L’uomo-scatola di Kobo Abe

L’uomo-scatola di Kobo Abe è un tipico esempio di libro considerato un classico in Oriente (soprattutto in Giappone) che in Italia invece viene stampato solo per un breve periodo e poi mai più.

Copertina della prima (e unica) edizione Einaudi de L'uomo-scatola di Kobo Abe, 1992.

Il capolavoro di Kobo Abe (安部 公房 Abe Kōbō), pseudonimo di Kimifusa Abe (安部 公房 Abe Kimifusa) dal titolo L’uomo-scatola (titolo originale giapponese Hako Otoko, 1973), è infatti uscito nel nostro Paese solo nel 1992 per la collana Nuovi Coralli di Einaudi.

L’autore, quasi sconosciuto in Italia ma molto famoso all’estero, nasce a Tokyo nel 1924, dove morirà nel 1993, dopo essere stato, oltre che scrittore, anche drammaturgo, regista poeta e fotografo.

Per scoprire di cosa parla il libro, leggiamo la quarta di copertina:

Un uomo si infila in una scatola di cartone, in cui ha praticato una fessura-spioncino, e se ne va in giro per la città, guardando inosservato… Che cosa vedrà mai da questo rifugio che diventa la sua casa, la sua conchiglia, la sua nuova dimensione? E qual è questa nuova dimensione: la libertà, la solitudine, la sicurezza? L’esistenza innocua dell’uomo-scatola è scombussolata dall’intervento di due personaggi, che ordiscono intorno a lui un intrigo pericoloso in cui la seduzione gioca, però, un ruolo importante. L’uomo-scatola dal suo finestrino osserva, smaschera finzioni e messe in scena, vede al di là delle apparenze la realtà e ne viene coinvolto a un punto tale da rischiare la perdita della propria identità. Ma quale identità? Esiste veramente un uomo-scatola? Ignorato da tutti, fa ancora parte degli esseri umani?
Un clima decisamente surreale domina tutto il romanzo e nel contempo, in modo paradossale, riesce a coniugarsi con un esasperato realismo: situazioni, persone e oggetti sono colti, a tratti, come attraverso una lente d’ingrandimento che dilata a dismisura le proporzioni delle cose, senza alcun ordine gerarchico. Con questo tipo di bizzarra scrittura (non lontana dalle lezioni di Kafka), Kobo Abe costruisce una storia insieme buffonesca e drammatica che va ben al di là della semplice satira di un’alienante società contemporanea per giungere a una profonda meditazione sulla natura dell’uomo.

Piano delle ristampe di Einaudi nelle ultime pagine del volume.

Piano delle ristampe di Einaudi nelle ultime pagine del volume.

Il tema centrale dell’opera di Abe è sostanzialmente l’incomunicabilità dell’essere umano, la claustrofobia dell’uomo moderno, la solitudine e l’alienazione.

Come dicevo, oggi il libro è fuori commercio, poche le copie in circolazione e piuttosto care. Le dimensioni sono quelle di un tascabile, le pagine 212 e in alcune di esse, oltre al testo, sono presenti anche fotografie in bianco e nero.

Pagine interne de L'uomo-scatola di Kobo Abe con testo e fotografie.

Pagine interne de L’uomo-scatola di Kobo Abe con testo e fotografie.

Pagine interne de L'uomo-scatola di Kobo Abe con testo e fotografie.

Pagine interne de L’uomo-scatola di Kobo Abe con testo e fotografie.

È importante sottolineare che la traduzione è affidata ad Antonietta Pastore, scrittrice e traduttrice – tra gli altri autori – di Murakami Haruki, Natsume Sōseki, Inoue Yasushi, Kawakami Hiromi.

Autografo della traduttrice Antonietta Pastore all'interno del libro L'uomo-scatola di Kobo Abe, 1992.

Autografo della traduttrice Antonietta Pastore all’interno del libro L’uomo-scatola di Kobo Abe, 1992.

È questa traduzione, infatti, l’inizio di una lunga collaborazione di Pastore con l’Einaudi, in qualità sia di traduttrice che di scrittrice, pubblicando il saggio Nel Giappone delle donne (2004), la raccolta di racconti Leggero il passo sui tatami (2010) e il romanzo Mia amata Yuriko (2016), oltre alla cura del volume Racconti del Giappone.

La valutazione attuale del libro si aggira tra i 50 e i 100 euro.

 

 

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L’incipit:
«Con l’approssimarsi del freddo e del letargo invernale, la polizia di Ueno a Tokyo, il 23, prima del l’alba, ha effettuato l’arresto simultaneo dei barboni che stazionavano nei paraggi del parco Ueno nel quartiere Daito, vicino alla ferrovia statale, e nei sottopassaggi della stazione di Keisei-Ueno, come misura preventiva contro un susseguirsi di omicidi: il numero delle vittime, uccise a colpi di pistola, ammonta già a centonove. Quelli che sostavano dietro il Centro di Cultura del parco, nelle strade sotterra-nee, e nei dintorni, 180 persone in tutto, sono stati messi agli arresti per violazioni di lieve entità del Codice Penale (reato di vagabondaggio e infrazione del divieto d’ingresso) e del Codice Stradale (infrazione del divieto di transito). Trasferiti in massa allo stesso posto di polizia, si è proceduto a rilevare le impronte digitali e a scattare le fotografie di ciascuno; i quattro che avevano contratto malattie sono stati mandati all’ospedale tramite l’Ufficio di Assistenza Pubblica di Daito, e altri nove all’ospizio per i vecchi.»
(Kobo Abe)

Anno di pubblicazione: 1992
Casa editrice: Einaudi
Prezzo originale: Lire 22.000
Pagine: 212

massimo