L’uomo-scatola di Kobo Abe

L’uomo-scatola di Kobo Abe è un tipico esempio di libro considerato un classico in Oriente (soprattutto in Giappone) che in Italia invece viene stampato solo per un breve periodo e poi mai più.

Copertina della prima (e unica) edizione Einaudi de L'uomo-scatola di Kobo Abe, 1992.

Il capolavoro di Kobo Abe (安部 公房 Abe Kōbō), pseudonimo di Kimifusa Abe (安部 公房 Abe Kimifusa) dal titolo L’uomo-scatola (titolo originale giapponese Hako Otoko, 1973), è infatti uscito nel nostro Paese solo nel 1992 per la collana Nuovi Coralli di Einaudi.

L’autore, quasi sconosciuto in Italia ma molto famoso all’estero, nasce a Tokyo nel 1924, dove morirà nel 1993, dopo essere stato, oltre che scrittore, anche drammaturgo, regista poeta e fotografo.

Per scoprire di cosa parla il libro, leggiamo la quarta di copertina:

Un uomo si infila in una scatola di cartone, in cui ha praticato una fessura-spioncino, e se ne va in giro per la città, guardando inosservato… Che cosa vedrà mai da questo rifugio che diventa la sua casa, la sua conchiglia, la sua nuova dimensione? E qual è questa nuova dimensione: la libertà, la solitudine, la sicurezza? L’esistenza innocua dell’uomo-scatola è scombussolata dall’intervento di due personaggi, che ordiscono intorno a lui un intrigo pericoloso in cui la seduzione gioca, però, un ruolo importante. L’uomo-scatola dal suo finestrino osserva, smaschera finzioni e messe in scena, vede al di là delle apparenze la realtà e ne viene coinvolto a un punto tale da rischiare la perdita della propria identità. Ma quale identità? Esiste veramente un uomo-scatola? Ignorato da tutti, fa ancora parte degli esseri umani?
Un clima decisamente surreale domina tutto il romanzo e nel contempo, in modo paradossale, riesce a coniugarsi con un esasperato realismo: situazioni, persone e oggetti sono colti, a tratti, come attraverso una lente d’ingrandimento che dilata a dismisura le proporzioni delle cose, senza alcun ordine gerarchico. Con questo tipo di bizzarra scrittura (non lontana dalle lezioni di Kafka), Kobo Abe costruisce una storia insieme buffonesca e drammatica che va ben al di là della semplice satira di un’alienante società contemporanea per giungere a una profonda meditazione sulla natura dell’uomo.

Piano delle ristampe di Einaudi nelle ultime pagine del volume.

Piano delle ristampe di Einaudi nelle ultime pagine del volume.

Il tema centrale dell’opera di Abe è sostanzialmente l’incomunicabilità dell’essere umano, la claustrofobia dell’uomo moderno, la solitudine e l’alienazione.

Come dicevo, oggi il libro è fuori commercio, poche le copie in circolazione e piuttosto care. Le dimensioni sono quelle di un tascabile, le pagine 212 e in alcune di esse, oltre al testo, sono presenti anche fotografie in bianco e nero.

Pagine interne de L'uomo-scatola di Kobo Abe con testo e fotografie.

Pagine interne de L’uomo-scatola di Kobo Abe con testo e fotografie.

Pagine interne de L'uomo-scatola di Kobo Abe con testo e fotografie.

Pagine interne de L’uomo-scatola di Kobo Abe con testo e fotografie.

È importante sottolineare che la traduzione è affidata ad Antonietta Pastore, scrittrice e traduttrice – tra gli altri autori – di Murakami Haruki, Natsume Sōseki, Inoue Yasushi, Kawakami Hiromi.

Autografo della traduttrice Antonietta Pastore all'interno del libro L'uomo-scatola di Kobo Abe, 1992.

Autografo della traduttrice Antonietta Pastore all’interno del libro L’uomo-scatola di Kobo Abe, 1992.

È questa traduzione, infatti, l’inizio di una lunga collaborazione di Pastore con l’Einaudi, in qualità sia di traduttrice che di scrittrice, pubblicando il saggio Nel Giappone delle donne (2004), la raccolta di racconti Leggero il passo sui tatami (2010) e il romanzo Mia amata Yuriko (2016), oltre alla cura del volume Racconti del Giappone.

La valutazione attuale del libro si aggira tra i 50 e i 100 euro.

 

 

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L’incipit:
«Con l’approssimarsi del freddo e del letargo invernale, la polizia di Ueno a Tokyo, il 23, prima del l’alba, ha effettuato l’arresto simultaneo dei barboni che stazionavano nei paraggi del parco Ueno nel quartiere Daito, vicino alla ferrovia statale, e nei sottopassaggi della stazione di Keisei-Ueno, come misura preventiva contro un susseguirsi di omicidi: il numero delle vittime, uccise a colpi di pistola, ammonta già a centonove. Quelli che sostavano dietro il Centro di Cultura del parco, nelle strade sotterra-nee, e nei dintorni, 180 persone in tutto, sono stati messi agli arresti per violazioni di lieve entità del Codice Penale (reato di vagabondaggio e infrazione del divieto d’ingresso) e del Codice Stradale (infrazione del divieto di transito). Trasferiti in massa allo stesso posto di polizia, si è proceduto a rilevare le impronte digitali e a scattare le fotografie di ciascuno; i quattro che avevano contratto malattie sono stati mandati all’ospedale tramite l’Ufficio di Assistenza Pubblica di Daito, e altri nove all’ospizio per i vecchi.»
(Kobo Abe)

Anno di pubblicazione: 1992
Casa editrice: Einaudi
Prezzo originale: Lire 22.000
Pagine: 212

Un’edizione speciale di Klara e il sole di Kazuo Ishiguro con la copertina nera

Klara e il Sole (Klara and the Sun) è l’ottavo romanzo dello scrittore nippo-britannico Kazuo Ishiguro uscito nelle librerie italiane l’11 maggio scorso.

A sinistra l'edizione in commercio, a destra - una delle 1.000 copie di "Klara e il sole" di Ishiguro con la copertina nera fuori commercio.

A sinistra l’edizione in commercio, a destra una delle 1.000 copie di “Klara e il sole” di Ishiguro con la copertina nera fuori commercio.

Si tratta del primo romanzo dopo il conferimento del Premio Nobel per la Letteratura avvenuto nel 2017 e l’aspettativa era alta, sia presso i suoi lettori sia presso le case editrici di tutto il mondo che prima dell’uscita del libro hanno organizzato una vera e propria massiccia campagna pubblicitaria online e cartacea.

Klara il Sole è un romanzo delicato ma potente: narra la storia di Klara, un androide (o una androide), costruito – come i suoi simili – con uno solo scopo: rendere felice il bambino o la bambina che la sceglierà. E a sceglierla sarà la quattordicenne Josie, “una ragazzina vivace e sensibile, ma afflitta da un male oscuro che minaccia di compromettere le sue prospettive future“. Il compito che spetta a Klara non sarà facile ma la cosa più importante che dovrà imparare è come funziona il cuore umano, con tutte le sue sfumature. Riuscirà un robot a farlo?

L'edizione speciale, non in vendita, de "Klara e il sole" di Kazuo Ishiguro. È presente anche una sovraccoperta trasparente qui rimossa per una migliore resa fotografica del volume.

L’edizione speciale, non in vendita, de “Klara e il sole” di Kazuo Ishiguro. È presente anche una sovraccoperta trasparente qui rimossa per una migliore resa fotografica del volume.

In Italia il libro è stato pubblicato dalla casa editrice torinese Einaudi che per l’occasione ha messo in vendita la stessa copertina con tre tonalità di  colore differenti che ricordano le tonalità che assume il cielo nel corso delle diverse ore della giornata. Il richiamo è all’importanza che il sole e i suo i raggi ricoprono per Klara.

Tornando all’edizione speciale, anche in questo caso, come per il libro di Haruki Murakami Killing Commendatore, Einaudi ha distribuito ai suoi librai di fiducia una copia omaggio fuori commercio, stampata in soli 1000 esemplari.

L’edizione, a differenza di quella uscita nelle librerie, non ha la sovraccoperta bianca come nel classico stile Einaudi, ma ne ha una in acetato trasparente attraverso la quale si vede una copertina molto elegante di colore nero.

Le differenze continuano sul retro del volume, mentre il dorso è – escludendo il colore – sostanzialmente uguale.

Retro delle due edizioni di "Klara e il sole". A sinistra l'edizione in commercio, a destra -l'edizione distribuita solo ad alcuni librai.

Retro delle due edizioni di “Klara e il sole”. A sinistra l’edizione in commercio, a destra -l’edizione distribuita solo ad alcuni librai.

Dorsi delle copertine a confronto. L'edizione con la copertina nera e l'edizione con la sovraccoperta bianca.

Dorsi delle copertine a confronto. L’edizione con la copertina nera e l’edizione con la sovraccoperta bianca.

Un’ulteriore differenza tra i due volumi è presente nelle ultime pagine: nelle copie destinate alla vendita vengono elencate le future ristampe del volume, dato ovviamente mancante nel volume speciale che non verrà ristampato, trattandosi di un omaggio una tantum agli Amici del libro Einaudi.

Nell’ultima pagina del volume con la copertina nera, invece dell’elenco delle future ristampe, è presente la numerazione della propria copia.

Nel volume con la copertina nera, non è presente nessun dato di futura ristampa come invece è presente nelle copie in commercio.

Nel volume con la copertina nera, non è presente nessun dato di futura ristampa come invece è presente nelle copie in commercio.

Dettaglio con il numero della copie stampate di questa edizione fuori commercio de "Klara e il sole" di Kazuo Ishiguro.

Dettaglio con il numero della copie stampate di questa edizione fuori commercio de “Klara e il sole” di Kazuo Ishiguro.

Infine c’è da segnalare che, per un breve periodo, sono apparse online sul sito Feltrinelli alcune copie autografate del volume andate immediatamente esaurite.
Autografi di scrittori stranieri su libri tradotti in italiano sono sempre una rarità da considerare per un collezionista, particolare che ne aumenta di molto il valore.

Autografo di Kazuo Ishiguro sul libro "Klara e il sole" messe in vendita da Feltrinelli.

Autografo di Kazuo Ishiguro sul libro “Klara e il sole” messe in vendita da Feltrinelli.

 

 

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L’incipit:
«Quando eravamo nuove, Rosa e io stavamo a metà-negozio, sul lato del tavolo delle riviste, e vedevamo piú di mezza vetrina. Perciò potevamo guardare fuori: i lavoratori di ufficio che andavano di fretta, i taxi, i runner, i turisti, Mendicante e il suo cane, la parte bassa del Palazzo RPO. Dopo un periodo di assestamento, Direttrice ci permise di spostarci direttamente dietro la vetrina e a quel punto vedemmo quanto era alto il Palazzo RPO. E se ci trovavamo lí all’ora giusta, vedevamo il Sole in cammino attraversare le cime degli edifici, dal nostro lato a quello del Palazzo RPO.»
(Kazuo Ishiguro)

Anno di pubblicazione: 11 maggio 2021
Casa editrice: Einaudi Editore
Prezzo originale: omaggio
Pagine: 276

Un’edizione speciale di Norwegian Wood di Murakami per le Librerie Feltrinelli

Di edizioni speciali delle opere di Haruki Murakami se ne contano davvero poche in Italia.

Abbiamo avuto la fortuna di presentarne una, su questo blog, qualche tempo fa (vedi Un’edizione sconosciuta de “L’assassinio del Commendatore”) e poi più niente.

Recentemente però, grazie a un nostro lettore (grazie Davide!), abbiamo scoperto l’esistenza di un’edizione particolare, nello specifico una terza ristampa del 2014, differente dalla precedente e dalla successiva per il formato: non più una brossura, ma un cartonato con sovraccoperta e con la dicitura interna “Edizione speciale per Librerie Feltrinelli“.

Edizione speciale per Librerie Feltrinelli del libro "Norwegian Wood" di Haruki Murakami, Einaudi, 2014.

Edizione speciale per Librerie Feltrinelli del libro “Norwegian Wood” di Haruki Murakami, Einaudi, 2014.

Stessa immagine di copertina dell’edizione economica messa in commercio da Einaudi (del fotografo giapponese Masaaki Toyoura), ma questa volta nell’edizione “Supercoralli”: la classica collana della casa editrice torinese di alta qualità che già contiene al suo interno le altre opere di Murakami.

Indicazione dell'edizione speciale per Librerie Feltrinelli del libro "Norwegian Wood" di Haruki Murakami, Einaudi, 2014.

Indicazione dell’edizione speciale per Librerie Feltrinelli del libro “Norwegian Wood” di Haruki Murakami, Einaudi, 2014.

Norwegian Wood (ノルウェイの森 Noruwei no mori) è stato pubblicato per la prima volta in Italia nel 1993 dalla casa editrice Feltrinelli con il curioso titolo Tokyo Blues. Qualche anno dopo, nel 1997, è Einaudi a pubblicare le opere di Murakami e decide di ripubblicare Norwegian Wood in una nuova veste grafica con un’introduzione del suo traduttore Giorgio Amitrano, ripristinando il titolo originale e usando quello della Feltrinelli come sottotitolo.

Edizioni a confronto: a sinistra la prima edizione di "Norwegian Wood" uscita in Italia e a destra l'edizione speciale per Librerie Feltrinelli del 2014.

Edizioni a confronto: a sinistra la prima edizione di “Norwegian Wood” uscita in Italia e a destra l’edizione speciale per Librerie Feltrinelli del 2014.

Edizioni a confronto: a sinistra l'edizione economica del volume e a destra l'edizione speciale per Librerie Feltrinelli del 2014.

Edizioni a confronto: a sinistra l’edizione economica del volume e a destra l’edizione speciale per Librerie Feltrinelli del 2014.

Murakami iniziò a scrivere il romanzo nella sua forma compiuta nel lontano 21 dicembre 1986, basandosi su un suo racconto di qualche tempo prima dal titolo Hotaru (La lucciola). Lo iniziò non in Giappone, bensì in Grecia, per poi continuarlo in Sicilia e finirlo il 27 marzo 1987 “in un appartamento nella periferia di Roma”. Questo è quanto si apprende da una nota dell’autore alla fine del libro.

Quello che viene raccontato da Murakami è sostanzialmente un lungo flashback narrato dal protagonista Watanabe Tōru. Mentre sta atterrando all’aeroporto di Amburgo, gli altoparlanti nell’aereo suonano una musica di sottofondo (Norwegian Wood dei Beatles) facendo riaffiorare i ricordi della sua giovinezza, del suo amore per Naoko, degli anni degli studi, le amicizie con persone che ormai non ci sono più.

Dati di stampa del volume: 3a ristampa del 2014.

Dati di stampa del volume: 3a ristampa del 2014.

Norwegian Wood è, senza dubbio, ancora uno dei più clamorosi successi letterari giapponesi di tutti i tempi. Rappresenta forse anche il libro più intimo e introspettivo di Murakami, molto lontano dalle atmosfere surreali che lo hanno reso famoso. Ed è forse per questo che spesso viene consigliato a chi vuole avvicinarsi per la prima volta ai suoi lavori. Niente gatti che parlano con gli esseri umani o uomini chiusi in fondo a un pozzo, ma solo la storia di un ragazzo e dei suoi sentimenti.

Per i collezionisti di Murakami è un’edizione assolutamente da recuperare, seppure con difficoltà vista la poca offerta sui siti internet che vendono libri usati.

 





L’incipit:

«Avevo trentasette anni, ed ero seduto a bordo di un Boeing 747. Il gigantesco velivolo aveva cominciato la discesa attraverso densi strati di nubi piovose, e dopo poco sarebbe atterrato all’aeroporto di Amburgo. La fredda pioggia di novembre tingeva di scuro la terra trasformando tutta la scena, con i meccanici negli impermeabili, le bandiere issate sugli anonimi edifici dell’aeroporto e l’insegna pubblicitaria della Bmw, in un tetro paesaggio di scuola fiamminga. È proprio vero: sono di nuovo in Germania, pensai.»
(Haruki Murakami)

Anno di pubblicazione: 2014
Casa editrice: Einaudi Editore
Prezzo originale:  Euro 15,00
Pagine: 379

Chiedi alla polvere. Il prologo scritto da John Fante.

Fante era il mio dio” disse in più occasioni Charles Bukowski.
La prima volta che lo disse, molte persone si chiesero chi fosse questo Fante.

"Prologo a Chiedi alla polvere" di John Fante, marcos y marcos, novembre 2001. Sullo sfondo altri volumi di Fante usciti in Italia per Einaudi e Fazi.

“Prologo a Chiedi alla polvere” di John Fante, marcos y marcos, novembre 2001. Sullo sfondo altri volumi di Fante usciti in Italia per Einaudi e Fazi.

Correva l’anno 1978 e a Los Angeles, Bukowski trascorreva le sue giornate tra un bicchiere e l’altro alla biblioteca pubblica di Los Angeles alla disperata ricerca di un libro che “gli parlasse, che gli dicesse qualcosa, che avesse un minimo rapporto con lui e la sua vita”. Tirò giù dagli scaffali un sacco di libri, di tutti i generi, perfino libri religiosi e di medicina.

“Poi, un giorno, ne presi uno e capii subito di essere arrivato in porto.
Rimasi fermo per un attimo a leggere, poi mi portai il libro al tavolo con l’aria di uno che ha trovato l’oro nell’immondezzaio cittadino. Le parole scorrevano con facilità, in un flusso ininterrotto. Ognuna aveva la sua energia ed era seguita da un’altra simile. La sostanza di ogni frase dava forma alla pagina e l’insieme risultava come scavato dentro di essa. Ecco, finalmente, uno scrittore che non aveva paura delle emozioni. Ironia e dolore erano intrecciati tra loro con straordinaria semplicità. Quando cominciai a leggere quel libro mi parve che mi fosse capitato un miracolo, grande e inatteso. Il libro era “Ask the Dust” e l’autore John Fante.”

La folgorazione diventò amore puro e devozione per tutte le opere dello scrittore di origini abruzzesi. Pur di vedere tornare nelle librerie le opere di Fante, Bukowski giunse a minacciare la sua casa editrice, la Black Sparrow, di non consegnare loro il manoscritto del suo nuovo romanzo se non avessero pubblicato anche i libri di Fante.

Il ritorno dei libri scritti da Fante nelle librerie questa volta segna una lenta ma inesauribile scalata verso l’olimpo dei grandi scrittori americani.

Edizione italiana del "Prologo a Chiedi alla polvere" di John Fante, marcos y marcos, novembre 2001.

Edizione italiana del “Prologo a Chiedi alla polvere” di John Fante, marcos y marcos, novembre 2001.

Se in Italia i libri di Fante sono iniziati a circolare, facendolo riscoprire anche nel nostro Paese, il merito lo si deve  soprattutto all’eccellente lavoro della casa editrice milanese marcos y marcos che nei primi anni duemila ne ha curato la pubblicazione e la distribuzione con grande cura e passione.

Sono queste, infatti, le edizioni più ricercate tra gli i lettori di Fante: in sostanza, le edizioni pubblicate prima che i diritti per la pubblicazione passassero a Einaudi che sta attualmente ripubblicando in economica l’intero catalogo.

Una di queste edizioni ricercate è un libretto minore, non si tratta nemmeno di un romanzo vero e proprio ma di uno scritto, una sorta di mémoire: il prologo al suo romanzo più famoso, il già citato Chiedi alla polvere.

Retro del libro "Prologo a Chiedi alla polvere" di John Fante, marcos y marcos, novembre 2001.

Retro del libro “Prologo a Chiedi alla polvere” di John Fante, marcos y marcos, novembre 2001.

In questo volumetto di circa 150 pagine, Fante ripercorre la genesi del suo romanzo, non in prima persona, ma affidando la voce narrante al suo protagonista: il vulcanico Arturo Bandini, che nei romanzi rappresenta anche l’alter ego dello scrittore stesso.

Bandini è, infatti, un giovane aspirante scrittore statunitense, figlio di immigrati italiani, che sogna di diventare uno scrittore di successo. La pubblicazione di un suo racconto lo convince a lasciare il Colorando per trasferirsi a Los Angeles in cerca di fortuna. È qui che conoscerà una cameriera messicana, Camilla Lopez, con la quale inizierà una complicata relazione, passionale quanto burrascosa, sullo sfondo di una sconfinata voglia di riscatto sociale.

«Così l’ho intitolato Chiedi alla polvere, perché in quelle strade c’è la polvere dell’Est e del Middle West, ed è una polvere da cui non cresce nulla, una cultura senza radici, una frenetica ricerca di un riparo, la furia cieca di un popolo perso e senza speranza alle prese con la ricerca affannosa di una pace che non potrà mai raggiungere.»

A completare il volume, la prima parte della sceneggiatura del film Chiedi alla polvere curata da Robert Towne (con il testo americano a fronte) e una nota del biografo di Fante, Stephen Cooper.

Dati di stampa del volume. La prima (e unica) edizione italiana è di novembre 2001.

Dati di stampa del volume. La prima (e unica) edizione italiana del “Prologo di Chiedi alla polvere” è di novembre 2001.

Nel 2016, quando Einaudi ripubblicherà Chiedi alla polvere, inserirà questo prologo in appendice. La ragione è che Fante, nel narrare la nascita del romanzo, si lascia prendere così tanto la mano che ne svela il finale. Ecco il motivo per il quale l’editore si è convinto che fosse meglio metterlo a conclusione del volume.

(A proposito delle ristampe proposte da Einaudi, qui trovate l’articolo sulla vistosa svista per colpa della quale il libro “Lettere 1932 – 1981” venne ritirato e ristampato subito dopo, facendo la gioia di molti collezionisti di libri.)

Ulteriori dettagli presenti nell'ultima pagina del volume: data e luogo di stampa.

Ulteriori dettagli presenti nell’ultima pagina del volume: data e luogo di stampa.

Concludendo, Prologo a Chiedi alla polvere, nell’edizione marcos y marcos – stampato il nove novembre 2001 –  inizia a essere un libro ricercato, tanto che il prezzo medio oscilla già tra i 70 e i 100 euro.

Ma, indipendentemente dal valore economico del volume, il consiglio è quello di leggere, leggere e rileggere John Fante perché sono sicuro che anche voi vi innamorerete perdutamente di Arturo Bandini, che ama uomini e animali dello stesso amore.

 

 



L’incipit:
«CHIEDETE ALLA POLVERE della strada! Chiedete alle iucche che sia ergono solitarie immagine del Mojave. Chiedete loro di Camilla Lopez, e sentirete sussurrarne il nome. Sì, perché l’ultimo che ha venduto la mia ragazza Camilla Lopez è stato un tubercoloso che viveva laggiù, all’inizio del Mojave, e lei se ne stava andando est col cane che ti avevo regalato, Pancho, e neanche lui l’ha più veduto nessuno»
(John Fante)
Anno di pubblicazione: novembre 2001
Casa editrice: marcos y marcos
Prezzo originale:  Lire 14.000 / € 7,23
Pagine: 159

Un’edizione sconosciuta de “L’assassinio del Commendatore” di Haruki Murakami

All’inizio, il titolo questo post avrebbe dovuto essere “piccole variazioni (o piccole sfumature) di Haruki Murakami”, dove, per “variazioni” o “sfumature” il riferimento è ai colori della copertina di uno degli ultimi libri dello scrittore giapponese da sempre in odore di Nobel.

Il 12 novembre 2019, la casa editrice Einaudi ha annunciato un’uscita editoriale dal sapore più di omaggio ai fan di Murakami che di operazione commerciale. Si tratta, infatti, di una nuova edizione del romanzo L’assassinio del Commendatore, caratterizzato da una vistosa copertina rossa, uscito pochi mesi prima in due volumi separati (come era successo in Giappone) e qui pubblicati, per la prima volta, in uno unico, per di più arricchito dalle meravigliose illustrazioni di Noma Bar, che da qualche anno è l’autore ufficiale delle nuove copertine dei romanzi di Murakami in Italia e nel mondo.

"L'assassinio del Commendatore" in edizione speciale, caratterizzato da una vistosa copertina rossa e una versione mai uscita in commercio con la copertina bianca.

“L’assassinio del Commendatore” in edizione speciale, caratterizzato da una vistosa copertina rossa e una versione mai uscita in commercio con la copertina bianca.

All’uscita di questo volume, Einaudi si è espressa chiaramente: si tratta di una edizione speciale che, probabilmente, non verrà ristampata “se non in caso di sollevazione popolare” (cit.). Detto questo, il libro è stato stampato in svariate decine di migliaia di copie, distribuito in tutte le librerie italiane e venduto a 30 euro, quindi, per il momento, non è ancora un pezzo che si può definire raro.

L'edizione speciale de "L'assassino del Commendatore" di Haruki Murakami, copertina rossa. Einaudi 2019.

L’edizione speciale de “L’assassino del Commendatore” di Haruki Murakami, copertina rossa. Einaudi 2019.

Pagine interne dell'edizione speciale de "L'assassino del Commendatore" di Haruki Murakami, copertina rossa. Einaudi 2019.

Pagine interne dell’edizione speciale de “L’assassino del Commendatore” di Haruki Murakami, copertina rossa. Einaudi 2019.

Recentemente però ho scoperto una edizione particolare, sconosciuta al pubblico, a tiratura – questa volta sì – davvero limitata e data in omaggio dalla casa editrice torinese solo ad amici e librai di fiducia.

L’edizione si differenza da quella in commercio sostanzialmente per il colore della copertina, che non è più rossa ma bianca e ha una grafica diversa: cambia il carattere di stampa, il logo della casa editrice Einaudi, non riporta il prezzo (trattandosi appunto di un omaggio) e, nell’aletta anteriore, è presenta la scritta “Copia fuori commercio per gli amici del libro Einaudi”.

Eccola, nelle immagini qui sotto.

A fianco dell'edizione destinata al pubblico (copertina rossa) ecco l'edizione con la copertina bianca distribuita da Einaudi come omaggio a un pubblico selezionato.

A fianco dell’edizione destinata al pubblico (copertina rossa) ecco l’edizione con la copertina bianca distribuita da Einaudi come omaggio a un pubblico selezionato.

L'edizione de "L'assassino del Commendatore" di Haruki Murakami distribuita da Einaudi a collaboratori e amici.

L’edizione de “L’assassino del Commendatore” di Haruki Murakami distribuita da Einaudi a collaboratori e amici.

Il retro delle edizioni 2019 de "L'assassino del Commendatore" di Haruki Murakami.

Il retro delle edizioni 2019 de “L’assassino del Commendatore” di Haruki Murakami.

L'unica indicazione dell'edizione è presente nell'aletta anteriore della sovraccoperta e recita "Copia fuori commercio per gli amici del libro Einaudi".

L’unica indicazione dell’edizione è presente nell’aletta anteriore della sovraccoperta e recita “Copia fuori commercio per gli amici del libro Einaudi”.

Al momento non è dato di sapere quale sia stata la tiratura di questa edizione. Presumibilmente non dovrebbe essere superiore alle mille copie, più probabile intorno alle cinquecento, ma sono solo supposizioni.
Possiamo però dire che chi (come il sottoscritto) colleziona le opere di Murakami in italiano, da Natale scorso ha un nuovo oggetto del desiderio da recuperare e inserire nella propria personale biblioteca.

Ecco tutte le edizioni fino a oggi pubblicate de "L'assassinio del Commendatore" di Haruki Murakami.

Ecco tutte le edizioni fino a oggi pubblicate de “L’assassinio del Commendatore” di Haruki Murakami.

I dorsi di tutte le edizioni fino a oggi pubblicate de "L'assassinio del Commendatore" di Haruki Murakami.

I dorsi di tutte le edizioni fino a oggi pubblicate de “L’assassinio del Commendatore” di Haruki Murakami.

 

 



L’incipit:

«Dal maggio di quell’anno fino all’inizio dell’anno seguente vissi in montagna, all’imbocco di una stretta valle. L’estate a fondo valle pioveva senza sosta, ma sulle alture di solito faceva bel tempo. Questo grazie al vento che soffiava da sud, dal mare. Il vento portava nuvole gonfie d’acqua che si abbattevano sulla valle e ne risalivano i versanti scaricando la pioggia di cui erano gonfie. Dato che la casa in cui vivevo si trovava proprio su un crinale, succedeva spesso che nel giardino davanti splendesse il sole, mentre sul retro pioveva a dirotto. All’inizio mi pareva molto strano, ma col tempo mi ci ero abituato, anzi, finii per trovarlo normale.»
(Haruki Murakami)

Anno di pubblicazione: novembre/dicembre 2019
Casa editrice: Einaudi
Prezzo originale: omaggio
Pagine: 844


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    Nel segno della pecora, il primo libro di Murakami in italiano

    Haruki Murakami (Kyoto, 1949) è senza ombra di dubbio lo scrittore contemporaneo giapponese più famoso del mondo.

    Il suo stile è decisamente unico, non classificabile, in bilico tra la letteratura giapponese e quella mondiale, con elementi di realismo magico che ha fatto di lui uno scrittore acclamato da pubblico e critica, tradotto in più di cinquanta Paesi.

    Si avvicina alla scrittura relativamente tardi: prima, infatti, gestiva assieme alla moglie (sua prima lettrice) un piccolo locale dove si ascoltava musica jazz tutto il giorno (sua grande passione assieme alla corsa, tanto che scriverà due libri su questi temi).

    羊をめぐる冒険 Hitsuji o meguru bōken (1982), è il terzo romanzo di Murakami, ma è il primo tradotto in italiano. I primi due, “Ascolta la canzone del vento” e “Il flipper del ’73” verranno pubblicati solo nel 2016 da Einaudi.

    Esce nel 1992 per la Longanesi & C. di Milano con il titolo Sotto il segno della pecora, con la traduzione da un’edizione inglese del 1989 a cura di Anna Rusconi.

    Sotto il segno della pecora, il primo libro di Haruki Murakami in italiano. Longanesi, 1992.

    Sotto il segno della pecora, il primo libro di Haruki Murakami in italiano. Longanesi, 1992.

    La trama vede un trentenne che lavora come pubblicitario, appena lasciato dalla moglie perché lo trova “noioso”, trascinato via dalla sua tranquilla e monotona esistenza e gettato in una serie di eventi e compiti affidati da un potente uomo politico chiamato “Il Boss” (nelle edizioni Einaudi verrà chiamato “Il Maestro”) con lo scopo di trovare una pecora che lo ossessiona.
    Il compito viene affidato a lui perché è stato lui a postare su una newsletter un’insignificante foto di un gregge di pecore tra le quali anche quella che interessa al Boss: una pecora bianca con una macchia a forma di stella sulla groppa
    La foto gli era stata precedentemente spedita da un amico, “Il Ratto” (nelle edizioni Einaudi: “Il Sorcio”) e l’unico elemento per completare la ricerca sembra essere il panorama alle spalle del gregge che si rivelerà essere una località sull’isola di Hokkaidō.

    Pagina interna con indicato il mese e l'anno di stampa. Sotto il segno della pecora, Longanesi, 1992.

    Pagina interna con indicato il mese e l’anno di stampa. Sotto il segno della pecora, Longanesi, 1992.

    Non sappiamo quanto abbia venduto il libro in Italia. Di certo è che dovremmo aspettare ancora diversi anni prima di apprezzare altre opere di Murakami nel nostro Paese e prima che venga riconosciuto come autore di culto.

    È Feltrinelli, nel 1993, a pubblicare il suo romanzo più famoso, ノルウェイの森 Noruwei no mori (Norwegian Wood), con la misteriosa traduzione del titolo in Tokyo Blues.
    Nel 2002 sarà la Baldini e Castoldi a fare uscire una sua raccolta di racconti La fine del mondo e il paese delle meraviglie,
    È però negli anni successivi che i libri di Murakami approdano definitivamente nel catalogo Einaudi e gli italiani conosceranno le sue opere più iconiche come After Dark, 1Q84 e gli ultimissimi due volumi di L’assassino del commendatore più le ristampe dei lavori precedenti.

    Per concludere, a proposito del primo libro italiano di Murakami, nel 2010, la Giulio Einaudi Editore, affiderà una nuova traduzione del testo (questa volta dal giapponese!) alla traduttrice storica di Murakami in Italia Antonietta Pastore e cambierà il titolo da Sotto il segno della pecoraNel segno della pecora.

    A confronto la prima edizione Longanesi e l'edizione Einaudi del 2010. Da notare anche il cambio del titolo.

    A confronto la prima edizione Longanesi e l’edizione Einaudi del 2010. Da notare anche il cambio del titolo.

    L’edizione Longanesi sta iniziando a essere piuttosto ricercata e il prezzo sta pian piano salendo a sfiorare gli 80-100 euro, se in buone condizioni.

     



    L’incipit:

    «Era un breve annuncio sul giornale del mattino, un paragrafo soltanto. Un amico nel telefono e me lo lesse. Niente di speciale. Una cosa così avrebbe potuto scriverla un giornalista alle prime armi, appena uscito dall’università, giusto per esercitarsi un po’.»
    (Haruki Murakami)

    Anno di pubblicazione: settembre 1992
    Titolo originale: Hitsuji o meguru bōken
    Casa editrice: Longanesi & C.
    Prezzo originale: 29.500 Lire
    Pagine: 80


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      La “Vita da uomo” del giovane Holden di J.D. Salinger

      The Catcher in the Rye” di J.D. Salinger è il titolo originale del libro che in Italia verrà tradotto come “Il giovane Holden” pubblicato per la prima volta a Boston nel 1951 dalla casa editrice Little Brown.

      Sulla prima edizione americana del libro si potrebbe davvero parlare a lungo (e lo faremo in un post dedicato in futuro!).

      Ma oggi ci dedichiamo alla sua prima edizione italiana, datata 1952, con un titolo diverso e non edita, come vi aspettereste, da Einaudi (storico detentore del titolo), ma da una quasi sconosciuta casa editrice romana con il nome di Gherardo Casini che cessò l’attività nel 1994.

      Questa edizione è piuttosto rara. E quindi molto ambita tra i collezionisti.

      Il libro si presenta con una sovraccoperta con un ritratto di Vincent Van Gogh, il nome completo dell’autore “Jerome David Salinger” in cima, il titolo “Vita da uomo” nel mezzo e in basso, allineato a destra, il nome della casa editrice “Gherardo Casini Editore”.
      Il volume uscì con una fascetta rossa sul quale veniva riportato l’interrogativo: “Un libro scandaloso o profondamente morale?

      Copertina della prima edizione italiana de "Il giovane Holden" di J.D. Salinger intitolata "Vita da uomo".

      Copertina della prima edizione italiana de “Il giovane Holden” di J.D. Salinger intitolata “Vita da uomo”.

      Il testo è stato tradotto da Jacopo Darca (pseudonimo di Corrado Pavolini) e stampato in meno di 1000 copie.

      Quando uscì, il romanzo non ebbe il successo sperato. Diverse le cause: probabilmente la scarsa distribuzione, la scarsa pubblicità o forse la copertina poco accattivante: un uomo di mezza età con vestiti di inizi secolo per descrivere un teenager americano non era stata forse la scelta più azzeccata.

      Solo nel 1961 la casa editrice torinese Einaudi acquistò i diritti su tutte le opere di Salinger e fece tradurre il testo questa volta ad Adriana Motti scegliendo il titolo “Il giovane Holden” (anche se lei propose ““Il pescatore nella segale”). Fu un successo editoriale senza precedenti.

      Sovraccoperta aperta della prima edizione italiana de "Il giovane Holden" di J.D. Salinger intitolata "Vita da uomo".

      Sovraccoperta aperta della prima edizione italiana de “Il giovane Holden” di J.D. Salinger intitolata “Vita da uomo”.

      Edizione italiana de "Il giovane Holden" di J.D. Salinger intitolata "Vita da uomo" senza sovraccoperta.

      Edizione italiana de “Il giovane Holden” di J.D. Salinger intitolata “Vita da uomo” senza sovraccoperta.

      Einaudi oggi pubblica il libro con la copertina voluta fortemente da Salinger: niente oltre al titolo e il suo nome, nemmeno la trama o la biografia dell’autore. Questo affinché un lettore scelga il libro per il contenuto, e non per la copertina.

      Su eBay.it questo volume appare di rado e, quando succede, viene venduto a cifre variabili tra i 200 e i 400 euro. E, credetemi, viene sempre venduto in poco tempo.

      Quindi, se lo avvistate in qualche mercatino dell’usato, non fatevelo scappare!

      Pagina dei crediti con anno di pubblicazione e titolo originale "The Catcher in the Rye".

      Pagina dei crediti con anno di pubblicazione e titolo originale “The Catcher in the Rye”.

      Incipit del libro. La traduzione di Jacopo Darca è ovviamente diversa da quella che farà Adriana Motti per Einaudi.

      Incipit del libro. La traduzione di Jacopo Darca è ovviamente diversa da quella che farà Adriana Motti per Einaudi.

      Foto di J.D. Salinger utilizzata anche per la versione americana del romanzo. La fotografia dell'autore, la sua biografia e il riassunto del libro spariranno per volontà dello scrittore nelle edizioni seguenti.

      Foto di J.D. Salinger utilizzata anche per la versione americana del romanzo. La fotografia dell’autore, la sua biografia e il riassunto del libro spariranno per volontà dello scrittore nelle edizioni seguenti.

       


      L’incipit:

      «Se avete voglia davvero di sapere com’è andata, la prima cosa che vorrete sentire, probabilmente, sarà il posto dove sono nato e com’è stata la mia lurida infanzia e che facevano i miei genitori eccetera prima di aver me, e tutte quelle fesserie alla David Copperfield, ma non mi va di mettermici, a dirvi la verità.»

      (J.D. Salinger)

      Anno di pubblicazione: luglio, 1952
      Casa editrice: Gherardo Casini
      Prezzo originale: 750 Lire
      Pagine:205


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        Le lettere “sbagliate” di John Fante

        Mentre stavo pensando a quale post pubblicare oggi, girando per casa, mi è venuto sotto gli occhi un libro pubblicato da Einaudi qualche anno fa. Si tratta di una raccolta di lettere dello scrittore italo-americano John Fante, che risalgono al periodo tra il 1932 e il 1981 e intitolata semplicemente: “Lettere”.

        John Fante (1909-1983), figlio di immigrati abruzzesi, è stato uno degli scrittori e sceneggiatori americani con più talento nel Novecento, molto amato da Bukowski, che nel suo romanzo “Donne” lo definisce come “il migliore scrittore che abbia mai letto”.

        Il libro, che non contiene inediti (il contenuto era già stato pubblicato anni prima dalla Fazi Editore), è balzato agli onori della cronaca per un simpatico e neppure piccolo errore fatto dalla casa editrice di Torino.

        È l’11 novembre 2014, quando Einaudi twitta:

        Tweet di Einaudi sull'errore nella copertina del libro di John Fante "Lettere".

        Einaudi ammette l’errore.

        Al posto del volto dell’autore americano, Einaudi ha stampato quello del poeta e saggista inglese Stephen Spender.

        Copertina sbagliata "Lettere" di John Fante, casa editrice Einaudi, 2014.

        Copertina sbagliata “Lettere” di John Fante, casa editrice Einaudi, 2014.

        Alla notizia, gli utenti rispondono in maniera ironica, qualcuno è sconcertato, ma tutto sommato apprezzano la candida ammissione della casa editrice. Quello che si scatena subito dopo però è una caccia al libro. La notizia esce sulle maggiori testate nazionali e, in pochi giorni, un titolo comunque di nicchia, diventa un best-seller. Su IBS, distributore online, il titolo arriva al 28° posto che è oltre l’aspettativa di vendita prevista.

        Infatti, Einaudi, nuovamente su Twitter ironizza:

        Tweet ironico di Einaudi sull'errore nella copertina del libro di John Fante "Lettere".

        Einaudi ironizza sul proprio errore.

        Ma come è potuta accadere questa svista?
        La risposta più ovvia è che qualcuno, responsabile del progetto, abbia semplicemente digitato “John Fante” dentro il motore di ricerca immagini di Google.
        E in effetti, non sappiamo il perché, uno dei primi risultati della ricerca non è John Fante ma Stephen Spender!

        Se si cerca John Fante su Google, nelle immagini appare un'altra persona.

        Se si cerca John Fante su Google, nelle immagini appare un’altra persona.

         

        Oggi, il libro con la copertina sbagliata è in vendita su eBay.it ancora al prezzo di copertina, indice che comunque il libro è stato stampato in un numero generoso di copie (a differenza di quanto affermato dalla casa editrice).

        Noi restiamo in attesa di vedere se con il tempo questo volume accrescerà il suo valore tra i collezionisti.

        Aletta della copertina sbagliata "Lettere" di John Fante.

        Aletta della copertina sbagliata “Lettere” di John Fante.

         

         


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