano da eccezionali artigiani.

Come ripotato nella scheda:

“Il volume, oltre a presentare tutte le opere esposte, ampiamente illustrate e accuratamente descritte da dettagliate schede tecniche, offre una panoramica unica e approfondita di un’epoca, di una tecnica di rappresentazione (in quel momento assolutamente innovativa), di una società.”

Copertina del volume "Ineffabile Perfezione. La fotografia del Giappone 1960-1910". Prima edizione, 2010, Giunti.

Copertina del volume “Ineffabile Perfezione. La fotografia del Giappone 1960-1910”. Prima edizione, 2010, Giunti.

Le oltre 300 fotografie, bellissime, pervase da un senso di nostalgia, catturano un mondo che non esiste più, fermandolo per sempre in un momento di ineffabile perfezione che regala al pubblico (dell’epoca ma anche al nostro) un immaginario unico dell’Oriente. È uno sguardo inconfondibile che – come ha sempre fatto – contribuisce a creare un’immagine del Giappone che ancora conserviamo nel nostro modo di immaginarci questo Paese.

Pagina interna con fotografia del monte Fuji. "Ineffabile Perfezione. La fotografia del Giappone 1960-1910".

Pagina interna con fotografia del monte Fuji. “Ineffabile Perfezione. La fotografia del Giappone 1960-1910”.

Pagine interne del volume edito da Giunti: "Ineffabile Perfezione. La fotografia del Giappone 1960-1910".

Pagine interne del volume edito da Giunti: “Ineffabile Perfezione. La fotografia del Giappone 1960-1910”.

A tale proposito è interessante riscoprire come questo immaginario non nasce volontariamente in Giappone, ma è opera di un fotografo veneziano (presumibilmente), tale Felice Beato che, arrivato nel Paese del Sol Levante nel 1863, aprì il suo studio e iniziò a produrre ritratti, panorami e vedute cittadine. Alcune scene di vita locale erano costruite ad hoc per affascinare un pubblico occidentale che non poteva entrare nel Paese perché controllato e limitato dallo shōgunato del Periodo Edo.

Francesco Paolo Campione e Marco Fagioli sono i curatori di questo importante catalogo, edito da Giunti e in commercio dal novembre 2010.

Pagine interne del volume edito da Giunti: "Ineffabile Perfezione. La fotografia del Giappone 1960-1910".

Pagine interne del volume edito da Giunti: “Ineffabile Perfezione. La fotografia del Giappone 1960-1910”.

Pagine interne del volume edito da Giunti: "Ineffabile Perfezione. La fotografia del Giappone 1960-1910".

Pagine interne del volume edito da Giunti: “Ineffabile Perfezione. La fotografia del Giappone 1960-1910”.

Pagine interne del volume edito da Giunti: "Ineffabile Perfezione. La fotografia del Giappone 1960-1910".

Pagine interne del volume edito da Giunti: “Ineffabile Perfezione. La fotografia del Giappone 1960-1910”.

Pagine interne del volume edito da Giunti: "Ineffabile Perfezione. La fotografia del Giappone 1960-1910".

Pagine interne del volume edito da Giunti: “Ineffabile Perfezione. La fotografia del Giappone 1960-1910”.

Ritratti fotografici presenti nel volume edito da Giunti: "Ineffabile Perfezione. La fotografia del Giappone 1960-1910".

Ritratti fotografici presenti nel volume edito da Giunti: “Ineffabile Perfezione. La fotografia del Giappone 1960-1910”.

Pagine interne del volume edito da Giunti: "Ineffabile Perfezione. La fotografia del Giappone 1960-1910".

Pagine interne del volume edito da Giunti: “Ineffabile Perfezione. La fotografia del Giappone 1960-1910”.

Pagine interne del volume edito da Giunti: "Ineffabile Perfezione. La fotografia del Giappone 1960-1910".

Pagine interne del volume edito da Giunti: “Ineffabile Perfezione. La fotografia del Giappone 1960-1910”.

La particolarità di questo catalogo è che ne esistono due. Molto simili, soprattutto in caso di un acquisto online dove, solitamente, l’utente non può controllare tutti i dettagli del libro. Vediamo le differenze tra due volumi:

a) Editore: Giunti Editore
In commercio dal: 17 novembre 2010
Pagine: 320 p., ill. , Rilegato
ISBN: 9788809763128
48 euro

b) Editore: Giunti GAMM
In commercio dal: 10 novembre 2010
Pagine: 368 p., ill. , Brossura
ISBN: 9788809749948
40 euro

L’edizione con più valore è quella rilegata, la prima, ma in verità moltissimi siti online vendono a un prezzo alto entrambe, spesso non facendo distinzione tra i due volumi.

Dati di stampa della prima edizione del catalogo "Ineffabile Perfezione. La fotografia del Giappone 1960-1910". Giunti Editore, 2010.

Dati di stampa della prima edizione del catalogo “Ineffabile Perfezione. La fotografia del Giappone 1960-1910”. Giunti Editore, 2010.

 





Anno di pubblicazione: novembre 2010
Casa editrice: Giunti Editore
Prezzo originale:  Euro 48,00
Pagine: 320

Il mago di Oz, dal film al libro

Di solito accade che un buon libro venga trasposto in un film con grandi aspettative. A volte succede che per sfruttare il successo di un film venga realizzato un libro. E quando questo succede, nella maggior parte dei casi è un disastro. Pochi sono i libri tratti dai film che vengano ricordati o collezionati.

Anche se chi affronta la riscrittura del film per creare un romanzo è dotato di grande talento (vedi Terry Brooks che portò su carta uno dei capolavori di Stephen Spielberg Hook) spesso il successo è limitato, sia nel tempo sia in termini di vendite.

Ovviamente, esistono le eccezioni e una di queste è il libro che vi presento oggi, ovvero Il mago di Oz, nel racconto di Maria Rosaria Berardi, pubblicato dall’Editrice SAS nel 1949 e tratto dall’omonimo film.

Il mago di Oz, nel racconto di Maria Rosaria Berardi, pubblicato dall'Editrice SAS nel 1949.

Il mago di Oz, nel racconto di Maria Rosaria Berardi, pubblicato dall’Editrice SAS nel 1949.

La casa editrice SAS (Società Apostolato Stampa – Edizioni San Paolo), fondata da Don Gabriele Piazzo, su mandato di don Giacomo Alberione, teologo piemontese, in quegli anni si specializzò nella stampa e divulgazione di opere per la famiglia tra cui la Bibbia e il Vangelo, ma anche di libri per ragazzi, con un discreto successo. E fu questa casa editrice ad assicurarsi i diritti per le prime edizioni italiane dei libri di L. Frank Baum (autore appunto dei libri di Oz).

Interno del volume Il mago di Oz, 1949.

Interno del volume Il mago di Oz, 1949.

Tra questi libri, quello già citato, illustrato con le fotografie di scena del film di Victor Fleming con l’indimenticata Judy Garland grazie a un accordo tra la SAS e la casa distributrice del film in Italia, la C.I.A. Distribuzione che non si interruppe dopo l’uscita di questa opera, ma continuò con la pubblicazione dei primi libri scritti da Baum. La bellezza di questi volumi meriterà un post a sé più avanti.

Frontespizio del libro Il mago di Oz, 1949.

Frontespizio del libro Il mago di Oz, 1949.

Il libro, con le sue 152 pagine tra cui spiccano le 32 fotografie tratte dal film, ha un’introduzione a cura dell’autrice che ha il sapore di un saggio in cui vengono analizzate le fiabe in quanto tali e propone un’analisi della trasposizione delle opere di Baum sul palco e poi sul grande schermo in quello che è stato definito uno dei kolossal meglio riusciti nella storia del cinema.

Pagine interna con una delle 32 fotografie tratte dal film e inserite nel libro.

Pagine interna con una delle 32 fotografie tratte dal film e inserite nel libro.

Pagine interna con una delle 32 fotografie tratte dal film e inserite nel libro.

Pagine interna con una delle 32 fotografie tratte dal film e inserite nel libro.

È sicuramente interessante e degno di nota il lavoro fatto da Berardi nel quale il racconto fiabesco creato da L. Frank Baum s’incontra con quello del regista Fleming creando, a detta della casa editrice, un linguaggio vivace, mordente, pittorico – tutto estro e fantasia.

Il volume è stato per parecchio tempo di difficile reperibilità, probabilmente conservato a casa dei nonni; oggi è più presente sul mercato a prezzi variabili. A oggi il suo valore più comune – se il libro è in perfette condizioni – è sui 100 euro.

Pagine interna con una delle 32 fotografie tratte dal film e inserite nel libro.

Pagine interna con una delle 32 fotografie tratte dal film e inserite nel libro.

Concludiamo con una nota: la casa editrice torinese pubblicò anche gli altri primi di libri di Baum, e lo fece dal 1949 fino a metà degli anni Cinquanta. Questi volumi furono: Il mago di Oz (albo a colori per ragazzi), Dorothy e i suoi amici (8 volumetti con i ritratti dei personaggi del film), Nel Regno di Oz, Il ritorno nel regno di OzOzma, regina di Oz, Oz paese incantato.  Tutte edizioni pubblicate in un formato a colori e di lusso.

Aletta sinistra del libro Retro de Il mago di Oz, nel racconto di Maria Rosaria Berardi, pubblicato dall'Editrice SAS nel 1949.

Aletta sinistra del libro Retro de Il mago di Oz, nel racconto di Maria Rosaria Berardi, pubblicato dall’Editrice SAS nel 1949.

 

Pagine interna con una delle 32 fotografie tratte dal film e inserite nel libro.

Pagine interna con una delle 32 fotografie tratte dal film e inserite nel libro.

Retro de Il mago di Oz, nel racconto di Maria Rosaria Berardi, pubblicato dall'Editrice SAS nel 1949.

Retro de Il mago di Oz, nel racconto di Maria Rosaria Berardi, pubblicato dall’Editrice SAS nel 1949.

Il mago di Oz, nel racconto di Maria Rosaria Berardi, pubblicato dall'Editrice SAS nel 1949, visto dall'alto.

Il mago di Oz, nel racconto di Maria Rosaria Berardi, pubblicato dall’Editrice SAS nel 1949, visto dall’alto.

 

 




L’incipit:

«Tutto è grigio nel Kansas
Dorothy cammina per un viottolo solitario. E’ una ragazzetta dalle trecce castane e dagli occhi vivi: è assai graziosa ma in questo momento è imbronciata a causa di Miss Gulch. Perciò Dorothy procede a scatti e serra i libri di scuola sotto il braccio con tanta forza che par voglia stritolarli! La segue Totò. Ma chi è Miss Gulch? e chi è Totò?»
(Maria Rosaria Berardi)
Anno di pubblicazione: 1949
Casa editrice: SAS Editrice S. Paolo
Prezzo originale:  non disponibile
Pagine: 152

Fantozzi: il primo libro di Paolo Villaggio

Paolo Villaggio (1932 – 2017), oltre che attore, comico, sceneggiatore, doppiatore e regista fu anche un prolifico scrittore. Scrisse infatti circa una trentina di libri e molti articoli per diversi giornali.

Tra i libri pubblicati, il primo – e uno dei più famosi – porta il titolo del personaggio che lo ha reso immortale: Fantozzi.

La prima edizione di Fantozzi di Paolo Villaggio, 1971 Rizzoli Editore.

La prima edizione di Fantozzi di Paolo Villaggio, 1971 Rizzoli Editore.

Fantozzi uscì nel 1971 pubblicato da Rizzoli Editore quattro anni prima dell’esordio al cinema. All’interno del volume sono pubblicati una serie di racconti scritti e già pubblicati da Villaggio negli anni precedenti sulla rivista L’Europeo.

Come ci ricorda Wikipedia: “Il libro si divide in quattro capitoli: Fantozzi di primavera, Fantozzi d’estate, Fantozzi d’autunno e Fantozzi d’inverno, che a loro volta contengono una raccolta di capitoletti in cui sono descritte le tragicomiche avventure del ragionier Fantozzi e del suo amico e collega ragionier Fracchia (che verrà sostituito nel terzo libro da Silvio Filini).”

Dati di stampa della prima edizione di Fantozzi di Paolo Villaggio. Prima edizione: agosto 1971.

Dati di stampa della prima edizione di Fantozzi di Paolo Villaggio. Prima edizione: agosto 1971.

Inutile dilungarsi nella descrizione di Fantozzi, il personaggio è ormai entrato nel mito: figlio dell’Italia degli anni del post-boom economico, stereotipo dell’italiano medio costretto a subire ingiustizie da parte di colleghi, capi e vicini di casa, insicuro ma mai disperato, ha raccontato gli italiani e l’Italia nel modo più verosimile possibile.

Il libro diventò presto un bestseller tanto che furono le vendite di questo volume e del suo seguito Il secondo tragico libro di Fantozzi (1974) a convincere Paolo Villaggio a portare le disavventure del ragioniere sul grande schermo, ottenendo un successo senza precedenti.

Copertina del libro, la firma di Villaggio è prestampato.

Copertina del libro, la firma di Villaggio è prestampato.

Dettagli della prima edizione del libro di Paolo Villaggio: Fantozzi, Rizzoli Editore, 1971.

Dettagli della prima edizione del libro di Paolo Villaggio: Fantozzi, Rizzoli Editore, 1971.

Il valore del libro ha subito un aumento alla morte dell’autore che ha scatenato – come succede spesso in questi casi – una caccia al libro. Oggi si riescono a trovare ancora delle copie ma attenzione che sia una prima edizione! Il libro infatti è stato ristampato più di venti volte solo nel primo anno di uscita nelle librerie! Quindi fate attenzione alla data di stampa: agosto 1971.

Una raccolta di alcuni libri della saga di Fantozzi scritti da Paolo Villaggio.

Una raccolta di alcuni libri della saga di Fantozzi scritti da Paolo Villaggio.

 

 




L’incipit:

«In fondo, a Fantozzi, la signorina Silvani, che lavorava su in contabilità, piaceva abbastanza. Non era certo una bellezza, anzi a voler essere un po’ severi era un «mostrino» di gamba corta all’italiana, denti da coniglietto e capelli tinti, ma certo più viva di sua moglie signora Pina, della quale lui odiava la rassegnazione del subire il loro tragico ménage matrimoniale senza speranze, ma soprattutto più giovane.»
(Paolo Villaggio)
Anno di pubblicazione: agosto 1971
Casa editrice: Rizzoli Editore
Prezzo originale:  Lire 2.000
Pagine: 191

Munari: libro illeggibile “N.Y.1”

Chi era Bruno Munari? Una domanda semplice per una risposta complessa.
La Treccani lo definisce “uno dei massimi protagonisti dell’arte, del design e della grafica del XX secolo”.

Bruno Munari, Libro Illeggibile "N.Y.1" 1967, con biglietto dell'ordine effettuato al MOMA di New York.

Bruno Munari, Libro Illeggibile “N.Y.1” 1967, con biglietto dell’ordine effettuato al MOMA di New York.

Artista e designer eclettico, sin dagli esordi negli Anni ’30 fu uno sperimentatore assoluto delle forma e dello spazio, passando senza difficoltà dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al design fino alla didattica, trasformando spesso i libri in libri-oggetto, vere e proprie opere d’arte per adulti e per bambini.

La sua carriera fu talmente ampia e i suoi lavori così importanti che a citarne solo alcuni si farebbe un torto al suo genio.

Bisognerebbe dedicare un post a ogni suo libro e magari, perché no, potrei anche farlo.

Quindi inizierò con uno dei suoi innumerevoli capolavori: il libro illeggibile “N.Y.1”.

Copertina del volume di Bruno Munari, Libro Illeggibile "N.Y.1" 1967.

Copertina del volume di Bruno Munari, Libro Illeggibile “N.Y.1” 1967.

Sì, avete letto bene, libro illeggibile, perché quando nel 1949 Munari progetta per la prima volta questa serie, rinuncia definitivamente alla comunicazione testuale a favore della sola funzione estetica.

È la carta stessa che comunica un messaggio attraverso il formato, il colore, i tagli e la loro alternanza. Un’opera d’arte concettuale ma estremamente pratica e reale.

Questo libro, in particolare, fu realizzato nel 1967 per il Museo di Arte Moderna di New York (MOMA) in occasione della mostra “Twographic designers” con una tiratura dichiarata di 636 esemplari. [Fonte: Giorgio Maffei, Munari. I Libri, cit., p. 123.]

Bruno Munari, Libro Illeggibile "N.Y.1" 1967.

Bruno Munari, Libro Illeggibile “N.Y.1” 1967.

È un libro in cartoncino rosso lucido, con pagine in nero, grigio e in carta velina, con la caratteristica che le pagine interne fanno passare, attraverso un piccolo foro, un filo rosso che finisce nell’ultima pagina. Un filo che è come una passeggiata tra colori e spazi a un ritmo cadenzato da chi sfoglia il libro, senza la necessità di conoscere un linguaggio particolare che non sia altro quello suggerito dai sensi.

Pagine intere con diverse tipologia di carta del volume di Bruno Munari, Libro Illeggibile "N.Y.1" 1967.

Pagine intere con diverse tipologia di carta del volume di Bruno Munari, Libro Illeggibile “N.Y.1” 1967.

Pagina intera con il filo rosso del volume di Bruno Munari, Libro Illeggibile "N.Y.1" 1967.

Pagina intera con il filo rosso del volume di Bruno Munari, Libro Illeggibile “N.Y.1” 1967.

Pagina intera con il buco e con il filo rosso del volume di Bruno Munari, Libro Illeggibile "N.Y.1" 1967.

Pagina intera con il buco e con il filo rosso del volume di Bruno Munari, Libro Illeggibile “N.Y.1” 1967.

Pagina intera con il filo rosso del volume di Bruno Munari, Libro Illeggibile "N.Y.1" 1967.

Pagina intera con il filo rosso del volume di Bruno Munari, Libro Illeggibile “N.Y.1” 1967.

Oggi i libri di Munari sono vero e proprio oggetto di culto tra appassionati e collezionisti.
Il pubblico che ama Munari è disomogeneo come lo sono i campi artistici nei quali ha operato: così abbiamo i collezionisti dei libri per bambini di Munari, gli estimatori del Munari scultore e i collezionisti delle opere di design.

Pagina con il numero dell'esemplare del libro di Bruno Munari, Libro Illeggibile "N.Y.1" 1967.

Pagina con il numero dell’esemplare del libro di Bruno Munari, Libro Illeggibile “N.Y.1” 1967.

C’è un Munari per tutte le tasche: se una prima edizione può valere diverse migliaia di euro, il suo genio rimane alla portata di tutti grazie alle ristampe della casa editrice Corraini.





L’incipit:
«»
(Bruno Munari)
Anno di pubblicazione: 1967
Casa editrice:
Prezzo originale:  sconosciuto
Pagine:

Guida alla Barcellona di Carlos Ruiz Zafón

Questo è uno dei tanti esempi di un libro che ignori quando esce e che, anni dopo, paghi al suo valore di collezionismo.

La vita di un collezionista è piena di episodi simili. Purtroppo non abbiamo la sfera di cristallo per capire quali libri acquisteranno valore, quali diventeranno più ricercati e di conseguenza più difficili da trovare.

Copertina della "Guida alla Barcellona di Carlos Ruiz Zafón". 1a edizione, Mondadori, 2009.

Copertina della “Guida alla Barcellona di Carlos Ruiz Zafón”. 1a edizione, Mondadori, 2009.

Ma più semplicemente i nostri interessi cambiano e alcune volte torniamo sui nostri passi a cercare libri che alla loro prima uscita non ci avevano suscitato alcun interesse.

Pagina dei crediti del volume "Guida alla Barcellona di Carlos Ruiz Zafón". 1a edizione, Mondadori, 2009.

Pagina dei crediti del volume “Guida alla Barcellona di Carlos Ruiz Zafón”. 1a edizione, Mondadori, 2009.

Uno di questi, per quanto mi riguarda, è senza dubbio Guida alla Barcellona di Carlos Ruiz Zafón, scritto da Sergi Doria, giornalista e scrittore spagnolo. In questo volume, Doria raccoglie i luoghi reali della città, divisi e ordinati per quartieri offrendo al lettore una sorta di mappa dei posti citati nei romanzi del grande scrittore spagnolo Carlos Ruiz Zafón, scomparso a giugno.

Il libro, dalle dimensioni di un tascabile, composto da testo, mappe e fotografie, non è propriamente una guida turistica e non è nemmeno un saggio ma – come riportato nell’introduzione – offre una sorta di passeggiata guidata di Barcellona attraverso i tre romanzi di Zafón: Marina, L’ombra del vento e Il gioco dell’angelo. Otto itinerari per otto passeggiate corredati da una cartina e una breve scheda della zona della città.

Retro della "Guida alla Barcellona di Carlos Ruiz Zafón". 1a edizione, Mondadori, 2009.

Retro della “Guida alla Barcellona di Carlos Ruiz Zafón”. 1a edizione, Mondadori, 2009.

Il libro è anche l’unica guida autorizzata da Zafón stesso. Dopo la sua morte, c’è stato un naturale interesse e riscoperta per i suoi romanzi ambientati per lo più a Barcellona che negli anni è diventata essa stessa una delle protagoniste dei suoi libri, con le sue strade e i misteri custoditi nei suoi affascinati edifici. Il libro è quindi un compendio eccezionale per i suo i lettori dello scrittore spagnolo.

Il volume è al momento un fuori catalogo, mai ristampato, e di difficile reperibilità. Il suo valore si aggira tra i 40 e i 50 euro.

Pagine interne del libro Pagina dei crediti del volume "Guida alla Barcellona di Carlos Ruiz Zafón". 1a edizione, Mondadori, 2009.

Pagine interne del libro Pagina dei crediti del volume “Guida alla Barcellona di Carlos Ruiz Zafón”. 1a edizione, Mondadori, 2009.

Pagine interne del libro Pagina dei crediti del volume "Guida alla Barcellona di Carlos Ruiz Zafón". 1a edizione, Mondadori, 2009.

Pagine interne del libro Pagina dei crediti del volume “Guida alla Barcellona di Carlos Ruiz Zafón”. 1a edizione, Mondadori, 2009.

Pagine interne del libro Pagina dei crediti del volume "Guida alla Barcellona di Carlos Ruiz Zafón". 1a edizione, Mondadori, 2009.

Pagine interne del libro Pagina dei crediti del volume “Guida alla Barcellona di Carlos Ruiz Zafón”. 1a edizione, Mondadori, 2009.

Pagine interne del libro Pagina dei crediti del volume "Guida alla Barcellona di Carlos Ruiz Zafón". 1a edizione, Mondadori, 2009.

Pagine interne del libro Pagina dei crediti del volume “Guida alla Barcellona di Carlos Ruiz Zafón”. 1a edizione, Mondadori, 2009.

Ti interessa Carlos Ruiz Zafón?
qui puoi leggere l’articolo scritto per  i 15 anni dell’uscita del suo libro L’ombra del vento.

 

 



L’incipit:
«La pubblicazione dell’Ombra del vento nel 2004 ha segnato una svolta su diversi fronti. Da una parte, grazie successo inaspettato (dieci milioni di copie vendute finora in tutto il mondo), è diventato romanzo più diffuso della letteratura spagnola contemporanea, risvegliando l’attenzione di un pubblico tradizionalmente molto reticente verso questa narrativa, come quello britannico o statunitense.»
(Sergio Vila-Sanjuán)
Anno di pubblicazione: 2009
Casa editrice: Mondadori
Prezzo originale:  18 euro
Pagine: 246

Chiedi alla polvere. Il prologo scritto da John Fante.

Fante era il mio dio” disse in più occasioni Charles Bukowski.
La prima volta che lo disse, molte persone si chiesero chi fosse questo Fante.

"Prologo a Chiedi alla polvere" di John Fante, marcos y marcos, novembre 2001. Sullo sfondo altri volumi di Fante usciti in Italia per Einaudi e Fazi.

“Prologo a Chiedi alla polvere” di John Fante, marcos y marcos, novembre 2001. Sullo sfondo altri volumi di Fante usciti in Italia per Einaudi e Fazi.

Correva l’anno 1978 e a Los Angeles, Bukowski trascorreva le sue giornate tra un bicchiere e l’altro alla biblioteca pubblica di Los Angeles alla disperata ricerca di un libro che “gli parlasse, che gli dicesse qualcosa, che avesse un minimo rapporto con lui e la sua vita”. Tirò giù dagli scaffali un sacco di libri, di tutti i generi, perfino libri religiosi e di medicina.

“Poi, un giorno, ne presi uno e capii subito di essere arrivato in porto.
Rimasi fermo per un attimo a leggere, poi mi portai il libro al tavolo con l’aria di uno che ha trovato l’oro nell’immondezzaio cittadino. Le parole scorrevano con facilità, in un flusso ininterrotto. Ognuna aveva la sua energia ed era seguita da un’altra simile. La sostanza di ogni frase dava forma alla pagina e l’insieme risultava come scavato dentro di essa. Ecco, finalmente, uno scrittore che non aveva paura delle emozioni. Ironia e dolore erano intrecciati tra loro con straordinaria semplicità. Quando cominciai a leggere quel libro mi parve che mi fosse capitato un miracolo, grande e inatteso. Il libro era “Ask the Dust” e l’autore John Fante.”

La folgorazione diventò amore puro e devozione per tutte le opere dello scrittore di origini abruzzesi. Pur di vedere tornare nelle librerie le opere di Fante, Bukowski giunse a minacciare la sua casa editrice, la Black Sparrow, di non consegnare loro il manoscritto del suo nuovo romanzo se non avessero pubblicato anche i libri di Fante.

Il ritorno dei libri scritti da Fante nelle librerie questa volta segna una lenta ma inesauribile scalata verso l’olimpo dei grandi scrittori americani.

Edizione italiana del "Prologo a Chiedi alla polvere" di John Fante, marcos y marcos, novembre 2001.

Edizione italiana del “Prologo a Chiedi alla polvere” di John Fante, marcos y marcos, novembre 2001.

Se in Italia i libri di Fante sono iniziati a circolare, facendolo riscoprire anche nel nostro Paese, il merito lo si deve  soprattutto all’eccellente lavoro della casa editrice milanese marcos y marcos che nei primi anni duemila ne ha curato la pubblicazione e la distribuzione con grande cura e passione.

Sono queste, infatti, le edizioni più ricercate tra gli i lettori di Fante: in sostanza, le edizioni pubblicate prima che i diritti per la pubblicazione passassero a Einaudi che sta attualmente ripubblicando in economica l’intero catalogo.

Una di queste edizioni ricercate è un libretto minore, non si tratta nemmeno di un romanzo vero e proprio ma di uno scritto, una sorta di mémoire: il prologo al suo romanzo più famoso, il già citato Chiedi alla polvere.

Retro del libro "Prologo a Chiedi alla polvere" di John Fante, marcos y marcos, novembre 2001.

Retro del libro “Prologo a Chiedi alla polvere” di John Fante, marcos y marcos, novembre 2001.

In questo volumetto di circa 150 pagine, Fante ripercorre la genesi del suo romanzo, non in prima persona, ma affidando la voce narrante al suo protagonista: il vulcanico Arturo Bandini, che nei romanzi rappresenta anche l’alter ego dello scrittore stesso.

Bandini è, infatti, un giovane aspirante scrittore statunitense, figlio di immigrati italiani, che sogna di diventare uno scrittore di successo. La pubblicazione di un suo racconto lo convince a lasciare il Colorando per trasferirsi a Los Angeles in cerca di fortuna. È qui che conoscerà una cameriera messicana, Camilla Lopez, con la quale inizierà una complicata relazione, passionale quanto burrascosa, sullo sfondo di una sconfinata voglia di riscatto sociale.

«Così l’ho intitolato Chiedi alla polvere, perché in quelle strade c’è la polvere dell’Est e del Middle West, ed è una polvere da cui non cresce nulla, una cultura senza radici, una frenetica ricerca di un riparo, la furia cieca di un popolo perso e senza speranza alle prese con la ricerca affannosa di una pace che non potrà mai raggiungere.»

A completare il volume, la prima parte della sceneggiatura del film Chiedi alla polvere curata da Robert Towne (con il testo americano a fronte) e una nota del biografo di Fante, Stephen Cooper.

Dati di stampa del volume. La prima (e unica) edizione italiana è di novembre 2001.

Dati di stampa del volume. La prima (e unica) edizione italiana del “Prologo di Chiedi alla polvere” è di novembre 2001.

Nel 2016, quando Einaudi ripubblicherà Chiedi alla polvere, inserirà questo prologo in appendice. La ragione è che Fante, nel narrare la nascita del romanzo, si lascia prendere così tanto la mano che ne svela il finale. Ecco il motivo per il quale l’editore si è convinto che fosse meglio metterlo a conclusione del volume.

(A proposito delle ristampe proposte da Einaudi, qui trovate l’articolo sulla vistosa svista per colpa della quale il libro “Lettere 1932 – 1981” venne ritirato e ristampato subito dopo, facendo la gioia di molti collezionisti di libri.)

Ulteriori dettagli presenti nell'ultima pagina del volume: data e luogo di stampa.

Ulteriori dettagli presenti nell’ultima pagina del volume: data e luogo di stampa.

Concludendo, Prologo a Chiedi alla polvere, nell’edizione marcos y marcos – stampato il nove novembre 2001 –  inizia a essere un libro ricercato, tanto che il prezzo medio oscilla già tra i 70 e i 100 euro.

Ma, indipendentemente dal valore economico del volume, il consiglio è quello di leggere, leggere e rileggere John Fante perché sono sicuro che anche voi vi innamorerete perdutamente di Arturo Bandini, che ama uomini e animali dello stesso amore.

 

 



L’incipit:
«CHIEDETE ALLA POLVERE della strada! Chiedete alle iucche che sia ergono solitarie immagine del Mojave. Chiedete loro di Camilla Lopez, e sentirete sussurrarne il nome. Sì, perché l’ultimo che ha venduto la mia ragazza Camilla Lopez è stato un tubercoloso che viveva laggiù, all’inizio del Mojave, e lei se ne stava andando est col cane che ti avevo regalato, Pancho, e neanche lui l’ha più veduto nessuno»
(John Fante)
Anno di pubblicazione: novembre 2001
Casa editrice: marcos y marcos
Prezzo originale:  Lire 14.000 / € 7,23
Pagine: 159

Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo di Charlie Mackesy. Prima edizione inglese e italiana.

Nei giorni scorsi è finalmente uscito nelle nostre librerie, grazie a Salani, la traduzione italiana del primo libro di Charlie Mackesy: Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo a cura di Giuseppe Iacobaci (già traduttore di Siobhan Dowd).

A sinistra la prima edizione inglese, in mezzo l'edizione speciale Waterstones e sulla destra l'edizione italiana a cura di Salani Editore.

A sinistra la prima edizione inglese, in mezzo l’edizione speciale Waterstones e sulla destra l’edizione italiana a cura di Salani Editore.

È un libro che aspettavamo da un po’: l’anno scorso, nella sua versione originale inglese, vinse il prestigioso premio “Waterstones Book of the Year 2019” indetto dalla catena di librerie Waterstones. Un caso editoriale che, con un milione di copie vendute, è ormai destinato a diventare un nuovo classico per l’infanzia, ma non solo.

Di cosa parla?

Una storia universale che fa bene all’anima di grandi e bambini.
Il racconto dell’amicizia tra un bambino curioso, una talpa golosa di torta e piena di vita, una volpe guardinga e un cavallo saggio e gentile.
Tutti e quattro esplorano il vasto mondo. Si fanno tante domande. Attraversano la tempesta. Imparano che cos’è l’amore.
Un’ode all’innocenza e alla gentilezza, una lezione di vita che ha già toccato il cuore di milioni di lettori.

Pagine interne dell'edizione italiana del libro di Charlie Mackesy "Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo". Salani 2020.

Pagine interne dell’edizione italiana del libro di Charlie Mackesy “Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo”. Salani 2020.

Le parole, che rappresentano una sorta di incoraggiamento in momenti difficili, sono riportate nel libro attraverso la calligrafia dell’autore e accompagnano armoniosamente i suoi disegni. Le illustrazioni sono prevalentemente in china (e in acquarello) e realizzati con un tratto, unico, che ha reso Mackesy famoso nel mondo anglosassone.

La prima edizione inglese – con la presenza dalla linea “10 9 8 7 6 5 4 3 2 1” che indica la prima edizione del volume (per saperne di più su questa numerazione clicca qui) – è già introvabile a prezzi bassi.
Inoltre, all’uscita del libro, l’autore ha incontrato i lettori, autografando delle copie che oggi sono tra le più ricercate e, ovviamente,  le più costose.

Pagina dei crediti della prima edizione inglese del libro di Charlie Mackesy "The boy, the mole, the fox and the horse", Ebury Press 2019.

Pagina dei crediti della prima edizione inglese del libro di Charlie Mackesy “The boy, the mole, the fox and the horse”, Ebury Press 2019.

Autografo di Charlie Mackesy sulla prima edizione inglese di "Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo".

Autografo di Charlie Mackesy sulla prima edizione inglese di “Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo”.

Infine, sempre per quanto riguarda l’edizione inglese, per festeggiare il successo di vendite del libro, la stessa casa editrice Waterstones ha fatto uscire sotto Natale un’edizione variant in tela rossa invece che blu. Con delle nuove illustrazioni nella risguardia (vedi foto sotto).

I dorsi delle tre edizioni di "Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo" a confronto.

I dorsi delle tre edizioni di “Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo” a confronto.

Pagina dei crediti dell'edizione inglese in esclusiva per la catena Waterstones del libro di Charlie Mackesy "The boy, the mole, the fox and the horse", Ebury Press 2019.

Pagina dei crediti dell’edizione inglese in esclusiva per la catena Waterstones del libro di Charlie Mackesy “The boy, the mole, the fox and the horse”, Ebury Press 2019.

Risguardia dell'edizione speciale creata per Waterstones per celebrare il successo editoriale.

Risguardia dell’edizione speciale creata per Waterstones per celebrare il successo editoriale.

Risguardia dell'edizione speciale creata per Waterstones per celebrare il successo editoriale.

Risguardia dell’edizione speciale creata per Waterstones per celebrare il successo editoriale.

La prima edizione italiana avrà lo stesso successo di quella oltremanica? Chi può dirlo! sicuramente però nella prima stampa del libro c’è una particolarità che potrebbe renderlo ricercato in futuro: a pagina 7 c’è un refuso. Manca una parola, la parola “ali” nella frase: “Allora ti dico, spiega le tue, e segui i tuoi sogni”.

Un errore del genere, inutile dirlo, può fare la felicità dei collezionisti.

Refuso presente nella prima stampa del libro a pagina 7: non è stata stampata la parola "ali".

Refuso presente nella prima stampa del libro a pagina 7: non è stata stampata la parola “ali”.

Al momento praticamente tutte le copie in circolazione hanno questo errore nel testo che verrà sicuramente corretto nelle ristampe successive.

La prima edizione italiana del libro di Charlie Mackesy è stata stampata da Salani a ottobre 2020.

La prima edizione italiana del libro di Charlie Mackesy è stata stampata da Salani a ottobre 2020.

 

+++AGGIORNAMENTO 13/11/2020+++

La casa editrice Ebury Press, per festeggiare il primo anniversario del volume ha pubblicato una nuova edizione del libro. Questa volta con il dorso verde e un nastrino dorato. Le differenze proseguono all’interno con una nuova illustrazione presente nel risguardo posteriore: il bambino in groppa al cavallo con le ali e un arcobaleno sullo sfondo.

Interessante anche che il volume abbia un nuovo codice ISBN e che venga riportata l’indicazione di 1a edizione nelle ultime pagine.

Nuova edizione inglese "Limited edition" del libro di Charlie Mackesy "The boy, the mole, the fox and the horse", Ebury Press 2020 con il dorso verde.

Nuova edizione inglese “Limited edition” del libro di Charlie Mackesy “The boy, the mole, the fox and the horse”, Ebury Press 2020 con il dorso verde.

Risvolto posteriore della nuova edizione inglese "Limited edition" del libro di Charlie Mackesy "The boy, the mole, the fox and the horse", Ebury Press 2020.

Risvolto posteriore della nuova edizione inglese “Limited edition” del libro di Charlie Mackesy “The boy, the mole, the fox and the horse”, Ebury Press 2020.

Pagina dei crediti della nuova edizione inglese "Limited edition" del libro di Charlie Mackesy "The boy, the mole, the fox and the horse", Ebury Press 2020.

Pagina dei crediti della nuova edizione inglese “Limited edition” del libro di Charlie Mackesy “The boy, the mole, the fox and the horse”, Ebury Press 2020.

 

 



L’incipit:
«Ciao, hai cominciato dall’inizio, sono colpito. Di solito io parto da una pagina a caso, non leggo mai le introduzioni. È incredibile che io abbia fatto un libro, dato che non sono bravo a leggerli.»
(Charlie Mackesy)
Anno di pubblicazione: 8 ottobre 2020
Casa editrice: Salani
Prezzo originale: 15,60 euro
Pagine: 128