Esce oggi il nuovo libro di Haruki Murakami

Novità nelle librerie, ma solo in quelle giapponesi, per ora.

La casa editrice giapponese Shinchosha ha pubblicato oggi, venerdì 24 febbraio 2017, il nuovo, attesissimo, romanzo dell’autore giapponese Haruki Murakami più volte candidato al Nobel per la letteratura.

Ecco le copertine dei due volumi dell'edizione giapponese del nuovo libro di Haruki Murakami "Killing Commendatore".

Ecco le copertine dei due volumi dell’edizione giapponese del nuovo libro di Haruki Murakami “Killing Commendatore”.

Il libro, in due volumi, si intitola Kishidancho goroshi (che tradotto in italiano suona come “L’omicidio del commendatore”, ma i francesi lo hanno già tradotto come “Le meurtre du commandant de la chevalerie”.).

I due volumi, usciti entrambi oggi, sono intitolati: “Arawareru idea ” (idea emergenti) e ” Utsurou metafora ” (metafora irregolare).

Per volontà dell’autore, la trama non è stata ancora resa nota. L’unica informazione trapelata è che il libro sarebbe più lungo di “Kafka sulla spiaggia”, ma più breve di “1Q84”.

Avrà, secondo quanto riportato dalla casa editrice giapponese, una tiratura iniziale di 500.000 esemplari per ogni volume, ma è già stato deciso di ampliarla a 700.000 per il primo volume e 600.000 mila per il secondo.

L’uscita del libro per oggi non è casuale: coincide infatti con il “Premium Friday”, iniziativa promossa dal governo nipponico per combattere il fenomeno del superlavoro, incoraggiando i lavoratori a uscire prima dall’ufficio per approfittare di un fine settimana più lungo e incentivare così i consumi.

Sfortunatamente, il libro non arriverà però in tempo nel nord del Giappone (nell’isola di Hokkaido) che dovrà aspettare domenica per leggere la nuova opera di Murakami a causa di un incidente in cui è rimasto coinvolto il treno merci che trasportava i volumi. La casa editrice, ça va sans dire, si è già scusata.

Homepage della casa editrice di Murakami.

Homepage della casa editrice di Murakami.

Einaudi, che da anni pubblica i libri di Murakami in Italia, ha fatto sapere che stanno già lavorando alla traduzione, ma probabilmente il pubblico italiano non riuscirà ad avere tra le mani la nuova creatura prima dell’autunno 2018.

Non ci resta che augurare buona lettura al pubblico giapponese.

 



L’incipit:

«[non disponibile]»
(Haruki Murakami)

Anno di pubblicazione: 2017
Casa editrice: Shinchosha Publishing Co., Ltd.
Prezzo originale: 1,944 yen (cad.)
Pagine:


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    Un anno senza Umberto Eco

    È già passato un anno da quando Umberto Eco ci ha lasciati.

    Onestamente, non pensiamo di poter aggiungere niente sulla sua immensa figura con parole che, essendo esse stesse limitate, non potrebbero mai esprimere la nostra stima e ammirazione.

    Di lui rimangono i suoi scritti. Grandi fari nel mare della confusione di questi anni. Rileggere Eco è capire il mondo. Iniziare a leggere Eco dovrebbe essere un piccolo grande passo che ciascuno dovrebbe compiere per “non viver come bruti“.

    Ovunque lui sia, probabilmente, ora ci sorride beffardo.
    Con quel sorriso di chi ha capito tanto ma davvero tanto.

    Autografo di Umberto Eco su edizione economica de "Il Nome della Rosa". A fianco la sua ultima raccolta di scritti uscita postuma.

    Autografo di Umberto Eco su edizione economica de “Il Nome della Rosa”. A fianco la sua ultima raccolta di scritti uscita postuma.

     

     


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      L’isola delle pescatrici di Fosco Maraini

      Una volta, Tiziano Terzani scrisse:

      Senza i libri molti viaggi non mi sarebbero venuti in mente.

      E se molti viaggi nascono perché si vuole vedere con i propri occhi i fantastici luoghi raccontati da chi ci ha preceduto, altri autori come Salgari ci hanno portato lontano facendoci vivere grandi avventure senza che loro stessi fossero mai usciti dai confini nazionali.

      Esistono, quindi, scrittori che vanno a vedere e altri che fanno grande uso dell’immaginazione.

      Uno che “andava a vedere” è certamente Fosco Maraini.
      Maraini è stato uno scrittore ma anche un orientalista, un poeta ma anche un bravissimo fotografo.

      Visse in Oriente – in Giappone – e, rifiutatosi di aderire alla Repubblica di Salò, fu anche internato in un campo di concentramento a Nagoya (sempre in Giappone). Viaggiò tutta la vita tra il Tibet, Gerusalemme, Corea e le Americhe.

      Copertina della prima edizione del libro "L'isola delle pescatrici", 1960.

      Copertina della prima edizione del libro “L’isola delle pescatrici”, 1960.

      Durante la sua permanenza nel Paese del Sol Levante, nel luglio del 1954, assieme a una piccola troupe cinematografica giapponese, viaggiò fino a una piccola isola a nord del Giappone: l’isola di Hekura Hegura-jima (舳 倉 島).

      Qui, dove viveva ancora la comunità degli Ama, un compito era riservato esclusivamente alle donne: la pesca degli awabi (“orecchia di mare”, una specie di molluschi) condotta in apnea lungo i fondali davanti l’isola.

      Il libro, risultato di questo reportage, è scritto sotto forma di diario e corredato di numerose fotografie scattate dallo stesso Maraini.

      Interno del libro: fotografie in bianco e nero della comunità Ama.

      Interno del libro: fotografie in bianco e nero della comunità Ama.

      Interno del libro: pescatrice Ama.

      Interno del libro: pescatrice Ama.

      Nella prima parte, le fotografie sono a colori e raccontano, assieme al testo, la vita quotidiana sull’isola. L’obiettivo di Maraini si concentra poi sul lavoro delle ragazze pescatrici, documentandone le immersioni a seno nudo, creando una aurea di bellezza e curiosità attorno a loro che verrà poi seguita anche dal fotografo giapponese Yoshiyuki Iwase.

      Nel libro, intitolato “L’isola delle pescatrici“, troviamo quindi 88 pagine con 72 fotografie in bianco e nero (seguono poi altre 16 pagine di fotografie a colori). Tecnicamente il bianco e nero delle immagini subacquee sono state stampate con una sovrapposizione di colore verde, migliorando notevolmente, l’effetto “sott’acqua”.

      Interno del libro: pescatrici Ama sulla scogliera nera pronte a immergersi.

      Interno del libro: pescatrici Ama sulla scogliera nera pronte a immergersi.

      Questo gioiello, che descrive  un mondo che – ahimè – non c’è più, è meravigliosa testimonianza di questa tradizione ormai perduta. Al giorno d’oggi rimane poco della comunità degli Ama e non troveremo più queste ragazze che, immergendosi nel mare hanno fatto sognare un’intera generazione di uomini e donne che vivevano in un mondo molto più grande di quanto lo sia ora.

      Il libro in Italia, pubblicato dalla casa editrice Leonardo Da Vinci di Bari, è uscito nel 1960 ed è stato ristampato nel 1961, 1962 e 1964 (quest’ultima edizione avrà una copertina diversa). Sarà poi pubblicato anche in Germania, nel Regno Unito, Svezia, Giappone e negli Stati Uniti.

      “L’isola delle pescatrici” non è più stato ristampato. Lo si può trovare in qualche biblioteca oppure su eBay dove il prezzo di vendita è sui 150 euro per le ristampe e i 200 euro per la prima edizione.

      Interno del libro "L'isola delle pescatrici" di Fosco Maraini, 1960.

      Interno del libro “L’isola delle pescatrici” di Fosco Maraini, 1960.

      Ultima nota: spesso su eBay trovate il libro a un prezzo inferiore ai 150 euro ma di solito è sprovvisto della sovraccoperta. Questa mancanza ovviamente abbassa il valore anche in caso vogliate poi rivenderlo in futuro.

      Copertina del libro senza la sovraccoperta.

      Copertina del libro senza la sovraccoperta.

       



      L’incipit:

      «Ormai poteva dirsi una cosa decisa: “Andiamo ad Hèkura!”
      I preparativi continuarono per tutta la settimana.
      C’era da pensare all’attrezzatura cinematografica sottomarina, c’era da provvedere  l’equipaggiamento necessario per vivere all’aperto ed indipendenti se per caso ci venisse negata l’ospitalità nelle case, infine bisognava raccogliere informazioni e materiale illustrativo perché di Hèkura nessuno sapeva un bel niente.»
      (Fosco Maraini)

      Anno di pubblicazione: 1960
      Casa editrice: Leonardo Da Vinci
      Prezzo originale: 1.800 Lire
      Pagine: 220


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        Le lettere “sbagliate” di John Fante

        Mentre stavo pensando a quale post pubblicare oggi, girando per casa, mi è venuto sotto gli occhi un libro pubblicato da Einaudi qualche anno fa. Si tratta di una raccolta di lettere dello scrittore italo-americano John Fante, che risalgono al periodo tra il 1932 e il 1981 e intitolata semplicemente: “Lettere”.

        John Fante (1909-1983), figlio di immigrati abruzzesi, è stato uno degli scrittori e sceneggiatori americani con più talento nel Novecento, molto amato da Bukowski, che nel suo romanzo “Donne” lo definisce come “il migliore scrittore che abbia mai letto”.

        Il libro, che non contiene inediti (il contenuto era già stato pubblicato anni prima dalla Fazi Editore), è balzato agli onori della cronaca per un simpatico e neppure piccolo errore fatto dalla casa editrice di Torino.

        È l’11 novembre 2014, quando Einaudi twitta:

        Tweet di Einaudi sull'errore nella copertina del libro di John Fante "Lettere".

        Einaudi ammette l’errore.

        Al posto del volto dell’autore americano, Einaudi ha stampato quello del poeta e saggista inglese Stephen Spender.

        Copertina sbagliata "Lettere" di John Fante, casa editrice Einaudi, 2014.

        Copertina sbagliata “Lettere” di John Fante, casa editrice Einaudi, 2014.

        Alla notizia, gli utenti rispondono in maniera ironica, qualcuno è sconcertato, ma tutto sommato apprezzano la candida ammissione della casa editrice. Quello che si scatena subito dopo però è una caccia al libro. La notizia esce sulle maggiori testate nazionali e, in pochi giorni, un titolo comunque di nicchia, diventa un best-seller. Su IBS, distributore online, il titolo arriva al 28° posto che è oltre l’aspettativa di vendita prevista.

        Infatti, Einaudi, nuovamente su Twitter ironizza:

        Tweet ironico di Einaudi sull'errore nella copertina del libro di John Fante "Lettere".

        Einaudi ironizza sul proprio errore.

        Ma come è potuta accadere questa svista?
        La risposta più ovvia è che qualcuno, responsabile del progetto, abbia semplicemente digitato “John Fante” dentro il motore di ricerca immagini di Google.
        E in effetti, non sappiamo il perché, uno dei primi risultati della ricerca non è John Fante ma Stephen Spender!

        Se si cerca John Fante su Google, nelle immagini appare un'altra persona.

        Se si cerca John Fante su Google, nelle immagini appare un’altra persona.

         

        Oggi, il libro con la copertina sbagliata è in vendita su eBay.it ancora al prezzo di copertina, indice che comunque il libro è stato stampato in un numero generoso di copie (a differenza di quanto affermato dalla casa editrice).

        Noi restiamo in attesa di vedere se con il tempo questo volume accrescerà il suo valore tra i collezionisti.

        Aletta della copertina sbagliata "Lettere" di John Fante.

        Aletta della copertina sbagliata “Lettere” di John Fante.

         

         


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