Autobiografia di uno yogi, la prima edizione italiana.

A volte si arriva a un libro passando per strade davvero particolari.

Copertina della prima edizione italiana di "Autobiografia di uno yogi", Roma Astrolabio, 1951.

Copertina della prima edizione italiana di “Autobiografia di uno yogi”, Roma Astrolabio, 1951.

In questo caso, tutto ha preso il via cercando su internet una frase in particolare che avevo letto qualche anno fa. La frase, secondo molti, era l’ultima pronunciata da George Harrison, il chitarrista dei Beatles, in punto di morte, ovvero:

Everything else can wait, but the search for God cannot wait.”
“Tutto può attendere, ma non la ricerca di Dio.”

Potrebbe sembrare una frase particolare per un chitarrista rock di fama mondiale, ma è giusto – e forse banale – ricordare che Harrison fu anche il più spirituale dei Beatles: affascinato dalla cultura indiana, per tutta la vita si dedicò alla meditazione e fu lui, nel 1968, a trascinare tutto il gruppo per un periodo in India influenzando notevolmente la musica del gruppo in quegli anni (soprattutto quella del The White AlbumOb-la-di Ob-la-da, Back in the U.S.S.R., Dear Prudence, Blackbird sono alcuni tra i brani scritti in India dai quattro di Liverpool).

Sfogliando però i risultati della ricerca, scopro che questa celebre frase in verità non è stata pronunciata per la prima volta da Harrison, risultando quindi una citazione, ma da Paramahansa Yogananda.

Il nome forse per la pronuncia non immediata, vi dirà poco ma il suo libro più famoso probabilmente vi sarà capitato più volte davanti gli occhi nelle librerie: Autobiografia di uno yogi.

Pagina interna con i ringraziamenti di Paramhansa Yogananda nella prima edizione italiana di "Autobiografia di uno yogi", Roma Astrolabio, 1951.

Pagina interna con i ringraziamenti di Paramhansa Yogananda nella prima edizione italiana di “Autobiografia di uno yogi”, Roma Astrolabio, 1951.

L’autobiografia di questo yogi e guru nato in India ma trasferitosi successivamente negli Stati Uniti uscì sul mercato statunitense  nel 1946 e divenne in poco tempo un best-seller internazionale tradotto in più di 35 lingue. Il suo merito è di essere una delle prime opere a far conoscere al pubblico occidentale la filosofia vedica.
Il libro influenzò molto anche la cultura giovanile degli anni Sessanta e Settanta, compresa la musica pop e rock dell’epoca, basti pensare che il Maestro di Yogananda, Sri Yukteswar, fu inserito nella copertina dell’album dei Beatles “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” (probabilmente grazie a Harrison) e gli Yes realizzano addirittura un concept album ispirato a questa biografia.

Il libro narra la vita materiale e spirituale di Yogananda, ma è anche ricchissimo di elementi di culture di altre religioni come quella ebraica e cristiana, visti attraverso un’interpretazione vedica.

In Italia, la prima edizione completa (cioè con tutti gli scritti inseriti successivamente alla prima edizione americana del 1946) è stata pubblicata nel febbraio 1951 dalla casa editrice romana Astrolabio, nata nel 1944.

La traduzione delle quasi 500 pagine fu affidata a Maria De Sanna, nome presente nella pagina dei crediti, dove viene anche riportato anche un interessante elenco delle otto edizioni precedenti dell’opera stampate all’estero tra il 1949 e il 1950 (Londra, Parigi, Deventer, Praga, Dakshineswar, Copenhagen, Monaco e Buenos Aires).

Frontespizio e pagina dei crediti della prima edizione italiana di "Autobiografia di uno yogi", Roma Astrolabio, 1951.

Frontespizio e pagina dei crediti della prima edizione italiana di “Autobiografia di uno yogi”, Roma Astrolabio, 1951.

Il libro riporta anche un ringraziamento da parte dell’autore, risalente al 1945, e una prefazione di W.Y. Evans-Wentz (antropologo e scrittore americano, pioniere nello studio del buddismo tibetano e noto soprattutto per la pubblicazione della prima traduzione inglese del Libro tibetano dei morti nel 1927).

La prima edizione italiana – che non presenta sopraccoperte, ma solo una copertina in cartoncino marrone chiaro – è piuttosto ricercata e ha un valore, al momento, di circa 100 euro.

Parte dell'indice del volume "Autobiografia di uno yogi", Roma Astrolabio, 1951.

Parte dell’indice del volume “Autobiografia di uno yogi”, Roma Astrolabio, 1951.

Dati di stampa del volume "Autobiografia di uno yogi", Roma Astrolabio, 1951.

Dati di stampa del volume “Autobiografia di uno yogi”, Roma Astrolabio, 1951.

Retrocopertina della prima edizione italiana di "Autobiografia di uno yogi", Roma Astrolabio, 1951.

Retrocopertina della prima edizione italiana di “Autobiografia di uno yogi”, Roma Astrolabio, 1951.

 

 

Sostieni il blog! Se compri online, clicca su uno dei banner qui sotto per comprare libri:






L’incipit:
«L’aspetto caratteristico della cultura indiana è sempre stato la ricerca delle verità supreme ed il conseguente rapporto discepolo-guru. La mia via mi condusse verso un saggio che rassomigliava a Cristo, la cui bellissima vita fu scolpita per i secoli a venire. Egli era uno di quei grandi maestri che sono l’unica ricchezza rimasta all’India. Poiché ne sorgono in seno ad ogni generazione, essi hanno salvato il loro paese dal destino di Babilonia e dell’Egitto.»
(Paramahansa Yogananda)

Anno di pubblicazione: 1951
Casa editrice: Astrolabio
Prezzo originale: Lire 2.000
Pagine: 467