Santi e briganti nel Tibet ignoto di Giuseppe Tucci

Giuseppe Vincenzo Tucci, nato Macerata il 5 giugno 1894 e morto a San Polo dei Cavalieri il 5 aprile 1984, fu indubbiamente molte cose nella sua vita come ci ricorda Wikipedia: orientalista, esploratore, archeologo, storico delle religioni e del Buddhismo.

Personaggio ancora oggi studiato e discusso soprattutto per la sua adesione al Fascismo, oggi viene alleggerito da questa colpa in quanto si ritiene che la sua adesione probabilmente scattò più per opportunità che per vero interesse politico in quanto dal regime si fece finanziare le sue esplorazioni in Asia. Nonostante questa precisazione, Tucci viene ancora oggi soprannominato, in modo provocatorio, “l’esploratore del Duce”.

Durante la sua vita era unanimemente considerato il più grande tibetologo del mondo ed è per questo motivo che uno dei suoi libri più famosi, Santi e briganti nel Tibet ignoto, è ancora oggi considerato un volume imprescindibile per chi ama la letteratura di viaggio e di antropologia.

Copertina del libro di Giuseppe Tucci "Santi e briganti nel Tibet ignoto". Editore Ulrico Hoepli.

Copertina del libro di Giuseppe Tucci “Santi e briganti nel Tibet ignoto”. Editore Ulrico Hoepli.

Frontespizio con carta velina del volume "Santi e briganti nel Tibet ignoto". Editore Ulrico Hoepli.

Frontespizio con carta velina del volume “Santi e briganti nel Tibet ignoto”. Editore Ulrico Hoepli.

Frontespizio del volume "Santi e briganti nel Tibet ignoto". Editore Ulrico Hoepli.

Frontespizio del volume “Santi e briganti nel Tibet ignoto”. Editore Ulrico Hoepli.

Aprendo il libro si nota la bellezza del frontespizio che, come si vede dalla foto sopra, è separato dalla prima fotografia da una leggera velina che aumenta l’eleganza del volume.

Il libro, oggi fuori commercio, fu pubblicato nel 1937 dall’Editore Ulrico Hoepli di Milano con il sottotitolo Diario della spedizione nel Tibet occidentale 1935. Il volume riporta 268 illustrazioni, moltissime fotografie e una mappa completa della spedizione nell’ultima pagina con il tragitto compiuto da Tucci e la sua compagnia sotto gli auspicii della Reale Accademia d’Italia.

Mappa della spedizione presente alla fine del volume.

Mappa della spedizione presente alla fine del volume.

Mappa della spedizione presente alla fine del volume "Santi e briganti nel Tibet ignoto", 1936.

Mappa della spedizione presente alla fine del volume “Santi e briganti nel Tibet ignoto”, 1936.

Una spedizione, come dicevamo, verso il Tibet che parte il 24 maggio 1935 da Almora (a circa 1.600 metri sul livello del mare) e con 41 uomini che si dividono i bagagli di 35 kg l’uno e che si concluderà a Tashigang-Leh il 3 ottobre dello stesso anno.
A chi volesse saperne di più sul contenuto del diario di viaggio e le relative tappe, consiglio questa pagina che riporta una descrizione estesa della spedizione compiuta da Tucci.

Parlando di Tibet, però, a molti verrà in mente un altro studioso ed esploratore: Fosco Maraini. I due scrittori si conoscevamo molto bene, Maraini fu infatti allievo di Tucci, ma i rapporti tra i due non sempre furono idilliaci come succede ancora oggi tra i loro lettori. Molti di questi infatti non perdonano a Maraini di aver parzialmente rinnegato Tucci, senza il quale Maraini non sarebbe diventato quello studioso dell’Asia che oggi conosciamo. I due furono più volte compagni d’avventure (dal 1937 al 1948) e Maraini fu in questo periodo più volte assunto come fotografo di fiducia di Tucci, grazie alle sue capacità tecniche. Maraini, però, a un certo punto si scostò dall’ombra del suo Maestro, scegliendo la cultura giapponese come oggetto di studio, portando il Giappone in Italia grazie anche al suo capolavoro Ore Giapponesi (qui la scheda della prima edizione).

Illustrazioni presenti nelle interne di "Santi e briganti nel Tibet ignoto" di Giuseppe Tucci.

Illustrazioni presenti nelle interne di “Santi e briganti nel Tibet ignoto” di Giuseppe Tucci.

Illustrazioni presenti nelle interne di "Santi e briganti nel Tibet ignoto" di Giuseppe Tucci.

Illustrazioni presenti nelle interne di “Santi e briganti nel Tibet ignoto” di Giuseppe Tucci.

Tornado al volume, è senza dubbio interessante il prezzo del libro all’uscita nelle librerie: 28 Lire ma anche il prezzo di una edizione “legata in tutta tela” a 36 Lire. Oggi corrisponderebbero a circa 32,26  e 41,48 euro.

Prezzo originale del libro con la distinzione tra la legatura in tela assente o presente.

Prezzo originale del libro con la distinzione tra la legatura in tela assente o presente.

E un’ulteriore nota interessante, sempre relativa al prezzo di vendita, è rappresentato da un bollo di aumento del prezzo di copertina del 5%, datato 25 febbraio 1940, applicato nel retro della sovraccoperta. Un piccolo e affascinante documento storico atto ad impreziosire ulteriormente questo bellissimo volume.

Bollo all'interno della sovraccoperta, datato 25 febbraio 1940, con indicato l'aumento del prezzo di copertina del 5%.

Bollo all’interno della sovraccoperta, datato 25 febbraio 1940, con indicato l’aumento del prezzo di copertina del 5%.

Mentre sto scrivendo queste righe, scopro che il prossimo autunno – il 22 ottobre per l’esattezza – la casa editrice Hoepli ripubblicherà il volume a 70 anni di distanza. Medesima copertina, ma arricchita da una prefazione di Giuliano Boccali, esperto di tibetologia e indologia, e da una postfazione di Alice Crisanti, autrice della più importante biografia di Tucci.

Rarità del volume nella prima edizione? alta, libro ricercato e a prezzi che superano i 100 euro.

 

 

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L’incipit:
«L’estate, sempre torrida su queste terre, è insolitamente severa: i giornali recano in prima pagina la paurosa cronaca degli incendi, delle insolazioni e dei disastri causati dal caldo col suo  immancabile corteo di epidemie e di malanni. La Grande Madre, che gli Indù venerano d’un capo all’altro della loro terra, pare trionfi nel suo aspetto più terrifico: sintesi indissolubile di vita e di morte che si avvicendano come i passi della sua cosmica danza, al cui ritmo i mondi dal nulla sorgono e nel nulla svaniscono, essa incombe con la temuta presenza del suo nome; non Durga ma Kali. La terra brucia, tutto ingiallisce come sotto un soffio sterminatore; le bestie ischeletrite cercano invano una magra pastura fra la sterpaglia disseccata. Il treno sembra una gabbia infuocata: corriamo follemente tra vampate torride cui non danno requie né i ventilatore lanciati a tutta forza, né la notte senza brezza.»
(Giuseppe Tucci)

Anno di pubblicazione: 20 novembre 1937
Casa editrice: Editore Ulrico Hoepli – Milano
Prezzo originale: Lire 28 / Legato in tutta tela Lire 36
Pagine:

Le “Ore giapponesi” di Maraini-San

Nel 1957 esce in Italia, edito dalla casa editrice Leonardo Da Vinci, un libro dal titolo curioso, “Ore giapponesi”, scritto da un italiano che da qualche anno risiede nel paese del Sol Levante: Fosco Maraini. Giornalista-antropologo-scrittore ha vissuto a stretto contatto con il popolo nipponico tanto da poterne diventare un fedele osservatore. 

1a edizione italiana di Ore giapponesi di Fosco Maraini.

1a edizione italiana di Ore giapponesi di Fosco Maraini.

Non è la prima volta che parliamo di un suo libro: qui abbiamo trattato della rara prima edizione italiana del volume “L’isola delle pescatrici“. 

Questa prima edizione di “Ore giapponesi” ha sempre un discreto valore tra i collezionisti, soprattutto se dotato ancora di sovraccoperta e se in buone condizioni. Il suo prezzo varia tra gli 80 e i 140 euro. Senza dubbio, in questo caso, oltre al valore commerciale, c’è un valore intrinseco fatto di storie, racconti, fotografie di un mondo che purtroppo non c’è più, confermando il volume come uno dei testi più importanti per capire la società giapponese. 

Infine, è interessante notare come, nel 2000, Maraini ha ripreso in mano questa edizione e ha deciso di ripubblicarla con note a fine di ogni capitolo, confrontando quello che fu e quello che è il Giappone oggi. La nuova edizione inoltre riporta un’introduzione a cura di Claudio Magris ed è pubblicata dalla casa editrice Corbaccio.

1a edizione italiana di Ore giapponesi di Fosco Maraini e a fianco la nuova edizione ampliata.

1a edizione italiana di Ore giapponesi di Fosco Maraini e a fianco la nuova edizione ampliata.

Il consiglio, quindi, è quello di non farsi scappare questa prima edizione del libro se lo trovate in qualche mercatino o in qualche libreria antiquaria.

Inserto fotografico nella 1a edizione italiana di Ore giapponesi di Fosco Maraini.

Inserto fotografico nella 1a edizione italiana di Ore giapponesi di Fosco Maraini.

Inserto fotografico a colori nella 1a edizione italiana di Ore giapponesi di Fosco Maraini.

Inserto fotografico a colori nella 1a edizione italiana di Ore giapponesi di Fosco Maraini.

 

 


L’incipit:

«Per un tempo indeterminato, ma lunghissimo, l’aereo parve scivolare vagando, ad un’altezza imprecisa, come un uccello che riposa nel vento, sopra un tappeto di luci colorate fiorite improvvisamente nella notte.»

(Fosco Maraini)

Anno di pubblicazione: I edizione 
Casa editrice: Ed. Leonardo Da Vinci
Prezzo originale:  Lire 
Pagine: 574


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    L’isola delle pescatrici di Fosco Maraini

    Una volta, Tiziano Terzani scrisse:

    Senza i libri molti viaggi non mi sarebbero venuti in mente.

    E se molti viaggi nascono perché si vuole vedere con i propri occhi i fantastici luoghi raccontati da chi ci ha preceduto, altri autori come Salgari ci hanno portato lontano facendoci vivere grandi avventure senza che loro stessi fossero mai usciti dai confini nazionali.

    Esistono, quindi, scrittori che vanno a vedere e altri che fanno grande uso dell’immaginazione.

    Uno che “andava a vedere” è certamente Fosco Maraini.
    Maraini è stato uno scrittore ma anche un orientalista, un poeta ma anche un bravissimo fotografo.

    Visse in Oriente – in Giappone – e, rifiutatosi di aderire alla Repubblica di Salò, fu anche internato in un campo di concentramento a Nagoya (sempre in Giappone). Viaggiò tutta la vita tra il Tibet, Gerusalemme, Corea e le Americhe.

    Copertina della prima edizione del libro "L'isola delle pescatrici", 1960.

    Copertina della prima edizione del libro “L’isola delle pescatrici”, 1960.

    Durante la sua permanenza nel Paese del Sol Levante, nel luglio del 1954, assieme a una piccola troupe cinematografica giapponese, viaggiò fino a una piccola isola a nord del Giappone: l’isola di Hekura Hegura-jima (舳 倉 島).

    Qui, dove viveva ancora la comunità degli Ama, un compito era riservato esclusivamente alle donne: la pesca degli awabi (“orecchia di mare”, una specie di molluschi) condotta in apnea lungo i fondali davanti l’isola.

    Il libro, risultato di questo reportage, è scritto sotto forma di diario e corredato di numerose fotografie scattate dallo stesso Maraini.

    Interno del libro: fotografie in bianco e nero della comunità Ama.

    Interno del libro: fotografie in bianco e nero della comunità Ama.

    Interno del libro: pescatrice Ama.

    Interno del libro: pescatrice Ama.

    Nella prima parte, le fotografie sono a colori e raccontano, assieme al testo, la vita quotidiana sull’isola. L’obiettivo di Maraini si concentra poi sul lavoro delle ragazze pescatrici, documentandone le immersioni a seno nudo, creando una aurea di bellezza e curiosità attorno a loro che verrà poi seguita anche dal fotografo giapponese Yoshiyuki Iwase.

    Nel libro, intitolato “L’isola delle pescatrici“, troviamo quindi 88 pagine con 72 fotografie in bianco e nero (seguono poi altre 16 pagine di fotografie a colori). Tecnicamente il bianco e nero delle immagini subacquee sono state stampate con una sovrapposizione di colore verde, migliorando notevolmente, l’effetto “sott’acqua”.

    Interno del libro: pescatrici Ama sulla scogliera nera pronte a immergersi.

    Interno del libro: pescatrici Ama sulla scogliera nera pronte a immergersi.

    Questo gioiello, che descrive  un mondo che – ahimè – non c’è più, è meravigliosa testimonianza di questa tradizione ormai perduta. Al giorno d’oggi rimane poco della comunità degli Ama e non troveremo più queste ragazze che, immergendosi nel mare hanno fatto sognare un’intera generazione di uomini e donne che vivevano in un mondo molto più grande di quanto lo sia ora.

    Il libro in Italia, pubblicato dalla casa editrice Leonardo Da Vinci di Bari, è uscito nel 1960 ed è stato ristampato nel 1961, 1962 e 1964 (quest’ultima edizione avrà una copertina diversa). Sarà poi pubblicato anche in Germania, nel Regno Unito, Svezia, Giappone e negli Stati Uniti.

    “L’isola delle pescatrici” non è più stato ristampato. Lo si può trovare in qualche biblioteca oppure su eBay dove il prezzo di vendita è sui 150 euro per le ristampe e i 200 euro per la prima edizione.

    Interno del libro "L'isola delle pescatrici" di Fosco Maraini, 1960.

    Interno del libro “L’isola delle pescatrici” di Fosco Maraini, 1960.

    Ultima nota: spesso su eBay trovate il libro a un prezzo inferiore ai 150 euro ma di solito è sprovvisto della sovraccoperta. Questa mancanza ovviamente abbassa il valore anche in caso vogliate poi rivenderlo in futuro.

    Copertina del libro senza la sovraccoperta.

    Copertina del libro senza la sovraccoperta.

     



    L’incipit:

    «Ormai poteva dirsi una cosa decisa: “Andiamo ad Hèkura!”
    I preparativi continuarono per tutta la settimana.
    C’era da pensare all’attrezzatura cinematografica sottomarina, c’era da provvedere  l’equipaggiamento necessario per vivere all’aperto ed indipendenti se per caso ci venisse negata l’ospitalità nelle case, infine bisognava raccogliere informazioni e materiale illustrativo perché di Hèkura nessuno sapeva un bel niente.»
    (Fosco Maraini)

    Anno di pubblicazione: 1960
    Casa editrice: Leonardo Da Vinci
    Prezzo originale: 1.800 Lire
    Pagine: 220


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