Sua Altezza Reale il Principe Codarello, la prima apparizione di Topolino

Dei primi avvistamenti di Topolino in Italia abbiamo parlato in due occasioni: la prima, a febbraio 2020, con i due volumi tradotti da Cesare Pavese, Le avventure di Topolino, la seconda, ad aprile 2021, presentandovi il volume L’amico di Topolino di Consuelo.

Oggi finalmente possiamo chiudere il cerchio con quello che è forse il volume più ricercato, ovvero Sua Altezza Reale il Principe Codarello di un’autrice dimenticata: Annemar Togett.

La copertina, in brossura rigida, del raro volume SUA ALTEZZA REALE IL PRINCIPE CODARELLO del 1932. È la prima apparizione di Topolino in un libro italiano.

La copertina, in brossura rigida, del raro volume SUA ALTEZZA REALE IL PRINCIPE CODARELLO del 1932. È la prima apparizione di Topolino in un libro italiano.

Anno 1932, in brossura, esce per l’editore Cappelli un libro, non propriamente un volume disneyano, dal titolo appunto Sua Altezza Reale il Principe Codarello, il quale – alla fine di alcuni capitoli – riporta delle piccole immagini, puramente decorative, di quello che conosciamo oggi come Mickey Mouse. Questi disegni sono gli stessi che un anno prima erano usciti in America nella rivista The American Magazine, a loro volta copiati dai modelli di Les Clark per i disegni e Win Smith per quanto riguarda gli inchiostri. Questi, almeno, i crediti riconosciuti come credibili e quindi ufficiali.

Il dorso, ben conservato, di SUA ALTEZZA REALE IL PRINCIPE CODARELLO. L. Cappelli Editore, 1932.

Il dorso, ben conservato, di SUA ALTEZZA REALE IL PRINCIPE CODARELLO. L. Cappelli Editore, 1932.

Retro del volume SUA ALTEZZA REALE IL PRINCIPE CODARELLO del 1932. L. Cappelli Editore.

Retro del volume SUA ALTEZZA REALE IL PRINCIPE CODARELLO del 1932. L. Cappelli Editore.

Topolino appare in Italia per la prima volta in assoluto il 30 marzo 1930 (due anni prima di questa pubblicazione) sulla rivista L’ILLUSTRAZIONE DEL POPOLO che ospita per la prima volta in Italia le strisce di un nuovo fumetto americano firmato da un giovane Walter Elias Disney, detto Walt  (Chicago, 5 dicembre 1901 – Burbank, 15 dicembre 1966). La prima striscia pubblicata fu disegnata da Ub Iwerks e intitolata Le avventure di Topolino nella giungla. La caratteristica però che rende prezioso e molto ricercato invece Sua Altezza Reale il Principe Codarello è che, seppur come decorazione, si tratta della prima apparizione di Topolino in un formato libro e non come striscia su rivista/quotidiano.

Frontespizio del volume SUA ALTEZZA REALE IL PRINCIPE CODARELLO. L. Cappelli Editore, 1932.

Frontespizio del volume SUA ALTEZZA REALE IL PRINCIPE CODARELLO. L. Cappelli Editore, 1932.

I pochi e unici dati di stampa del volume SUA ALTEZZA REALE IL PRINCIPE CODARELLO. L. Cappelli Editore, 1932.

I pochi e unici dati di stampa del volume SUA ALTEZZA REALE IL PRINCIPE CODARELLO. L. Cappelli Editore, 1932.

Oltre a Mickey Mouse, presente come pura decorazione, il volume presente diverse illustrazioni che fanno riferimento alla storia raccontata di SUA ALTEZZA REALE IL PRINCIPE CODARELLO.

Oltre a Mickey Mouse, presente come pura decorazione, il volume presente diverse illustrazioni che fanno riferimento alla storia raccontata di SUA ALTEZZA REALE IL PRINCIPE CODARELLO.

Questa un po’ la storia del volume, informazioni scarse lo ammetto, ma al momento le uniche che si possono trovare per ora su questa rarità.

Dell’autrice Annemar Togett non si sa praticamente niente. Potrebbe anche essere uno pseudonimo, tanto in voga all’epoca per autori che cercavano incassi facili ma non volevano apparire in testi destinati a ragazzi.
Oltre a questo libro, ne esistono altri due della stessa autrice, scritti precedentemente:
I misteri del mondo fatato: novelle, con dieci tavoli a colori di Roberto Sgrilli (1926, Firenze, R. Bemporad) e Le perle meravigliose con illustrazioni di D. Betti. Nulla di più.

Però, avendo una copia cartacea sotto mano, posso fornirvi qualche dettaglio aggiuntivo:
– le dimensioni del volume sono 16,5 x 23 cm
– le pagine sono 226
– il prezzo di copertina, stampato sul retro, è di 12 Lire (che a oggi corrisponderebbero a circa 12,50 euro)
– il volume è diviso in due parti: la prima dal titolo Alla corte di Topimpopoli, la seconda Le avventure di S. A. R. Il Principe Codarello in Italia. Entrambe le parti  sono composte da 7 capitoli ciascuna
Topolino appare dieci volte, più precisamene a pagina: 19, 59, 77, 93, 110, 143, 172, 187, 203 e 218

E ora ecco qualche foto:

La prima apparizione di Mickey Mouse (Topolino) su un libro in Italia! Presente a pagina 19 del volume SUA ALTEZZA REALE IL PRINCIPE CODARELLO. L. Cappelli Editore, 1932.

La prima apparizione di Mickey Mouse (Topolino) su un libro in Italia! Presente a pagina 19 del volume SUA ALTEZZA REALE IL PRINCIPE CODARELLO. L. Cappelli Editore, 1932.

Ancora un'illustrazione di Topolino disegnato e inchiostrato da Les Clark e Win Smith.

Ancora un’illustrazione di Topolino disegnato e inchiostrato da Les Clark e Win Smith.

Ancora un'illustrazione di Topolino disegnato e inchiostrato da Les Clark e Win Smith.

Ancora un’illustrazione di Topolino disegnato e inchiostrato da Les Clark e Win Smith.

Ancora un'illustrazione di Topolino disegnato e inchiostrato da Les Clark e Win Smith.

Ancora un’illustrazione di Topolino disegnato e inchiostrato da Les Clark e Win Smith.

 

 

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L’incipit:
«CAPITOLO I
Il Regno dei Topi e la sua origine.
I topi sono ritenuti dal genere umano bestie prive d’intelligenza e di riflessione e l’uomo non li tiene in nessun conto, appunto per questo pregiudizio tramandato
di generazione in generazione fino ai giorni nostri. Tutti i pregiudizi sono generalmente degli sbagli madornali e questo di cui io sto parlando è uno dei più gravi : voi ve ne accorgerete, miei piccoli amici, man mano che leggerete questa storia, la quale, credetelo, è vera dalla prima all’altima parola.»
(Annemar Togett)

Anno di pubblicazione: 1932
Casa editrice: L. Cappelli Editore
Prezzo originale: 12 Lire
Pagine: 226

L’amico di Topolino, quello apocrifo, di Consuelo

Partiamo dall’inizio con una breve cronistoria della prima comparsa di Topolino in Italia.

1930: l’Italia incontra per la prima volta la creatura di Walt Disney grazie alla sua apparizione sul settimanale Torinese L’illustrazione del PopoloLe sue avventure iniziano con il numero 13 del settimanale e si concludono sul numero 51. Inutile dire che questi numeri sono molto ricercati e rappresentano vere rarità per i collezionisti.

1932: l’editore Cappelli pubblica il libro di Annemar Togett “Sua altezza reale il principe Codarello“ che non racconta le avventure di Topolino, ma nel quale – alla conclusione di ogni capitolo – appare una sua immagine. Il volume, oggi, è praticamente introvabile e il suo valore viaggia intorno ai 900-1000 euro, a detta degli esperti.

1933: è la volta della Frassinelli che pubblica due volumi intitolati “Le avventure di Topolino (vol.1)” e “Le avventure di Topolino (vol.2)” con le ormai celebri traduzioni di Cesare Pavese.
Maggiori informazioni su questi due rari volumi, le potete leggere in un nostro post di qualche tempo fa dal titolo: Le avventure di Topolino firmate da Cesare Pavese.

Ma veniamo al libro di cui voglio parlarvi oggi:

1934: esce, nuovamente per l’editore Cappelli, L’amico di Topolino di Consuelo. Consuelo potrebbe essere il vero nome dell’autrice, ma non è dato di saperlo.
Anche in questo caso si ripete lo schema – tanto caro all’editore Cappelli –  del volume precedente Sua altezza reale il principe Codarello, dove illustrazioni di Topolino si trovano alla fine di ogni capitolo di un storia, decisamente non disneyana. Le avventure qui raccontate, infatti, non sono quelle del famoso topo americano, ma di un Topolino apocrifo, tutto italiano, e di un suo amico moscone.

L'amico di Topolino di Consuelo, 1934, Cappelli.

L’amico di Topolino di Consuelo, 1934, Cappelli.

Il volume, molto ricercato, con le sue 70 pagine con 9 illustrazioni fuori testo a due colori, rappresenta assieme ai precedenti tentativi lo sbarco di Mickey Mouse in Italia.

In un’epoca in cui il nazionalismo iniziava a far sentire la sua voce, portare al pubblico italiano un personaggio con il nome anglosassone era un problema. E allora tanto valeva inventarsene uno, con più o meno le stesse fattezze seppur con qualche dettaglio differente, come le mani inguantate a cinque dita e non quattro, come l’originale Disney. In questo modo anche i diritti d’autore sono elusi.

L’anno successivo invece, chiariti i diritti di pubblicazione in Italia, inizierà l’avventura di Topolino come lo conosciamo da decenni.

Frontespizio del libro L'amico di Topolino di Consuelo, 1934, Cappelli.

Frontespizio del libro L’amico di Topolino di Consuelo, 1934, Cappelli.

Prima pagina interna del volume L'amico di Topolino di Consuelo, 1934, Cappelli.

Prima pagina interna del volume L’amico di Topolino di Consuelo, 1934, Cappelli.

Una versione nostrana di Topolino, non ufficiale, con cinque dita.

Una versione nostrana di Topolino, non ufficiale, con cinque dita.

Una versione nostrana di Topolino, non ufficiale, con cinque dita.

Una versione nostrana di Topolino, non ufficiale, con cinque dita.

Una delle immagini di Micky Mouse (Topolino) presenti alla fine dei capitoli di questo volume apocrifo. L'amico di Topolino di Consuelo, 1934 Cappelli.

Una delle immagini di Micky Mouse (Topolino) presenti alla fine dei capitoli di questo volume apocrifo. L’amico di Topolino di Consuelo, 1934 Cappelli.

Una delle immagini di Micky Mouse (Topolino) presenti alla fine dei capitoli di questo volume apocrifo. L'amico di Topolino di Consuelo, 1934 Cappelli.

Una delle immagini di Micky Mouse (Topolino) presenti alla fine dei capitoli di questo volume apocrifo. L’amico di Topolino di Consuelo, 1934 Cappelli.

Una delle immagini di Micky Mouse (Topolino) presenti alla fine dei capitoli di questo volume apocrifo. L'amico di Topolino di Consuelo, 1934 Cappelli.

Una delle immagini di Micky Mouse (Topolino) presenti alla fine dei capitoli di questo volume apocrifo. L’amico di Topolino di Consuelo, 1934 Cappelli.

Retro del volume L'amico di Topolino di Consuelo, 1934, Cappelli.

Retro del volume L’amico di Topolino di Consuelo, 1934, Cappelli.

Questi volumi (pre 1935) quindi rappresentano delle rarità non solo per il loro valore collezionistico ma soprattutto per quello che rappresentano oggi nella storia del fumetto italiano.

Al momento il volume è di difficilissima reperibilità.

 

 

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L’incipit:

«Il moscone si presenta e fa la mia conoscenza.
– Zzzzz…. Zzzzz…. Zzzzz…. Io sono un vecchio moscone nero….
– Nero? Toh, come se ce ne fossero dei bianchi!
– …. Silenzio, non m’interrompere: sono un vecchio moscone nero molto rispettabile. Ho dei leggeri riflessi azzurri sulle ali e mi chiamo Zuzuzui.
– Zuzuzui?!
– Sicuro, Zuzuzui mi chiamo; proprio Zuzuzui: ti par tanto strano il mo nome?»
(Consuelo)

Anno di pubblicazione: 1934
Casa editrice: Tipografia Cappelli
Prezzo originale:  Lire 2
Pagine: 70

Di quando Topolino tradì Minni, si sposò con un’altra e alla Disney si scatenò un putiferio

Era l’11 febbraio 1990 e nelle edicole italiane usciva regolarmente il settimanale Topolino n. 1785.

La copertina del numero 1785 di Topolino che contiene la storia, mai più ripubblicata, di Cavazzano e Marconi: Topolino in "Ho sposato una strega". ©WaltDisney 1990.

La copertina del numero 1785 di Topolino che contiene la storia, mai più ripubblicata, di Cavazzano e Marconi: Topolino in “Ho sposato una strega”. ©WaltDisney 1990.

Mancando un giorno a San Valentino, la copertina era ovviamente romantica, con Paperino e Paperina seduti teneramente sopra uno spicchio di luna e castamente abbracciati sotto una scritta “W S. Valentino”, immersi in un tributo di cuori e stelle.

Un numero come tanti, stampato in milioni di copie, ma passato alla Storia (non immediatamente a dire il vero) per quello che fu, a posteriori, un caso editoriale senza precedenti in casa Disney con una storia che non sarebbe mai più stata ristampata, bloccandola dentro i confini nazionali.

La storia incriminata si intitola Topolino in “Ho sposato una strega” ed è stata scritta da Massimo Marconi e disegnata dal Maestro Giorgio Cavazzano. E quella che sembra, a tutti gli effetti, essere una tenera storia d’amore, poche settimane dopo farà molto discutere, creando un polemica che partirà dall’Italia e arriverà fino ai quartieri generali della Disney americana.

Prima pagina della storia: Topolino in "Ho sposato una strega". ©WaltDisney 1990.

Prima pagina della storia: Topolino in “Ho sposato una strega”. ©WaltDisney 1990.

La storia presentata ai lettori è una parodia del celebre film di René Clair interpretato da Fredric March e Veronica Lake (1944) e, brevemente, la trama è questa:

Topolino, dopo una furiosa litigata con Minni (che sparirà velocemente dalla storia partendo per una crociera), decide, a sua volta, di partire in Camper per una vacanza da solo con Pluto. Una sera, in autostrada, dà un passaggio a una bella ragazza di nome Samantha. 
Attaccata verbalmente da un benzinaio che la apostrofa come “strega”, viene difesa da Topolino che poi la accompagna a casa di suo padre, il quale gli spiega che la famiglia non gode di una buona reputazione da quelle parti.
Invitato a restare, Topolino e Samantha, giorno dopo giorno, si innamorano e, un mese dopo, Topolino decide di chiedere la mano di Samantha a suo padre. Quest’ultimo, rimasto molto sorpreso, costringe la figlia a confessare il suo segreto: lei è davvero una strega dotata di poteri magici e lui un mago.
Nonostante lo shock, Topolino vuole comunque sposarla.
Il padre di lei li mette in guardia su come il loro matrimonio potrà essere visto male da molte persone anche a Topolinia, ma alla fine dà il suo benestare, dopo che Samantha promette di rinunciare alla magia.
Trasferitosi nella casa di Topolino dopo il matrimonio, Samantha cerca di non utilizzare la magia, ma di tanto intanto cede e i sospetti su di lei crescono, creando sospetto e avversione a Topolinia. La ragazza, triste, confessa a suo padre che non è riuscita a nascondere i suoi poteri, che non può rinnegare la sua natura e gli chiede aiuto.
A questo punto, il padre di Samantha rivela alla coppia che i due non sono mai stati sposati e che tutto quello che hanno vissuto è frutto di un incantesimo creato da lui per metterli in guardia. Topolino si trova così costretto ad accettare la realtà dei fatti e decide a malincuore di dire addio a Samantha e a suo padre, tornando a casa con una foto ricordo creata dalla bella strega.

L’intento di Massimo Marconi era quello di creare uno piccolo scandalo ma, a sorpresa, nessun giornale all’uscita della storia scrive niente a riguardo. Dovrà sollecitare un po’ i giornali e aspettare che il giornale satirico Cuore se ne esca con quel famoso titolo “Topolino tromba!” affinché la notizia sollevi il polverone desiderato.

L'articolo di Cuore, uscito nel 1990, che faceva riferimento allo scandalo creato dalla storia da poco uscita su Topolino n.1785.

L’articolo di Cuore, uscito nel 1990, che faceva riferimento allo scandalo creato dalla storia da poco uscita su Topolino n.1785.

Rincara la dose di nuovo Marconi durante un’intervista a Repubblica: “Volevo almeno una scena con Topolino e Samantha a letto dopo il matrimonio. Nulla di erotico. Solo loro due che parlano la sera, in intimità. Ma il disegnatore non se l’è sentita. Sono rimasti in poltrona, vedi pagina 22.”.
In un mondo in cui i personaggi Disney “non hanno un passato, non hanno un futuro, non si sposano, non litigano, non divorziano, non muoiono” (cit.) la storia di Marconi-Cavazzano fa infuriare i dirigenti americani.

Pagina interna della storia: Topolino in "Ho sposato una strega" dove Topolino chiede la mano di Samatha. ©WaltDisney 1990.

Pagina interna della storia: Topolino in “Ho sposato una strega” dove Topolino chiede la mano di Samatha. ©WaltDisney 1990.

Il solo sospetto che Topolino abbia fatto sesso con Samantha, una “fiamma” occasionale conosciuta per caso, fa sì che  Michael Eisner, l’allora CEO Disney, chieda a Umberto Virri, direttore generale della Disney italiana, le dimissioni dello storico direttore di “Topolino”, Gaudenzio Capelli (che verranno sì presentate ma poi respinte).

La storia, come dicevo, pur essendo entrata nel cuore di milioni di lettori italiani, non verrà mai più ristampata. Narra la leggenda che le tavole originali siano state date alle fiamme e una silenziosa censura aleggia ancora intorno a questa storia.

Una delle vignette incriminate: Topolino e Samantha in camera da letto. ©WaltDisney 1990.

Una delle vignette incriminate: Topolino e Samantha in camera da letto. ©WaltDisney 1990.

Una delle vignette più commuoventi della storia: l'addio tra Topolino e Samantha. ©WaltDisney 1990.

Una delle vignette più commuoventi della storia: l’addio tra Topolino e Samantha. ©WaltDisney 1990.

Il fumetto, pur essendone state vendute milioni di copie, è ricercato, ma fortunatamente non risulta introvabile. Il prezzo si aggira sulle decine di euro (se in condizioni eccelse) e probabilmente fra qualche anno il suo valore crescerà ancora un po’.

I crediti della storia: Testo di Massimo Marconi e disegni di Giorgio Cavazzano. ©WaltDisney 1990.

I crediti della storia: Testo di Massimo Marconi e disegni di Giorgio Cavazzano. ©WaltDisney 1990.

Per chi volesse leggere il fumetto ma non lo trovasse in vendita, le tavole sono consultabili online su Issuu:

Ultima curiosità:
nella sua unica apparizione, la storia non è stata nemmeno stampata correttamente: infatti le pagine 21 e 22 sono state invertite in stampa. Insomma, una storia unica fino alla fine.

 

 



L’incipit:

«Una mattina, a Topolinia…»
(Massimo Marconi)

Anno di pubblicazione: 11 febbraio 1990
Casa editrice: Walt Disney
Prezzo originale: 2.000 Lire
Pagine: 194


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    Il bottino di Cartoomics 2019

    “Posso leggere la Bibbia, Omero e Dylan Dog per giorni e giorni senza annoiarmi.”
    Umberto Eco

    Basterebbe questa citazione a riabilitare una volta per tutte il mondo dei fumetti agli occhi di chi pensa che i fumetti siano una cosa per bambini.
    E basterebbe entrare in una libreria e recarsi nella sezione chiamata oggi “graphic novel” per trovare dei capolavori assoluti sia in termini di segno grafico che di contenuto.

    Autori come Zerocalcare e Gipi, per esempio, sono diventati esempi di narratori di una generazione spesso difficile da comprendere per chi ha meno di 40-50 anni. Disegnatori come Stefano Turconi (assieme a Teresa Radice che si occupa di scrivere le storie) sfornano storie di un livello eccelso, pluripremiati in Italia, ma soprattutto in Francia e da poco entrati anche nel mercato americano. Potrei continuare per ore in difesa della nona arte, citando capolavori e autori che per fortuna godono ogni giorno di crescente successo.

    Ma se tutto questo non fosse convincente, allora vi consiglio di visitare una delle tante fiere del fumetto presenti sul nostro territorio. Da LuccaComics, vera mecca per appassionati del genere, passando per il Cartoomics di Milano o il Comicon di Napoli fino ad arrivare a Be Comics di Padova, per esempio.

    Lì troverete ogni genere di lettore, dal ragazzino all’uomo anziano, che non ha mai smesso di ritrovarsi nelle storie narrate non solo a parole, ma anche nelle immagini. Per non parlare di collezionisti sfegatati pronti a tirare fuori anche migliaia di euro.

    Per quanto mi riguarda, fiere come Cartoomics rappresentano anche l’opportunità di incontrare gli autori di libri che ho letto o che leggerò assieme alla possibilità di tornare a casa con degli autografi e sketch personalizzati accrescendo così anche il valore dei libri stessi.

    Quest’anno, però, mi sono limitato solo una toccata e fuga veloce, portando però a casa un piccolo bottino interessante.
    Ecco qui un veloce elenco:

    • 3 speciali di Martin Mystère (Bonelli): autografati dal suo creatore Alfredo Castelli
    • 4 Dylan Dog (Bonelli): autografati da Roberto Recchioni (curatore della serie), Angelo Stano (che ha gentilmente realizzato, al volo, una copertina personalizzata del famoso numero 362 con la copertina bianca di Dylan Dog) e Corrado Roi altro maestro indiscusso del fumetto italiano
    • nuove uscite (alcune in anteprima) della casa editrice Bao Publishing: Indomite 2 di Pénelope Bagieu, Stella di Mare di Giulio Macaione (autografato), Murderabilia dello spagnolo Àlvaro Ortiz (autografato), il secondo volume di  Kids with guns di Capitan Artiglio (autografato), il nuovo libro di AlbHey Longo Sfera (autografato), Negativa di Alessandro Baronciani (autografato), Papaya Salad della straordinaria Elisa Macellari (autografato) e Stelle o sparo di Nova (autografato)
    • 2 numeri speciali di Topolino, uno autografato da Silvia Ziche e una copia del PaperSera stampato per l’occasione della fiera
    • e infine – a sorpresa – l’autografo sulla biografia ufficiale di Max Bunker (creatore della serie a fumetti Alan Ford che compie quest’anno 50 anni) e un disegno originale di Dario Perucca.
    Fumetti Bonelli: Martin Mystère e Dylan Dog. Sketch di autori Bonelli.

    Fumetti Bonelli: Martin Mystère e Dylan Dog. Sketch di autori Bonelli.

    Alcuni dei volumi recentemente usciti per Bao Publishing in vendita a Cartoomics.

    Alcuni dei volumi recentemente usciti per Bao Publishing in vendita a Cartoomics.

    Sketch di Giulio Macaione sul volume "Stella di mare". Bao Publishing.

    Sketch di Giulio Macaione sul volume “Stella di mare”. Bao Publishing.

    Sketch di Àlvaro Ortiz sul volume "Murderabilia". Bao Publishing.

    Sketch di Àlvaro Ortiz sul volume “Murderabilia”. Bao Publishing.

    Sketch di Elisa Macellari sul volume "Papaya Salad". Bao Publishing.

    Sketch di Elisa Macellari sul volume “Papaya Salad”. Bao Publishing.

    Sketch di Capitan Artiglio sul volume "Kids with guns 2". Bao Publishing.

    Sketch di Capitan Artiglio sul volume “Kids with guns 2”. Bao Publishing.

    Sketch di AlbHey Longo sul volume "Sfera". Bao Publishing.

    Sketch di AlbHey Longo sul volume “Sfera”. Bao Publishing.

    Sketch di Alessandro Baronciani sul volume "Negativa". Bao Publishing.

    Sketch di Alessandro Baronciani sul volume “Negativa”. Bao Publishing.

    Edizioni speciali di Topolino.

    Edizioni speciali di Topolino.

    Biografia autografa di Max Bunker e sketch di Alan Ford disegnato da Dario Perucca.

    Biografia autografa di Max Bunker e sketch di Alan Ford disegnato da Dario Perucca.

     

     


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      Walt Disney di Bob Thomas: la biografia definitiva

      Chi non conosce Walt Disney? disegnatore, imprenditore, produttore cinematografico, pioniere dell’intrattenimento e tanto altro.

      Di lui sono note sicuramente le fantasiose creature, a partire da Topolino che lo rese miliardario, ma pochi conoscono la sua vita e la sua storia. A colmare questo vuoto pensò, negli Anni ’70, un giornalista di Hollywood molto apprezzato: Bob Thomas.

      Recentemente scomparso all’età di 92 anni, nella sua lunga carriera Thomas ha avuto a che fare con tutte le maggiori star hollywoodiane e ha scritto una dozzina di biografie tra cui, la più interessante, sul geniale Walt Disney.

      1a edizione del 1980 di "Walt Disney" del giornalista Bob Thomas

      1a edizione del 1980 di “Walt Disney” del giornalista Bob Thomas

      Il libro, uscito negli States nel 1976 con il titolo “Walt Disney: An American Original“, è approdato in Italia grazie alla traduzione di Franco Marano nel febbraio del 1980, stampato e distribuito da Mondadori.

      Dopo anni di ricerche, e con la piena collaborazione della famiglie Disney che gli ha fornito l’accesso privilegiato a documenti e lettere riservate, Bob Thomas ha scritto la biografia definitiva dietro all’uomo che è divenuto una leggenda. Negli anni, soprattutto nel mercato americano, le ristampe del volume sono state molteplici, sempre con nuove vesti grafiche. Ancora oggi rappresenta un punto di riferimento per gli appassionati Disney.

      Nella versione italiana, in copertina troviamo un bel ritratto in bianco e nero di Disney seduto alla sua scrivania con un Paperino che sbuca sulla spalla e un Topolino in piedi davanti a lui. Un po’ amatoriale forse, ma in pieno spirito Anni ’80.

      All’interno, per essere certi di avere tra le mani la prima edizione, dovete cercare nella pagina dei crediti la voce “I edizione febbraio 1980” come nell’immagine qui sotto:

      Pagina intera con i crediti della 1a edizione di Walt Disney di Bob Thomas del 1980

      Pagina intera con i crediti della 1a edizione di Walt Disney di Bob Thomas del 1980

      Il volume si trova ancora in qualche mercatino, ogni tanto sui siti di aste online e il prezzo d’acquisto è ancora abbordabile: dai 30 euro fino ai nostri 70 per le copie conservate meglio.

      Consigliatissimo l’acquisto anche perché tutto ciò che è targato “Disney”, nel tempo, ha sempre rappresentato una forma di buon investimento.

       



      L’incipit:

      «Disneyland non è fatto solo per i bambini. Quand’è che una persona ha chiuso con l’infanzia? Chi può dire che un bambino sia completamente diverso da un adulto? Sono convinto che, in fatto di divertimenti, tutti, giovani e vecchi, cerchino la stessa cosa: basta trovare la formula giusta. Disneyland dovrà accontentare adulti e bambini.»
      (Bob Thomas)

      Anno di pubblicazione: 1980
      Casa editrice: Mondadori
      Prezzo originale: Lire (info non disponibile)
      Pagine: 426


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