La Siberia di Anton Čechov

Anton Pavlovič Čechov (1860-1904) fu uno dei più grandi scrittori e drammaturghi russi.
Laureato in medicina, coltivò la passione per la scrittura con una vasta produzione di novelle e racconti umoristici, romanzi e opere teatrali tra cui la celebre opera Il giardino dei ciliegi del 1904.

I suoi racconti, scritti con uno stile semplice, chiaro e pieni di umorismo, rispecchiano l’animo di Čechov e il suo profondo rispetto per la gente umile, costretta a vivere con il dolore e l’inquietudine presenti nella decadente società del tempo.

Senza dubbio, ancora oggi, uno dei suoi libri più interessanti è il resoconto di un viaggio compiuto in prima persona nel 1890 nell’isola di Sakalin, ai confini della Siberia.

Siberia di A. Cechov, Edizione Moneta Editore, 1960. Verrà poi ristampato con il titolo "L'isola di Sachalin".

Siberia di A. Cechov, Edizione Moneta Editore, 1960. Verrà poi ristampato con il titolo “L’isola di Sachalin”.

Frontespizio del volume Siberia di A. Cechov, Edizione Moneta Editore, 1960.

Frontespizio del volume Siberia di A. Cechov, Edizione Moneta Editore, 1960.

Il nome dell’Isola in verità fu – secondo Čechov – un errore di interpretazione di una carta geografica fatta disegnare dall’imperatore giapponese nel 1710 che attribuì a tutta l’isola il nome di una particolare scogliera presente lungo la costa occidentale dell’isola stessa.

Lo scopo dell’autore, in verità, non era di tipo naturalistico, ma umanitario. Messosi in viaggio nonostante la notorietà e le precarie condizioni di salute (i primi effetti di una tubercolosi stavano diventando evidenti), l’intento era quello di visitare l’isola, diventata una prigione, e poter vedere con i suoi occhi le drammatiche condizioni di vita dei prigionieri deportati laggiù. Attraverso la steppa, patendo il freddo e guardando negli occhi la misera, quello che vedrà assomiglierà molto alla realtà dei campi di concentramento che nasceranno in Europa durante il XX secolo.

Nel 1893, il materiale raccolto nei tre mesi di soggiorno sull’isola venne pubblicato in  L’isola di Sachalin, studio sociologico, geografico e psicologico molto ben documentato che porterà all’abrogazione delle punizioni corporali nelle prigioni oggetto della sua denuncia.

Pagine interne del volume Siberia di A. Cechov dove sono presenti anche tabelle relative ai prigionieri dell'Isola di Sachalin.

Pagine interne del volume Siberia di A. Cechov dove sono presenti anche tabelle relative ai prigionieri dell’Isola di Sachalin.

Pagine interne con inserti di illustrazioni del volume Siberia di A. Cechov.

Pagine interne con inserti di illustrazioni del volume Siberia di A. Cechov.

La prima edizione italiana completa (vi fu una traduzione parziale nel 1906) però ha un titolo differente, più generico e forse più accattivante per il pubblico dell’epoca: si intitola semplicemente Siberia e viene pubblicato da Moneta Editore il 10 dicembre 1960.

Pagine interne con inserti di illustrazioni del volume Siberia di A. Cechov.

Pagine interne con inserti di illustrazioni del volume Siberia di A. Cechov.

L’impaginazione del volume e della copertina (con colori che ricordano le albe siberiane) viene affidata a Max Huber, la traduzione alla Prof.ssa Sonia Grodsenskaja e la prefazione a Corrado Pizzinelli. All’interno sono anche presenti numerosi inserti con immagini e mappe che danno un tocco decisamente più affascinante al libro.
A caratterizzare questa edizione, poi, c’è un uso degli accenti e dei apostrofi che potrebbe far storcere il naso a molti lettori, ma che crediamo si tratti di una scelta dell’editore (un po’ come la casa editrice Einaudi che – come ci ricorda la Treccani – ha fatta propria una consuetudine minoritaria nelle sue opere a stampa, in base alla quale si adopera l’accento acuto per tutte le vocali considerate chiuse (é, í, ó, ú) e l’accento grave per tutte le vocali aperte (à, è, ò)).

Primo capitolo del libro Siberia di A. Cechov stampato da Moneta Editore. L'uso degli accenti e degli apostrofi è diverso da quello di uso comune.

Primo capitolo del libro Siberia di A. Cechov stampato da Moneta Editore. L’uso degli accenti e degli apostrofi è diverso da quello di uso comune.

Pagine interne con inserti di illustrazioni a colori del volume Siberia di A. Cechov.

Pagine interne con inserti di illustrazioni a colori del volume Siberia di A. Cechov.

Pagine interne con inserti di illustrazioni a colori del volume Siberia di A. Cechov.

Pagine interne con inserti di illustrazioni a colori del volume Siberia di A. Cechov.

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Pagine interne con inserti di illustrazioni del volume Siberia di A. Cechov.

Pagine interne con inserti di illustrazioni del volume Siberia di A. Cechov.

Pagine interne con inserti di illustrazioni del volume Siberia di A. Cechov.

Rarità del volume? Piuttosto alta: ricercato e di difficile reperibilità sono davvero pochissime le copie in circolazione.

 

 

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L’incipit:
««Perchè fa così freddo da voi in Siberia?».
«”E’ la volontà di Dio” risponde il vetturino».
E’ già maggio, in Russia riveriscono i boschi e gli usignoli gorgheggiano, nel Sud già da tempo rifioriscono l’acacia e il lillà, mentre qui, sulla strada che conduce a Tiumen a Tomsk la terra è bruna, i boschi sono nudi, sui laghi si stende un ghiaccio opaco, sulle rive e nei burroni giace ancora la neve…»
(A. Čechov)

Anno di pubblicazione: 1960
Casa editrice: Moneta Editore
Prezzo originale: n.p.
Pagine: 271